Così Emirati e Italia incrociano le loro vision. Parla l’ambasciatore Alsubousi

  • Postato il 3 marzo 2025
  • Esteri
  • Di Formiche
  • 2 Visualizzazioni

“La relazione tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Italia è solida e dinamica, costruita su interessi condivisi e sostenuta dalla visione e dall’impegno delle nostre leadership”, a parlare con Formiche.net è Abdulla Ali Alsubousi, ambasciatore emiratino a Roma, fulcro dei collegamenti nella recente visita del presidente Mohammed bin Zayed nella capitale italiana.

Considerando le visite reciproche dei leader negli ultimi due mesi, come leggere l’evoluzione della relazione bilaterale tra i nostri Paesi?

Nel corso degli anni, i due Paesi hanno sviluppato partenariati robusti che spaziano dal commercio agli investimenti, dalla cultura ai legami tra le persone, fino all’innovazione. Il nostro commercio bilaterale continua a crescere e abbiamo assistito a una significativa cooperazione nei settori dell’energia, delle infrastrutture e delle tecnologie avanzate, tutti elementi che rafforzano il nostro impegno comune verso il progresso e la prosperità reciproca.

Le relazioni tra Emirati Arabi Uniti e Italia hanno registrato una crescita significativa in una vasta gamma di settori, con il commercio non petrolifero tra i due Paesi in costante aumento. Ciò dimostra la solidità dei legami commerciali che sostengono l’occupazione, stimolano l’innovazione e alimentano la crescita economica. Questo scambio evidenzia quanto le nostre economie siano profondamente connesse, con l’expertise italiana nella manifattura, nel design e nelle industrie ad alta tecnologia che si integra perfettamente con la posizione degli Emirati Arabi Uniti come hub globale per il commercio e gli investimenti.

Quali aree chiave ritiene saranno prioritarie in questa partnership?

Negli ultimi anni, il settore energetico è emerso come un’area di collaborazione fondamentale tra gli Emirati Arabi Uniti e l’Italia, in particolare nel campo delle energie rinnovabili, dove entrambi i Paesi lavorano per un futuro più sostenibile. Gli Emirati hanno sempre considerato l’azione per il clima un’opportunità per fornire soluzioni pratiche e innovative a una sfida globale che colpisce ogni Paese in modo diverso. In questo contesto, la presidenza emiratina della 28ª sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) nel 2023 ha ottenuto un successo eccezionale, culminando nello storico “Uae Consensus”, un accordo tra 198 Parti per inaugurare una nuova era di azione climatica.

Un’altra area in crescita è quella delle infrastrutture e delle costruzioni, con aziende italiane coinvolte in importanti progetti di sviluppo negli Emirati Arabi Uniti. Spiccano anche tecnologia e innovazione, in particolare nei settori aerospaziale, della difesa e dell’intelligenza artificiale, dove joint venture e collaborazioni hanno prosperato.

Facendo riferimento al recente accordo trilaterale tra Italia, Emirati Arabi Uniti e Albania nel settore energetico, quali altri ambiti sono promettenti per una cooperazione rafforzata, in particolare in Medio Oriente e Africa?

Attualmente, la tecnologia e l’innovazione rappresentano aree di grande interesse, in particolare nei campi dell’intelligenza artificiale, della fintech e della trasformazione digitale. Questi settori offrono un notevole potenziale di crescita e sono fondamentali per il futuro di molte industrie, tra cui i servizi finanziari, la sanità e l’energia. Gli Emirati Arabi Uniti stanno investendo fortemente anche nell’industria aerospaziale, dove le partnership con aziende italiane stanno supportando l’avanzamento della nostra Strategia Spaziale Nazionale.

