Cosa cambia con la manovra per gli affitti brevi? La nuova cedolare secca (al 26%) pesa 1.300 euro a famiglia

  • Postato il 22 ottobre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
  • 2 Visualizzazioni

La bozza della manovra 2026 introduce una novità a sorpresa nel settore immobiliare: la cedolare secca sugli affitti brevi sale al 26%, eliminando la riduzione al 21% prevista per la prima abitazione affittata. Secondo Aigab, associazione che rappresenta oltre 800 operatori del settore, per un’abitazione media in semiperiferia l’aumento si tradurrebbe in circa 1.300 euro in più di tasse a famiglia. Attualmente, con la cedolare al 21%, il proprietario trattiene circa il 34% dell’incassato al netto di spese come pulizie, portali web, tasse di soggiorno, Imu e bollette. L’aumento al 26% ridurrebbe il guadagno netto al 28%.

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, commenta: “Se questo è un tentativo di limitare gli affitti brevi a favore di quelli lunghi, sarebbe meglio varare misure ad hoc, come il taglio dell’Imu del 50% e l’ampliamento della cedolare al 10%”.

Il fenomeno degli affitti brevi in Italia

In Italia, ogni anno oltre mezzo milione di abitazioni viene destinato agli affitti brevi, anche di un solo giorno, su piattaforme online. Possono essere stanze singole, appartamenti interi o ville. Questo fenomeno ha avuto un vero e proprio boom dopo il Covid-19, quando molti turisti preferivano una casa privata agli hotel per soggiorni brevi. Tra il 2021 e il 2024, gli affitti brevi sono cresciuti del 38%, trasformando centri storici in aree turistiche con residenti sempre meno presenti.

Secondo Aigab, il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli, il 30,4% proviene da eredità e il 28,7% da abitazioni date in locazione per necessità. La nuova tassazione rischia di colpire soprattutto questi soggetti, già penalizzati dall’aumento precedente al 26% applicato dal secondo immobile in poi.

Le reazioni del settore e i possibili effetti

La nuova misura ha suscitato l’allarme di Aigab, Confedilizia, Aigo Confesercenti e Property Managers Italia, che parlano di “stangata per la classe media”. Secondo Marco Celani, presidente di Aigab: “Le case online diminuiranno e aumenteranno i prezzi”, con possibili ricadute negative su consumi, turismo e tutto l’indotto. Nel 2025, già 40 mila abitazioni sono state tolte dalle piattaforme, mentre Lorenzo Fagnoni avverte: “Ogni aumento spinge all’irregolarità e al rischio abbandono in aree valorizzate”. La manovra 2026, dunque, rischia di ridisegnare il mercato degli affitti brevi e di influire sul tessuto economico e sociale dei centri urbani italiani.

L'articolo Cosa cambia con la manovra per gli affitti brevi? La nuova cedolare secca (al 26%) pesa 1.300 euro a famiglia proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti