Cosa è un centro anti violenza come “Telefono Donna”? Quale tipo di aiuto si può ricevere? Ecco di cosa si tratta

  • Postato il 26 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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prevenzione violenza sulle donne generica

Savona. In Italia, dal 1993 — l’anno con il più alto numero di omicidi volontari — il numero dei femminicidi è rimasto pressoché stabile, con in media 110 casi ogni anno.

Cosa è la violenza?

E’ caratterizzata dall’assenza di consenso: una delle due parti è forzata p costretta a subire in comportamento che non accetta. Nella violenza c’è una marcata disparità di potere, con una persona che domina e l’altra che è vittima.

Gli esiti della violenza sono sempre a vantaggio della parte dominante, e le conseguenze per la vittima sono gravi e durature, spesso comportando danni psicologici, emotivi o fisici.

Non esci con quei tacchi“, “Devo sempre sapere dove sei“, “Sei una buona a nulla“, “I tuoi soldi sono nostri, i miei soldi sono miei“, “A letto decido io cosa si fa“, “Se non lasci il lavoro, non sei una buona madre“, “Stai zitta“. Alcune frasi sembrano innocenti ma sono in realtà un segno di violenza.

La violenza è davvero un fenomeno così diffuso?

Le vittime di omicidio nel mondo sono per l’81% uomini e per il 19% donne. Solo l’11% degli uomini uccisi è stato vittima di un partner o di un familiare, mentre per le donne questa percentuale sale al 56%. Se ci focalizziamo sugli omicidi commessi da partner o ex partner, ben 71% delle vittime sono di sesso femminile.

E in Italia?

Anche in Italia, la violenza contro le donne è un fenomeno preoccupante. Nel 2023 il Ministero degli Interni ha pubblicato i seguenti dati sulle vittime di atti persecutori: il 74% sono donne, l’81% delle vittime di maltrattamenti contro famigliari e conviventi sono donne, come anche sono donne il 91% delle vittime di violenza sessuali.

Per quanto riguarda le donne vittime di omicidi volontari, il 63% sono state uccise da partner o ex partner. Le donne separate, hanno un rischio 30 volte maggiore di subire violenza dall’ex partner e 5 volte maggiore di essere uccise.

Solo il 58% delle donne ha un conto corrente intestato a sé, il 4% non ha nemmeno la firma su un conto cointestato. Questa dipendenza economica può rendere ancora più difficile uscire da situazioni di violenza. Nel 2022-2023 si stima che il 13.5% delle donne di 15-70 anni che lavorano o hanno lavorato, ha subito molestie sul lavoro a sfondo sessuale nel corso dell’intera vita.

Telefono donna – centro antiviolenza della provincia di Savona

Il centro antiviolenza ha la sua sede principale a Savona, nel palazzo della Provincia. Ma ci sono altri 5 sportelli: a Varazze (presso farmacia Angelini), a Cairo Montenotte (Via Borreani Dagna 5), a Spotorno (in piazza Tassinari 1), a Quiliano (località Massapè 21) e a Carcare (presso il Comune).

“Siamo qui per fare prima di tutto una cosa: ascoltarti. Senza giudizio, senza occhiate, senza pressioni“, spiega la dottoressa Chiara Cucinotta, psicologa e psicoterapeuta di Telefono Donna. “Siamo allenate all’accoglienza, perché siamo donne volontarie che da anni si formano e stanno vicino ad altre donne. Apriamo le nostre porte e ogni telefonata con calore, perché sappiamo che fare il nostro numero o venire qui comporta una forza talvolta sovrumana, che in tante possono non immaginare”, aggiunge.

“Se siamo allenate all’accoglienza, siamo anche formate per allenare al coraggio, all’autostima, al diritto di esserci, di parlare ed essere libere di prendere le proprie decisioni. Siamo qui per fare in prima persona due cose: accoglierti e ascoltarti. Forniamo anche sostegno psicologico, legale e supporto pratico gratuito, teniamo a sottolinearlo perché il nostro è un servizio pubblico, senza sminuire l’impegno che sta dietro. Siamo donne come tutte, con lavori diversi e vite diverse, che hanno scelto di dedicare gran parte del tempo libero a formarsi e informarsi per essere lì quando altre donne hanno bisogno. Lavoriamo con psico terapeute e avvocati, siamo in collegamento diretto con la Casa Protetta e collaboriamo con assistenti sociali, mediatrici culturali e le forze dell’ordine, per supportarti in un percorso che ti sembra impossibile da intraprendere ma non lo è: il tuo primo passo unito a tutto l’incoraggiamento e i mezzi di cui siamo capaci ti cambiano la vita. E quando succede, quando le donne che aiutiamo escono da un circolo vizioso che credevano di non poter spezzare mai, è lì che abbiamo la certezza che tutto sia possibile. E lo è, anche per te”, conclude la psicologa.

Autore
Il Vostro Giornale

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