Cosa scriveva il nuovo Papa sui social contro Trump e Vance per le posizioni anti-immigrazione
- Postato il 9 maggio 2025
- Politica
- Di Blitz
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Mentre la Santa Sede non ha ancora aggiornato il sito ufficiale, che lo mostra ancora come “sede apostolica vacante”, Leone XIV — al secolo Francis Robert Prevost — è già al centro dell’attenzione mondiale per i suoi vecchi tweet. Alcuni post pubblicati quando era ancora cardinale stanno riemergendo sui social, generando discussioni accese, soprattutto per i toni critici usati verso l’ex presidente americano Donald Trump e l’attuale vicepresidente JD Vance. In particolare, risuona un tweet del 3 febbraio in cui, condividendo un articolo del National Catholic Reporter, Prevost commentava negativamente le posizioni di Vance: “Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri”.
La figura di Leone XIV si distingue non solo per la sua provenienza — è infatti il primo pontefice nordamericano della storia — ma anche per il suo stile comunicativo, profondamente inserito nell’era dei social media. La diffusione virale dei suoi post, ora oggetto di critiche da parte di molti sostenitori conservatori, evidenzia come il suo pontificato possa essere segnato da un confronto diretto con temi scottanti, tra cui l’immigrazione e la giustizia sociale.
L’immigrazione, un tema cardine del suo Magistero
Il nuovo Papa non ha mai nascosto la sua posizione in favore dei migranti, specialmente quelli provenienti dal Sud America. Il 15 aprile, ad esempio, Prevost aveva ricondiviso un tweet che denunciava una deportazione illegale ai danni di un ex immigrato salvadoregno, oggi residente americano. Un atto che lasciava trasparire la sua indignazione verso le politiche anti-immigrazione di Trump e Bukele. “Non vedete la sofferenza? Non vi turba la coscienza?”, si leggeva nel post.
Queste prese di posizione non sorprendono chi conosce il percorso personale del Papa, che ha trascorso molti anni in Perù, paese di cui ha anche ottenuto la cittadinanza. È quindi verosimile che la questione migratoria sarà centrale nel suo pontificato, in continuità con il messaggio di Papa Francesco, il quale ha spesso parlato della “costruzione di ponti”. Non a caso, nel suo primo discorso pubblico come Leone XIV, il nuovo pontefice ha accennato proprio a questa metafora.
Anche in passato, già nel 2015, Prevost si era espresso chiaramente contro la retorica xenofoba, rilanciando un articolo del Washington Post in cui il cardinale Dolan criticava aspramente le parole di Trump sull’immigrazione.
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