Un altro ambito di interesse è la sostenibilità e l’energia pulita. Mentre gli Emirati Arabi Uniti continuano a essere leader nello sviluppo delle energie rinnovabili a livello nazionale, guardiamo con interesse a collaborazioni con aziende italiane che stanno innovando nelle tecnologie sostenibili e nelle soluzioni per l’energia verde. Questi investimenti sostengono la nostra visione più ampia di un’economia diversificata e a basse emissioni di carbonio. Rappresentano anche un potente strumento di cooperazione internazionale, come dimostrato dall’accordo trilaterale con l’Albania, firmato lo scorso gennaio.

In qualità di partner per la sostenibilità e la sicurezza energetica, questo accordo da 1 miliardo di euro permetterà all’Italia di importare energia rinnovabile dai Balcani, portando energia pulita nelle case italiane e consentendo una ricerca congiunta sulla conservazione dell’acqua e l’agricoltura sostenibile. L’esperienza degli Emirati Arabi Uniti nei progetti di energia rinnovabile su larga scala e la leadership dell’Italia nella tecnologia dell’energia pulita ci rendono partner naturali in questa missione.

Agli inizi del 2024, gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato l’iniziativa “Mohammed bin Zayed Water Initiative” per sensibilizzare sulla gravità delle sfide globali legate all’acqua, promuovendo lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni innovative e sostenibili per la scarsità idrica. Abu Dhabi è attivissimo nel settore della sicurezza climatica, ma anche alimentare e sanitaria…

Healthcare e life-science sono ambiti di crescente interesse. La pandemia ha evidenziato l’importanza di sistemi sanitari solidi e vediamo un enorme potenziale negli investimenti in aziende che innovano nella biotecnologia, nei prodotti farmaceutici e nelle tecnologie sanitarie. Il settore agroalimentare e quello delle risorse idriche sono di importanza vitale per gli Emirati, sia a livello nazionale che come pilastro della cooperazione internazionale. In questo contesto, l’importanza di questi settori è evidente se si guarda al continente africano, dove la scarsità d’acqua e di cibo rappresentano i principali ostacoli alla crescita e alla sicurezza umana. Non a caso, gli Emirati co-ospiteranno con il Senegal la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sull’Acqua nel dicembre 2026, lavorando con tutti gli stakeholder internazionali per dare maggiore rilevanza al tema dell’acqua nell’agenda globale e accelerare i progressi verso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6.

Ecco, l’Africa appunto. Emirati e Italia possono cooperare anche nell’ottica di interessi comuni nel continente, che per Roma si sintetizzano nel Piano Mattei?

Per quanto riguarda il Piano Mattei, lo consideriamo una piattaforma solida e completa che permette agli Emirati Arabi Uniti e all’Italia di esplorare ambiti di cooperazione reciproca e di investire nello sviluppo delle economie e delle comunità locali, lavorando insieme ai partner locali per il bene dell’intera regione. Stiamo collaborando per creare opportunità che rafforzino le comunità africane, garantendo al contempo uno sviluppo sostenibile.

Inoltre, Emirati e Italia sono stati protagonisti del “Processo di Roma”, un quadro multilaterale dedicato allo sviluppo sostenibile, alla sicurezza e alla crescita economica in Africa. Questa iniziativa sottolinea l’impegno a promuovere la cooperazione economica a lungo termine tra Italia, Emirati Arabi Uniti e Paesi africani, con particolare attenzione allo sviluppo delle infrastrutture, all’energia rinnovabile e al trasferimento tecnologico. Gli Emirati co-presiedono il Gruppo di Lavoro Energia-Clima insieme all’Italia e all’Undp, rafforzando i nostri sforzi congiunti per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare attraverso investimenti nell’energia e nella sostenibilità climatica.

Partiamo dalla condivisione della presidenza dell’agenzia onusiana Undp: con il crescente ruolo internazionale degli Emirati Arabi Uniti, come immaginare l’evoluzione del ruolo globale del suo Paese, in particolare nel contesto delle sue partnership con Paesi come l’Italia?

