Corte dei Conti boccia il ponte sullo Stretto, Salvini: “Casta giudiziaria”. Meloni: “Ennesima invasione di campo”

  • Postato il 30 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Intervistato dal Corriere della Sera, Matteo Salvini è furioso dopo la bocciatura della Corte dei Conti al progetto per il Ponte sullo Stretto: “Questa è la casta giudiziaria che vede il crollo del suo potere e del suo impero. E queste sono le sue ultime, disperate invasioni di campo”. Il ministro dei Trasporti e vicepremier ha saputo da poco stop al Ponte sullo Stretto di Messina deciso dalla Corte dei conti quando è stato contattato dal Corriere. “Questi signori non ci fermeranno” spiega. “Ma è chiaro che si tratta di una scelta politica”, insiste Salvini. “Ora, l’11 dicembre, ci sarà il mio processo in Cassazione per la vicenda Open Arms e chissà cosa accadrà… Il problema è che la scelta sul Ponte non è uno sgarbo alla Lega ma a tutti gli italiani. Lo fanno contro tutti”. Il leader della Lega alza i toni, convinto che dietro lo stop non ci sia solo una valutazione tecnica. “È un progetto a cui hanno lavorato ventuno università italiane, studi di progettazione di mezzo mondo, i migliori, dalla Danimarca al Giappone. È sostenuto dall’Europa. E ora vediamo una decisione dal sapore politico e pochissimo tecnico. Pensano di fermarlo? Si sbagliano, e di grosso”.

Salvini racconta di aver già parlato con la premier. “Ho appena sentito Giorgia Meloni. La mia proposta è tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. Poi lo approverà il Parlamento. Qui c’è dentro l’università italiana, c’è dentro l’Italia”. E avverte: “Quella giudiziaria è l’ultima casta rimasta in Italia, che non vuole scollarsi dal suo potere. Ma noi risponderemo in tutti i modi consentiti dalle regole democratiche. Tanto il vento non lo fermi, non puoi fermare un’onda. Il Ponte si farà. E poi, trenta giorni per le motivazioni. È cambiato il mondo e non se ne accorgono. Trump parla con Xi di intelligenza artificiale e satelliti e noi non possiamo fare un ponte? L’Italia fa una figura da Terzo mondo”.

Furioso anche il post della premier Giorgia Meloni: “La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer”.

E ancora: “La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a una intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo, sostenuta dal Parlamento”.

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Blitz

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