Corse clandestine sulle Dolomiti, arriva la stretta

  • Postato il 3 agosto 2025
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  • Di Virgilio.it
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Strade congestionate, rumore continuo, aria più pesante. Non è il racconto di una metropoli in piena ora di punta, ma lo scenario che si presenta sempre più spesso tra i passi delle Dolomiti. Quello che un tempo era un angolo di pace incastonato tra vette spettacolari, oggi si ritrova sommerso da un traffico turistico che sembra non conoscere limiti. Auto e moto, spesso concentrate nei fine settimana estivi, stanno mettendo a dura prova la vivibilità di queste zone e l’equilibrio dell’intero ecosistema montano. A questo si aggiungono i nuovi fenomeni di gare clandestine sui passi di montagna, raduni, campeggi abusivi e veicoli modificati che interrompono la quiete.

Gare clandestine e altri problemi

C’è chi arriva solo per godersi il panorama, chi per percorrere le curve dei passi dolomitici a bordo della propria moto. E poi c’è chi ha trasformato questi scenari in piste improvvisate, dando vita a vere e proprie corse clandestine su strade di montagna. Non si tratta più di episodi isolati, ma di una tendenza che preoccupa sempre di più le autorità locali. I passi dolomitici, pensati per collegare valli e offrire scorci mozzafiato, sono diventati teatro di raduni motorizzati non autorizzati, competizioni notturne e sorpassi azzardati. A peggiorare la situazione ci sono i veicoli modificati, che rompono il silenzio con scarichi aperti e impianti audio ad alto volume, e i campeggiatori abusivi che sostano dove non dovrebbero, contribuendo al degrado ambientale. Un mix pericoloso, che oltre a mettere a rischio la sicurezza, mina la vocazione naturale e turistica di queste montagne.

Le difficoltà del comune

Davanti a questa situazione sempre più fuori controllo, i Comuni interessati si trovano con le mani legate. Le risorse sono limitate, sia in termini economici che di personale. A fronte di un flusso turistico crescente, il numero di agenti in grado di presidiare i passi montani resta insufficiente, specie nei fine settimana. E mentre si moltiplicano le segnalazioni da parte dei residenti e dei turisti più rispettosi, le amministrazioni locali faticano a far fronte a un fenomeno che ha assunto proporzioni regionali.L’assessore altoatesino Daniel Alfreider ha parlato chiaro: serve un cambio di passo, e servono strumenti concreti. Per questo è stato richiesto il supporto della Provincia e della Regione, con l’obiettivo di trovare una strategia condivisa che riesca a salvaguardare il territorio senza penalizzare del tutto la mobilità e il turismo.

Turismo e ambiente: il delicato equilibrio

Intervenire sul traffico privato in una zona a così forte vocazione turistica non è semplice. Da una parte c’è il bisogno – sempre più urgente – di proteggere un patrimonio naturale riconosciuto dall’UNESCO, dall’altra la volontà di non scoraggiare il turismo, che rappresenta una voce economica fondamentale per l’intera area dolomitica. In mezzo, il tema della libertà individuale: molti motociclisti e automobilisti vedono nelle strade di montagna uno degli ultimi spazi dove poter godere liberamente della propria passione per i motori. Ma senza regole chiare e controlli costanti, quella passione rischia di diventare dannosa. La sfida sarà proprio questa: trovare un equilibrio tra libertà e rispetto, tra la voglia di esplorare e la necessità di preservare. E se oggi le Dolomiti sembrano in affanno, domani potrebbero essere il banco di prova di un nuovo modo – più sostenibile – di vivere la montagna.

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Virgilio.it

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