Cos’è l’anello del Pescatore di Leone XIV: ecco perché verrà distrutto alla morte del Papa
- Postato il 18 maggio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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A Leone XIV, nella cerimonia di inizio pontificato sono stati consegnati pallio e anello del Pescatore. Ma cosa sono e che cosa rappresentano? Il Pallio, antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, richiama il Buon Pastore che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita. L’Anello, su cui è raffigurata l’immagine di San Pietro con le chiavi e la rete, viene detto “del Pescatore” in riferimento a Pietro, l’Apostolo pescatore, che avendo avuto fede nella parola di Gesù dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa. Ha il significato particolare dell’anello che autentica la fede e indica il compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli, compito che ora è trasmesso anche a papa Leone XIV.
Una delle tradizioni più suggestive legate all’Anello del Pescatore è la sua distruzione al momento della morte del Papa. Anticamente, l’anello veniva spezzato con un martelletto d’argento dal cardinale Camerlengo, per impedirne l’uso improprio del sigillo durante la sede vacante e per simboleggiare la conclusione di un ministero unico e irripetibile. Oggi, l’atto ha un valore puramente simbolico, ma conserva tutta la sua forza evocativa: il Papa non lascia un trono, ma una missione, compiuta nella storia e affidata a un nuovo successore.
In un’epoca che riflette sempre più sulla natura pastorale del primato petrino, l’Anello del Pescatore si rivela un segno eloquente di autorità come responsabilità, di potere come servizio, di vicinanza al Popolo di Dio. Papa Francesco, nel giorno della sua intronizzazione, aveva ricevuto un anello sobrio, in argento dorato, disegnato dallo scultore Enrico Manfrini. Una scelta coerente con l’immagine del pontificato che desiderava incarnare: essenziale, prossimo, fondato sul Vangelo.
Nella grande sinfonia di segni e riti che accompagna l’inizio del pontificato, l’Anello del Pescatore rimane uno dei simboli più profondi e meno retorici del ministero petrino. Esso richiama il Papa a essere pastore e pescatore, sposo della Chiesa e servo del Vangelo, non padrone della rete, ma strumento della grazia, chiamato a gettare le reti nel mare della storia e a portare nel cuore del mondo il volto misericordioso di Cristo. Nel moderno rito di inizio del ministero petrino, la consegna dell’anello avviene dopo la vestizione liturgica e la consegna del pallio. Il decano del Collegio Cardinalizio o un altro cardinale scelto infila l’anello al dito del nuovo pontefice. È un gesto semplice, ma dal significato profondo: non è il Papa a prendersi l’anello, ma lo riceve, a ricordare che l’autorità nella Chiesa non si conquista, ma si accoglie come missione ricevuta da Cristo tramite la Chiesa stessa.
L’uso dell’anello papale risale almeno al XIII secolo, quando Papa Clemente IV (1265-1268) introdusse l’uso di un sigillo personale con l’effigie di san Pietro che pesca dalla barca, con l’iscrizione “Petrus” attorno alla scena. Questo anello fu chiamato “Anulus Piscatoris – Anello del Pescatore” – e serviva inizialmente per suggellare la corrispondenza privata del pontefice. Con il tempo, l’anello perse la sua funzione di sigillo (sostituito da altri strumenti nella Cancelleria Apostolica), ma ne conservò l’alto valore simbolico, diventando uno dei principali emblemi dell’autorità petrina. San Pietro, il primo degli apostoli, fu infatti chiamato da Gesù a essere “pescatore di uomini” (Vangelo di Matteo), e proprio su di lui Cristo volle edificare la sua Chiesa. Indossare l’Anello del Pescatore significa, per ogni Papa, entrare pienamente nel ministero petrino, raccogliendo uomini e donne nella rete della misericordia divina.
A partire da Paolo VI, l’anello ha perso l’aspetto gemmato degli anelli regali e ha assunto forme più austere, spesso in oro massiccio, talvolta anche in argento dorato, con l’effigie stilizzata di Pietro pescatore. Ogni anello è unico, e realizzato appositamente per ogni nuovo Papa. Il simbolismo dell’Anello del Pescatore è profondamente ecclesiologico e cristologico. Esso ricorda che il Papa, successore di Pietro, è chiamato a “gettare le reti” per Cristo, ossia a evangelizzare, a confermare nella fede, a raccogliere nel nome del Vangelo. Il pescatore di uomini non domina i pesci del mare, ma li salva, li raduna, li nutre con la parola e i sacramenti. Allo stesso tempo, l’anello richiama la fedeltà sponsale: come l’anello nuziale sigilla l’unione tra due sposi, così l’Anello del Pescatore rappresenta l’unione indissolubile tra il Papa e la Chiesa, di cui egli è guida, ma anche servo fedele e custode.
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