In qualità di hub internazionale per l’innovazione, il commercio e gli investimenti, e come una delle economie in più rapida crescita al mondo, gli Emirati Arabi Uniti prevedono un’espansione del loro ruolo globale in una varietà di settori critici, con particolare attenzione al rafforzamento delle partnership con Paesi come l’Italia.

Innanzitutto, gli Emirati Arabi Uniti stanno consolidando la loro posizione come attore centrale nei mercati globali e nell’economia mondiale. Siamo un magnete per i capitali, un hub logistico e un collegamento vitale nel commercio internazionale, connettendo Est e Ovest. Questa centralità economica ci conferisce un’influenza significativa nel plasmare le tendenze economiche globali.

Ad esempio, nell’ambito di una strategia a lungo termine per diversificare i legami economici e sviluppare solide partnership internazionali nel commercio, nell’industria e negli investimenti, gli Emirati Arabi Uniti hanno concluso 25 Accordi di Partenariato Economico Globale (Cepa) con partner strategici. Questi accordi ampliano le opportunità economiche, facilitando l’accesso ai beni commercializzati via mare, strada e aria, e sfruttano il potenziale inesplorato del commercio digitale, dei flussi transfrontalieri di dati e della blockchain.

La strategia degli Emirati Arabi Uniti si concentra su settori chiave per il presente e il futuro, costituendo la base della crescente forza globale del Paese. È in corso una diversificazione a cui si abbina anche una maggiore attività sulla politica internazionale?

Stiamo investendo massicciamente nella sostenibilità, nelle energie rinnovabili, nella digitalizzazione e nell’intelligenza artificiale. Questi investimenti sono lungimiranti, perché non solo diversificano la nostra economia, ma ci posizionano anche come leader nell’innovazione e partner essenziali nella lotta alle sfide globali, come il cambiamento climatico e la trasformazione tecnologica. Questo focus su settori strategici rafforza la nostra posizione internazionale e ci rende un collaboratore ambito a livello globale.

Allo stesso tempo, siamo un forte sostenitore del multilateralismo e stiamo espandendo attivamente la nostra rete di partnership. Crediamo nelle soluzioni collaborative ai problemi globali e ci impegniamo a lavorare con alleati come l’Italia per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità. La nostra crescente rete di relazioni ci consente di svolgere un ruolo sempre più importante nella mediazione dei conflitti, nel favorire il dialogo e nel guidare azioni collettive su questioni di interesse comune.

Non dimentichiamo che gli Emirati Arabi Uniti hanno portato a termine con successo 12 mediazioni tra Russia e Ucraina, con un totale di 2.883 prigionieri scambiati grazie alla nostra mediazione.

Dunque economia, ma anche (o soprattutto?) diplomazia, ma anche tolleranza e multiculturalismo…

Nel 2023, come iniziativa di azione collettiva su preoccupazioni condivise, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la storica Risoluzione 2686 sull’intolleranza e la sicurezza internazionale, co-redatta dagli Emirati Arabi Uniti. Questa risoluzione è la prima a riconoscere che l’incitamento all’odio e l’estremismo possono contribuire allo scoppio, all’escalation e alla ricorrenza dei conflitti.

Questo impegno per il multilateralismo e la collaborazione assicura che gli Emirati Arabi Uniti lavorino instancabilmente per ottenere risultati costruttivi attraverso la loro partecipazione al G20 e ai Brics, in linea con la nostra visione per il futuro.

In qualità di hub per culture diverse e per la tolleranza, che ospita più di 200 nazionalità che vivono in sicurezza, stabilità e prosperità, la politica di apertura degli Emirati Arabi Uniti e il loro ambiente favorevole agli investimenti e alla convivenza, insieme alla disponibilità di infrastrutture avanzate in tutti i settori, rappresentano la base per qualsiasi Paese che aspiri a diversificare le proprie risorse economiche e a raggiungere uno sviluppo umano, scientifico, culturale ed economico. Questo è l’orizzonte della visione della nostra leadership.

Autore
Formiche

Potrebbero anche piacerti