Corruzione, Paolo Signorini torna libero dopo 4 mesi e mezzo: revocati i domiciliari ma per un anno non potrà fare il manager

  • Postato il 23 settembre 2024
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  • Di Genova24
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signorini scarcerato

Genova. Il gip Matteo Buffoni ha revocato gli arresti domiciliari a Paolo Emilio Signorini,  ex presidente del porto di Genova e Savona ed ex amministratore delegato di Iren, arrestato il 7 maggio scorso nell’inchiesta che ha scosso la Liguria. Il gip però per lui ha disposto l’interdizione dagli uffici o dalla direzione di imprese pubbliche o private per la durata di un anno.

Signorini era l’unico degli arrestati ad essere finito in carcere (Giovanni Toti, Aldo Spinelli e Matteo Cozzani erano stati da subito posti dagli giudice ai domiciliari) dove era rimasto fino al 16 luglio. Ed era l’unico rimasto ancora oggi ai domiciliari. Nei giorni scorsi gli avvocati Enrico e Mario Scopesi avevano chiesto al gip la revoca della misura essendo venute meno le esigenze cautelari.

Il patteggiamento concordato con la Procura

Signorini ha accettato di patteggiare una pena a tre anni e cinque mesi, con la confisca di quasi 104 mila euro. Anche Spinelli e Toti hanno deciso di patteggiare: tre anni e due mesi il primo, due anni e un mese (convertiti in 1.500 ore di lavori di pubblica utilità) il secondo. Ma le condanne potrebbero aumentare di qualche mese visto che potrebbero essere contestati episodi corruttivi emersi nel corso delle indagini ma approfonditi dalla guardia di finanza, coordinata dai pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde, solo dopo la richiesta di giudizio immediato.

Per lui, la pena concordata comprende sia le accuse di corruzione impropria (aver ottenuto utilità o denaro per comportamento o atti che avrebbe dovuto comunque compiere)  “propria” in senso stretto, vale a dire l’aver ricevuto denaro o altre utilità in cambio di atti contrari ai propri doveri di funzionario  pubblico.

Le accuse all’ex presidente del porto

Signorini sarebbe stato corrotto dall’imprenditore Aldo Spinelli affinché andassero a buon fine le pratiche portuali di suo interesse, dal rinnovo trentennale della concessione del terminal Rinfuse al tombamento di Calata concenter, all’occupazione delle aree ex Enel prima ancora che gli venissero assegnate. In cambio Signorini avrebbe ricevuto viaggi, soggiorni e giocate al casinò di Montecarlo, i soldi in prestito per il matrimonio della figlia, regali per la fidanzata. Signorini patteggia anche per la corruzione di cui è coindagato Mauro Vianello, ex presidente dell’Ente Bacini e socio dell’azienda Santa Barbara. Da lui, in cambio di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara, avrebbe ricevuto la disponibilità di un’autovettura di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo per due giorni ad aprile, un Apple Watch da regalare e, ancora 6.600 euro per il banchetto di nozze della figlia.

Alla proposta di patteggiamento concordata, in sede di udienza i pm dovrebbero contestare un ulteriore capo di imputazione per corruzione “in continuazione”, per le ulteriori fatture da 18mila euro ricevute da Vianello sempre per il matrimonio della figlia. A questo punto pena salirebbe a 3 anni e 6 mesi.

Nell’istanza di patteggiamento presentata al gip gli avvocati Enrico e Mario Scopesi per perorare il via libera del giudice alla proposta avevano sottolineato come di fatto Signorini nella sua esperienza lavorativa da manager lunga oltre 23 anni  abbia “nel pieno rispetto della legalità e nel perimetro delle proprie funzioni” e che i reati che si sono stati contestati riguardano un periodo di tempo molto limitato, rispetto alla sua lunga carriera da funzionario pubblico.

Gli avvocati anche allegato la relezione di un consulente tecnico, uno psichiatra forense, che ha spiegato  come Signorini abbia una “personalità calvinista”, un super lavoratore quindi e che probabilmente in quel periodo si sia trovato in una situazione di grande stress causato anche dalla necessita di dover pagare due cospicui mutui ai propri famigliari.

L’udienza per il patteggiamento per lui, Aldo Spinelli e Giovanni Toti potrebbe essere fissata oggi e probabilmente si svolgerà tra fine ottobre e i primi di novembre.

Autore
Genova24

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