Così Italpreziosi è diventata una realtà internazionale di affinazione e trading di metalli pregiati

  • Postato il 19 novembre 2024
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  • Di Forbes Italia
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Articolo apparso sul numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

“Io, figlia di contadini del Casentino, ho fondato questa azienda 40 anni fa. Ho portato avanti con grande passione e determinazione i miei sogni. Non sono mai scesa a compromessi e i valori dei miei genitori sono stati la mia forza”.

Ivana Ciabatti, 67 anni, rivendica con orgoglio il percorso che l’ha portata, da dipendente di un’azienda orafa aretina, a diventare ad e presidente del consiglio di amministrazione di Italpreziosi, società protagonista a livello internazionale per l’affinazione e il trading di metalli preziosi, oltre che per la produzione e il commercio dei lingotti di oro da investimento. Una realtà con una forte reputazione nel mondo, dovuta a certificazioni e riconoscimenti, oltre che al controllo di tutta la filiera, dalla miniera al prodotto finito.

La storia e gli obiettivi di Italpreziosi

Italpreziosi, fondata ad Arezzo, primo distretto orafo italiano ed europeo, quest’anno festeggia il 40esimo anniversario e ricerca l’eccellenza industriale e la sostenibilità. Costante, in questi anni, la crescita in termini di patrimonio e di fatturato, che oggi è oltre i 3,5 miliardi di euro. Al comando Ciabatti, la ‘signora dell’oro’, come la definisce chi ha avuto modo di scoprirne la leadership: tra le poche donne (per non dire l’unica) in un mondo dominato dagli uomini come quello minerario e delle affinazioni.

“I 40 anni di attività sono un traguardo importante, di cui essere orgogliosi, ma io lo considero come una tappa del percorso”, dice l’imprenditrice. “Restano obiettivi ambiziosi da raggiungere, sempre con entusiasmo e ambizione, investendo su alta tecnologia tutta italiana, mirando a servizi e prodotti che rispettino elevati standard di qualità e di responsabilità etica e sociale”.

Perché innovazione tecnologica e sostenibilità sono, da sempre, i pilastri dello sviluppo dell’azienda. Quasi 30 anni fa Ciabatti ha compiuto una “piccola rivoluzione”, decidendo di comprare direttamente dalle miniere la materia prima grezza da cui ricavare l’oro puro per i lingotti destinati agli orafi, agli investitori privati, ai caveau delle banche, avvicinando così il mondo minerario a quello produttivo. Italpreziosi è società benefit, certificata B Corp, e garantisce un modello di business fondato sulla responsabilità sociale e ambientale. Si impegna per migliorare le condizioni delle comunità di minatori dei paesi dove opera, nel rispetto delle policy ambientali, sociali ed economiche. Insomma, con il suo oro etico rappresenta un paradigma economico inclusivo ed equo che è valso a Ciabatti il premio Women in Mining e l’inserimento tra le 100 donne più importanti al mondo del settore minerario.

Inoltre i lingotti in oro puro 999.9 di Italpreziosi sono riconosciuti a livello internazionale per la loro purezza e tracciabilità, grazie alla certificazione Lbma Good Delivery, la più importante nel settore. “L’oro con questa certificazione”, dice Ciabatti, “lo vendiamo al settore industriale per fare gioielli, agli istituti di credito e alle banche centrali, che lo possono usare anche come mezzo di pagamento, oltre che ai privati come forma di investimento”.

Il ritorno dell’oro

L’oro, da sempre termometro dell’economia globale, è infatti tornato in voga: più salgono le quotazioni del metallo, più i mercati finanziari affondano tra crisi economiche e guerre. In un mondo in precario equilibrio, dove i piccoli investitori sono spesso costretti a navigare a vista, l’oro ritorna a essere un bene rifugio di eccellenza. “In un momento particolare come quello attuale, con problemi economici e finanziari, conflitti sul campo, guerre sulle materie prime e sulle valute, nuovi equilibri che si vanno delineando tra le potenze, per non parlare dei debiti che affliggono il mondo, da gennaio 2024 il prezzo dell’oro è salito di circa il 27%”, dice Ciabatti, che è sempre stata affascinata dalla geopolitica. “Nei miei studi si è messo in rilievo che ogni volta che l’oro ha registrato oscillazioni così forti e ha avuto aumenti così importanti, come nel 1979, nel 2007 e nel 2010, purtroppo ha anticipato gravi crisi economiche”.

Ecco quindi che un investimento in oro torna a essere una scelta per molti. “Non solo protegge il potere d’acquisto e costituisce la riserva delle banche centrali: l’oro è l’unica valuta a non essere di carta e che non puoi stampare a volontà. Esiste da duemila anni ed è una sicurezza in tempi di crisi”, afferma Ciabatti. L’oro da investimento è però una novità che in Italia è stata ancora recepita da pochi, pur essendo alla portata di tutti, dal grande investitore al nonno che vuole fare un regalo al nipotino, poiché i lingotti da investimento partono da due grammi e arrivano a un chilo.

Italpreziosi, oltre a garantire tutta la filiera, offre diversi servizi al compratore: dal piano di accumulo Pac Tesoro per frazionare gli acquisti nel tempo al servizio Italdeposito per la custodia assicurata dei lingotti. “Chi investe in lingotti lo fa nell’ottica di lungo periodo, anche se l’oro, oltre a essere un’assicurazione sul futuro, è immediatamente liquidabile. In caso di esigenza di rivenderlo, noi lo riacquistiamo a un prezzo trasparente, con un piccolo spread”.

Insomma, il futuro non sarà roseo per le economie mondiali, ma è sempre più nel segno dell’oro. Italpreziosi, da oltre 20 anni il primo operatore in Italia nel settore, è stato tra i primi a registrarsi alla Banca d’Italia con l’entrata in vigore della legge 7/2000 sul mercato dell’oro. La sua reputazione si basa su un impegno costante verso un oro etico e, soprattutto, sostenibile. Con lo sguardo rivolto al futuro, Ciabatti è impegnata nel sostegno alle nuove generazioni e nella costruzione di una filiera in cui le donne abbiano pari diritti e opportunità, libere da ogni discriminazione. 

L’articolo Così Italpreziosi è diventata una realtà internazionale di affinazione e trading di metalli pregiati è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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