Cosenza, le manovre per le elezioni provinciali

Il Quotidiano del Sud
Cosenza, le manovre per le elezioni provinciali

Manovre per le prossime elezioni provinciali di Cosenza, nel Pd spuntano le possibili candidature di Pappaterra e di Pisani

COSENZA – Non c’è ancora una data, ma a ridosso delle festività natalizie si svolgeranno le consultazioni di secondo livello per eleggere il nuovo presidente della Provincia e rinnovare il Consiglio provinciale. Votano solo i sindaci e i consiglieri comunali dei Comuni della provincia bruzia. La politica locale scruta l’orizzonte e studia le mosse per conquistare il Palazzo di piazza XV Marzo dopo il quadriennio di Rosario Succurro. Le Province dopo la legge Delrio sono oramai depotenziate da un decennio ma, nonostante gli umori tiepidi dei partiti e delle forze politiche, si tratta di una partita che nessuno vuole perdere. Le interlocuzioni, formali e informali, proseguono a ritmo serrato da diversi giorni.

LE MANOVRE DEL PD IN VISTA DELLA TORNATA ELETTORALE

Nel centrosinistra molto attivo il Partito democratico che vede nelle provinciali un test importante per sondare le condizioni e la credibilità del partito del nuovo corso della segreteria di Matteo Lettieri. Le indiscrezioni non mancano e, com’è noto, in rampa di lancio sembra esserci il sindaco di Mormanno Paolo Pappaterra.

Il giovane amministratore del Pollino figurò anche tra i papabili per una candidatura nelle recenti elezioni regionali ma non se ne fece nulla. Il suo profilo convince e, a detta di molti, sarebbe un segnale incoraggiante per i tanti Comuni delle aree interne.
Ma nelle ultime ore in alcuni ambienti del Pd sta prendendo quota anche la possibilità di proporre la candidatura della sindaca di Casali del Manco Francesca Pisani. La prima cittadina è giunta ormai a metà mandato e godrebbe di un endorsement all’interno del partito e, più in generale, nel centrosinistra. Ma tra i dem ci sarebbero anche altri nomi.

IL NODO DEI COMUNI DI FASCIA E

Ma l’attivismo del Pd non può non tener conto delle mosse dei tre Comuni di fascia E (Cosenza, Rende e Corigliano Rossano) che in ossequio al voto ponderato saranno determinanti. E qui riecheggiano le parole del sindaco Flavio Stasi che, declinando un’eventuale candidatura, aveva indicato il profilo di un sindaco di un Comune medio piccolo per rappresentare il centrosinistra in questa tornata elettorale. Gli identikit di Pappaterra e di Pisani sembrano soddisfare in pieno i desiderata del sindaco della città jonica. Godere del sostegno del partito (sebbene all’interno della Federazione ci siano conflitti latenti che potrebbero generare divisioni) e della maggioranza di Corigliano Rossano sarebbe un buon punto di partenza.
Ma la zona nevralgica del campo resta l’asse Cosenza-Rende. Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha dato la sua disponibilità a scendere in campo ma senza fughe in avanti e divisioni come nel passato.

Certo è che se il primo cittadino dovesse optare per la sua candidatura romperebbe le uova nel paniere al Pd che già assapora un candidato che abbia in tasca la tessera del partito. Rende osserva e resta da capire fino a che punto le proposte del Pd (che nel civico consesso siede all’opposizione) risulteranno condivisibili. L’impressione è che se le maggioranze di Cosenza e Rende convergeranno su un candidato cambierebbero le carte in tavola.

ATTESA PER LE DECISIONI DEL CENTRODESTRA

Il centrodestra invece traccheggia e il fatto di essere minoranza nei tre Comuni di fascia E suona quasi come una condanna. A patto, ovviamente, che il centrosinistra vada compatto alla competizione elettorale. In caso contrario i giochi si riaprirebbero. Confronti in atto nello schieramento ma pochi nomi in pole. Qualcuno, affidandosi alle statistiche e ai precedenti, ipotizza addirittura un forfait come nel 2017 quando Franco Iacucci vinse in solitaria. Un’ipotesi tuttavia remota: da Roma (e non solo) difficilmente accetteranno di evitare lo scontro.

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