Così “Nonna Daisy” inganna i truffatori: “Penseranno di aver trovato il bersaglio perfetto, mentre in realtà sta vincendo nel loro stesso gioco”

  • Postato il 18 novembre 2024
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Negli ultimi anni, le truffe digitali sono aumentate esponenzialmente. Soprattutto grazie all’introduzione di sistemi informatici sempre più sofisticati, che consentono quindi ai truffatori di mascherare la propria identità dietro un numero di telefono all’apparenza attendibile. E una volta ‘conquistata’ la fiducia del malcapitato di turno, il suo conto in banca viene preso di mira e, successivamente, svuotato. Si chiama spoofing ed è la tecnica con cui i criminali informatici si fanno dare i dati bancari dalla vittima falsificando l’ID Chiamante del proprio numero di telefono con uno attendibile, come ad esempio quello di una Banca.

Ne è stato vittima, recentemente, un uomo di 60 anni, residente a Genova, a cui sarebbero stati sottratti 39 mila euro. Al criminale sono bastate due telefonate, durante le quali il 60enne è stato convinto di aver subito una violazione al proprio conto corrente. Nella prima, il truffatore ha mascherato il proprio numero con quello dei Carabinieri, così da sviare qualsiasi dubbio dell’uomo. Poco dopo, è arrivata una seconda telefonata, questa volta da parte di un “dipendente” della sezione anti-frode della banca di cui la vittima era cliente. Ma altri non era che il criminale, questa volta in altre vesti, seppure con il medesimo obiettivo: truffare. Prima di essere ingannato, però, l’uomo aveva controllato la provenienza di quei numeri di cellulare su Internet. Ma una volta constato che entrambi risultavano corrispondere alla caserma dei carabinieri e all’istituto bancario, il 60enne ligure non ha potuto far altro che fidarsi dell’allerta e seguire le istruzioni che gli venivano date al telefono. Solo dopo è scattata la denuncia ai “veri” carabinieri.

Ed è proprio per risolvere l’aumento smisurato delle truffe digitali che, in Gran Bretagna, è stata sviluppata una contromisura. È stata chiamata AI Daisy ed è uno strumento sviluppato con l’Intelligenza Artificiale: attraverso la voce di una nonnina che risponde alle chiamate, l’obiettivo è quello di far perdere tempo al criminale, così da ridurre le possibilità che vengano truffate altre persone. Secondo i dati raccolti da Virgin Media O2, questa nuova tecnica riuscirebbe a trattenere i truffatori al telefono per oltre 40 minuti, attraverso conversazioni lunghe e senza senso, durante le quali al malvivente vengono anche forniti dati falsi.

“Daisy è indistinguibile da una persona vera, così inganna i truffatori che penseranno di aver trovato il bersaglio perfetto, mentre in realtà sta vincendo nel loro stesso gioco – si legge sul sito della società di telecomunicazioni O2, che ha sviluppato lo strumento informatico -. L’IA è stata creata in risposta a una nuova ricerca che rivela che 7 britannici su 10 (71%) vorrebbero vendicarsi dei truffatori che hanno cercato di ingannarli”. Attraverso questo sistema, inoltre, sarebbe anche possibile recuperare alcune informazioni sensibili dei truffatori, che così vengono ingannati dalla loro stessa tecnica, per risalire ancora più facilmente alla loro identità.

Anche in Italia si stanno cercando soluzioni utili a contrastare lo sviluppo senza freni di questa pratica illecita. Lo scorso 13 novembre, infatti, l’Agcom ha avviato una consultazione pubblica per introdurre nuove misure di contrasto alle frodi informatiche e al telemarketing. Così, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni potrà raccogliere opinioni e suggerimenti da diversi operatori del settore per definire una regolamentazione condivisa utile a limitare la truffa digitale che da anni colpisce in Italia e nel resto del mondo.

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Il Fatto Quotidiano

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