Cosenza, il CAV “Roberta Lanzino” lasciato senza luce e riscaldamento
- Postato il 9 febbraio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Cosenza, il CAV “Roberta Lanzino” lasciato senza luce e riscaldamento
Cosenza, il Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” lasciato senza luce e riscaldamento. Scatta la mobilitazione permanente.
COSENZA – «Il centro antiviolenza non si tocca!». È questo il messaggio forte e chiaro che campeggia su uno striscione all’ingresso del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” di Cosenza, in via Ernesto Fagiani 17. Un grido di protesta che scuote la città e porta alla luce una situazione tanto grave quanto inaccettabile. Da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, il centro si è ritrovato senza corrente elettrica e senza riscaldamento. Un colpo durissimo per una struttura che da quasi trent’anni accoglie e sostiene le donne vittime di violenza.
Il CAV “Roberta Lanzino” lasciato senza luce e riscaldamento
Le operatrici e le volontarie del centro denunciano l’accaduto con amarezza e indignazione: «Un vero e proprio macigno sulle nostre teste e per il nostro radicato senso di responsabilità che non ci consente di lasciare le donne in percorsi di accoglienza». Le loro parole raccontano di un impegno quotidiano che ora viene messo a rischio da una decisione istituzionale presa senza alcun confronto.
L’assenza di risposte da parte delle istituzioni
Lo stabile, di proprietà della Regione Calabria, sarebbe destinato a lavori di ristrutturazione, ma le volontarie lamentano il totale silenzio delle autorità: «Abbiamo più volte scritto agli uffici regionali preposti senza mai ricevere alcuna risposta. Ci siamo così trovate dall’oggi al domani costrette a interrompere le vitali attività del centro, creando un disservizio». Un’interruzione che non solo ferisce le operatrici, ma colpisce direttamente chi cerca aiuto in un momento di estrema fragilità.
Le operatrici del CAV Lanzino chiedono un incontro immediato con la Regione e le istituzioni per chiarire la situazione e individuare una soluzione alternativa, ribadendo con fermezza: «La nostra è responsabilità istituzionale, perché non vogliamo lasciare le donne che a noi si rivolgono. Ma è altrettanto responsabilità delle istituzioni, che per la Convenzione di Istanbul sono chiamate a garantire questo servizio attraverso i CAV. Ricordiamo infatti che siamo collegate al 1522, il numero istituzionale di pubblica utilità».
La mobilitazione permanente
La presidente del centro, Roberta Attanasio, ha definito la situazione “inaccettabile”: «Mentre accoglievamo delle donne, ci siamo ritrovate al buio. Tra tutte le battaglie che abbiamo condotto finora, non ci aspettavamo di dover combattere anche per mantenere una sede».
In conferenza stampa, tenutasi a lume di candela a causa dell’assenza di energia elettrica, Attanasio annuncia una mobilitazione permanente: «Abbiamo messo uno striscione davanti alla nostra sede perché vogliamo che l’attenzione non si spenga su questo fatto. Difendiamo questo presidio di legalità, fondamentale per questa comunità e per la Regione Calabria. Ci saranno altre iniziative sul territorio. Questa è una battaglia di civiltà che deve essere condotta non solo dalle donne, ma anche dagli uomini di questa città».
L’amarezza di Antonella Veltri
Antonella Veltri, tra le socie fondatrici del CAV e presidente della rete Dire, denuncia con amarezza il totale disinteresse delle istituzioni: «Qui si ignora il valore di questo centro, un fiore all’occhiello della rete nazionale dei CAV. Se siamo qui da 35 anni è perché crediamo in quello che facciamo. Non siamo retribuite, nessuno riconosce il nostro lavoro di accoglienza alle donne». Un lavoro prezioso che altrove viene sostenuto dalle istituzioni, mentre a Cosenza «ci spengono la luce e ci impediscono di lavorare», accusa Veltri. «In una telefonata istituzionale ci hanno addirittura chiesto se avevamo provato ad accendere la luce! Di queste chiacchiere non ne possiamo più. La società deve mobilitarsi per il riconoscimento di questo centro».
Ora che succederà? «Noi lavoriamo 24 h. Abbiamo un telefono per le emergenze. Vogliamo che le istituzioni si facciano carico di questo problema. L’invito è la mobilitazione e mantenere alta l’attenzione».
Solidarietà e sostegno della comunità al CAV “Roberta Lanzino”
La vicenda ha scatenato un’ondata di indignazione e solidarietà da parte di sindacati, istituzioni e associazioni. Massimiliano Ianni, segretario generale della Cgil di Cosenza, ha ribadito il sostegno incondizionato del sindacato mettendo la sede a disposizione del Centro Lanzino «per qualsiasi esigenza».
Diverse associazioni hanno espresso vicinanza al Centro Lanzino, riconoscendone il ruolo essenziale nella lotta contro la violenza di genere. «Uccidere un presidio come questo significa infliggere un’ulteriore violenza alle donne che vi trovano sostegno», ha dichiarato la presidente dell’associazione “Donne e Diritti” di San Giovanni in Fiore.
L’assessore al welfare del Comune di Cosenza, Veronica Buffone, ha assicurato il suo impegno affinché il centro non solo venga riaperto, ma riceva il supporto necessario per garantire un servizio efficiente e sicuro. «Andiamo insieme in Regione, chiediamo spiegazioni e pretendiamo che questo posto venga adeguato e tutelato», ha dichiarato. Inoltre, ha promesso di destinare risorse economiche per il potenziamento del centro: «Voglio mettere delle somme a disposizione del centro Lanzino. È un obiettivo che posso realizzare. Prima di essere un fiore all’occhiello è un presidio per le donne e nessuno può permettersi di fare quello che è successo: togliere la luce, significa togliere aiuto». Anche il gruppo del PD in Consiglio regionale ha manifestato forte preoccupazione e indignazione per la chiusura improvvisa del Centro Antiviolenza Lanzino, lanciando un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con la richiesta di individuare una soluzione urgente.
Al termine della conferenza stampa, i tecnici hanno ripristinato la fornitura elettrica, ma le volontarie del Centro Lanzino non abbassano la guardia.
Assemblea pubblica in programma il 12 febbraio ore 16
La mobilitazione prosegue: per mercoledì alle 16 è stata convocata un’assemblea aperta a tutte le realtà associative, alla società civile e alle forze politiche che hanno manifestato vicinanza al centro.
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Cosenza, il CAV “Roberta Lanzino” lasciato senza luce e riscaldamento