"Così non si può più andare avanti": la sconcertante frase i Tim Henman su Jannik Sinner

  • Postato il 7 febbraio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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"Così non si può più andare avanti": la sconcertante frase i Tim Henman su Jannik Sinner

Arrivare a una conclusione il più rapida possibile, specie se al centro c'è una decisione che riguarda il futuro sportivo di Jannik Sinner, che al momento sta scrivendo pagine di storia nel tennis. Solo a metà aprile il 23enne pusterese conoscerà la sentenza del Tas di Losanna riguardo alla sua contaminazione indiretta dal Clostebol, dopo il ricorso presentato al tribunale svizzero dalla Wada, l'Agenzia antidoping mondiale. Per l'ex numero quattro del mondo e ora opinionista a Sky Sports Tennis, Tim Henman, “c'è la necessità di arrivare a una conclusione definitiva il prima possibile”, le sue parole.

E ancora: "Sono stupito che Sinner sia riuscito a giocare un tennis così buono nonostante questa nuvola sopra la sua testa — ha aggiunto — Quale sarà l'esito, non lo so”. Ex numero quattro al mondo Atp nel 2002, Henman ha infine concluso analizzando la situazione che vede al centro la positività Sinner: "Non è stata una bella situazione per lo sport, soprattutto se si considerano i casi di Swiatek e Halep — le sue parole — C'è un processo legale in corso, ma è frustrante per il tennis e per i tifosi che questa vicenda si trascini così a lungo. È iniziata l'anno scorso e solo ad aprile avremo una decisione. È troppo tempo”.

 

 

Per il presidente della Wada  Witold Banka, Sinner è colpevole e l'episodio non c'entra nulla con quello di Iga Swiatek: "Si tratta di due casi completamente diversi che non possono essere paragonati — le parole di Banka a Sport.rp — Sia le sostanze sia le circostanze sono diverse. Abbiamo preso entrambe le decisioni dopo aver chiesto il parere di un esperto esterno. La procedura da parte della Wada è stata la stessa di qualsiasi altro caso disciplinare”.

E ancora: “Non mettiamo in dubbio che Sinner abbia assunto deliberatamente sostanze dopanti, ma richiamiamo l'attenzione sulla responsabilità dell'atleta per le azioni dei suoi collaboratori — ha concluso — Un atleta professionista è responsabile anche delle azioni del suo staff e questa è la quintessenza dell'antidoping. Inoltre, una traccia di trimetazidina in un medicinale contenente melatonina, come nel caso di Swiatek, è una cosa, mentre lo steroide contenuto nell'unguento utilizzato dal suo più stretto collaboratore è qualcosa di completamente diverso. L'unica cosa che accomuna questi casi è il fatto che stiamo parlando di due dei migliori tennisti del mondo”.

 

 

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Libero Quotidiano

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