Cosenza, psicologo scolastico: parla Cozza, prima firmataria della mozione
- Postato il 20 maggio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Cosenza, psicologo scolastico: parla Cozza, prima firmataria della mozione
La consigliera Antonietta Cozza è la prima firmataria della mozione presentata in Comune a Cosenza nei giorni scorsi sulla richiesta di introdurre lo psicologo scolastico
OGNI giorno, dietro i banchi di scuola, si combattono battaglie invisibili. Ragazzi che sorridono per non far preoccupare, adolescenti che convivono con ansia, solitudine, insonnia, senso di inadeguatezza. Alcuni chiedono aiuto sottovoce, altri si chiudono in un silenzio assordante. Non è allarmismo, ma realtà: in Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, quasi un giovane su quattro manifesta sintomi di disagio psichico; il suicidio è la seconda causa di morte tra i 15 e i 24 anni.
Antonietta Cozza, docente e attualmente delegata del sindaco Franz Caruso alla Cultura, da anni vive questa realtà in prima linea, sia nei corridoi scolastici che nelle aule istituzionali. Per questo ha deciso di promuovere una mozione, sottoscritta da un fronte bipartisan, al Consiglio comunale per chiedere con forza l’introduzione stabile dello psicologo scolastico. La consigliera ha inteso rilasciare un’intervista al Quotidiano per motivare il senso di questa proposta.
Questa mozione sembra nascere da qualcosa che lei vive molto da vicino. È così?
«Esattamente. Ho il privilegio e il peso di vivere questa realtà da due fronti: come insegnante, ogni giorno, guardo negli occhi i miei studenti e vedo le loro inquietudini, le loro fragilità, i silenzi che parlano. Come amministratrice, invece, ho il dovere di trasformare quella consapevolezza in azioni concrete. La scuola non può essere lasciata sola. E i nostri ragazzi, tanto meno. Non possiamo più permettere che dietro un compito non svolto o un comportamento aggressivo si nasconda un grido d’aiuto inascoltato».
Perché lo psicologo scolastico è così cruciale nella società di oggi?
«Antonietta Cozza: Perché la scuola è il primo osservatorio sul disagio. Ma non può farsene carico da sola. Gli insegnanti non sono psicologi. Abbiamo bisogno di una figura competente e stabile, che possa agire in sinergia con la scuola, intercettare precocemente i segnali, sostenere le famiglie e offrire ascolto ai ragazzi. In paesi come Finlandia o Svezia, dove lo psicologo scolastico è integrato nel sistema educativo, i risultati sono evidenti: calo del bullismo, aumento del rendimento, minore abbandono scolastico. È ora che anche l’Italia esca dalla logica del progetto a tempo e garantisca un diritto permanente».
Cosa prevede concretamente la mozione di cui lei è prima firmataria?
«Tre impegni precisi. Primo: sollecitare il Governo e il Parlamento ad approvare il disegno di legge per l’introduzione dello psicologo scolastico, già presentato dal senatore Mario Occhiuto. È una proposta fondamentale per dare un quadro normativo stabile a una figura oggi lasciata alla frammentarietà regionale. Secondo: promuovere a livello locale campagne di sensibilizzazione sulla salute mentale nelle scuole, perché serve una cultura del benessere psicologico, non solo l’intervento d’urgenza. Terzo: avviare, a Cosenza, un progetto sperimentale in collaborazione con l’Asp, l’Ufficio Scolastico e l’Ordine degli Psicologi della Calabria, per introdurre questa figura nelle scuole primarie e secondarie della città».
I dati contenuti nella mozione sono durissimi. Cosa l’ha colpita di più?
«Il dato che più mi ha scosso è che il 30 per cento degli adolescenti calabresi ha pensato al suicidio. E il 50 per cento si sente isolato. Sono numeri spaventosi, ma non ci possono più lasciare indifferenti. La pandemia ha amplificato un disagio profondo. Lo ha detto anche il ministero della Salute: nel 2024, gli accessi ai servizi di salute mentale tra i giovani sono aumentati del 30 per cento, ma le strutture non riescono a rispondere. E allora cosa facciamo? Aspettiamo che sia troppo tardi? O scegliamo di agire ora, insieme?».
Come coniuga, nella sua visione, il ruolo di docente e quello di amministratrice?
«Non li separo, li intreccio. Il mio sguardo da docente mi consente di capire i bisogni veri, quotidiani, concreti. Il mio ruolo amministrativo, invece, mi dà la possibilità di incidere, di trasformare quella consapevolezza in politiche pubbliche. La scuola mi ha insegnato l’ascolto, la politica mi impone l’azione. È un equilibrio difficile, ma necessario. Credo in una politica che parte dai vissuti reali, non dai palazzi. E se una docente può portare la voce dei ragazzi nelle istituzioni, allora vale la pena provarci».
Cosa direbbe a un genitore, a un collega insegnante, a un giovane che di trovano davanti a queste problematiche?
«Direi a tutti loro che non devono sentirsi soli. Ai ragazzi: il vostro dolore conta, merita ascolto, non è una debolezza. Ai docenti: non dobbiamo portare tutto il peso da soli. È giusto chiedere aiuto e pretendere strumenti. Ai genitori: non aspettate che la sofferenza diventi emergenza. La scuola deve essere un presidio di comunità, e per esserlo servono alleanze. Umani, istituzionali, professionali. Serve esserci. Insieme».
Se dovesse lasciare un messaggio conclusivo sulla necessità dello psicologo scolastico, cosa direbbe?
«Il futuro dei nostri ragazzi non può dipendere dalla casualità di essere ascoltati o ignorati: deve diventare una certezza, una responsabilità condivisa Come docente e come amministratrice, io non smetterò di battermi finché ogni scuola non avrà uno psicologo, finché ogni ragazzo saprà che c’è qualcuno pronto ad ascoltarlo. La scuola deve essere il primo luogo in cui si impara a vivere. E nessuno, davvero nessuno, deve sentirsi invisibile. Questa mozione non è solo un documento da votare. È un atto politico, pedagogico, civile. È la voce di chi vive ogni giorno il presente fragile dei nostri ragazzi. Ed è un impegno chiaro: far sì che ogni scuola diventi un luogo che non forma solo menti, ma accoglie cuori. Perché ogni vita ascoltata è una vita salvata».
Il Quotidiano del Sud.
Cosenza, psicologo scolastico: parla Cozza, prima firmataria della mozione