Cosa vedono realmente gli scanner degli aeroporti?

  • Postato il 9 agosto 2025
  • Di Focus.it
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Le regole sui liquidi e sugli oggetti che non si possono portare in volo le conosciamo tutti, eppure ogni giorno milioni di passeggeri si presentano ai controlli aeroportuali con qualcosa che non dovrebbero avere in valigia. Dall'oggettistica imbarazzante, come sex toys scambiati per detonatori, a situazioni più delicate, come prodotti a base di cannabis, legali in alcuni Stati ma illegali in altri. Se almeno una volta, osservando i display a onde multicolore degli scanner, vi siete chiesti come facciano gli agenti a distinguere pillole, denaro o strumenti pericolosi in mezzo al caos del vostro zaino, la risposta è semplice: vedono molto più di quanto sembri. Gli scanner attuali, infatti, permettono di identificare con precisione coltelli, armi e oggetti camuffati, e i numeri sono impressionanti: nei grandi aeroporti si arriva a intercettare ogni mese fino a una tonnellata di materiali proibiti. Vediamo come funziona questa tecnologia.. Scanner a tomografia. Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, la sicurezza aeroportuale ha conosciuto un'evoluzione tecnologica rapidissima e oggi gli agenti hanno a disposizione una serie di scanner a Tomografia Computerizzata (CT), la stessa impiegata in ambito medico per diagnosticare fratture o tumori. Questi strumenti inviano raggi X a bassa intensità che attraversano i materiali a velocità differenti, distinguendo tra metalli, liquidi e composti organici.. Un sofisticato algoritmo rielabora centinaia di immagini, producendo una scansione 3D ruotabile sui tre assi, che consente agli agenti di esaminare ogni oggetto da diverse angolazioni, senza dover aprire fisicamente la valigia. Le versioni più evolute sono così precise che permettono di lasciare computer e liquidi nel bagaglio a mano, poiché in grado di identificare eventuali sostanze esplosive anche se nascoste al loro interno (è il motivo per cui l'Unione Europea si sta muovendo per eliminare le restrizioni ai liquidi nelle valigie).. Scoperte sorprendenti. Ogni anno la TSA (l'agenzia americana per la sicurezza nei trasporti) pubblica un "best-of" dei ritrovamenti più assurdi rinvenuti durante i controlli. Si va dai petardi alle granate giocattolo, fino ai serpenti vivi nascosti tra i vestiti. I tentativi di contrabbando più creativi includono coltelli infilati in pagnotte di pane, esplosivi artigianali celati in lattine di bibite e sostanze stupefacenti occultate in elastici per capelli o caramelle. Nonostante la severità delle regole, la maggior parte delle volte gli agenti permettono ai passeggeri di risolvere la situazione in modo indolore: se vi capita di sbagliare, potete affidare l'oggetto proibito a chi vi ha accompagnato in aeroporto o, se possibile, spedirlo in stiva con l'eventuale bagaglio imbarcato. Ma alcuni articoli, ovviamente, sono destinati a essere confiscati sul posto.. Dove finiscono gli oggetti? Al contrario di quanto si possa malignamente credere, però, quanto sequestrato dagli agenti non finisce nelle loro tasche (o, almeno, non dovrebbe...), in nessun aeroporto del mondo. Negli Stati Uniti, una parte del "bottino" viene smaltita secondo rigorose procedure di sicurezza, ma il grosso viene rivenduto tramite aste statali su piattaforme come GovDeals.com. In Europa le pratiche variano a seconda dei Paesi. Nel Regno Unito i prodotti di valore vengono donati a enti benefici locali (pratica scelta anche da alcuni aeroporti italiani) mentre in altri scali, come la maggior parte di quelli tedeschi e scandinavi, è attiva un'opzione di restituzione: si può richiedere di farsi mandare l'oggetto tramite corriere, pagando una tariffa, o di etichettarlo e ritirarlo su appuntamento, magari al ritorno dal viaggio. Nel nostro Paese, infine, i materiali pericolosi vengono generalmente distrutti mentre per il resto di quanto sequestrato viene ciclicamente rivenduto in una serie di aste statali..
Autore
Focus.it

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