Corruzione in Ucraina, le carte dell’inchiesta: “L’ex socio di Zelensky influenzò il ministro della Difesa su forniture di giubbotti antiproiettile”

  • Postato il 20 novembre 2025
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“I giubbotti antiproiettile sono un sacco di soldi!”, dice Timur Mindich, “fai solo in modo che firmino la ricezione” del materiale. “Ho capito, richiamerò”, risponde Rustem Umerov. E’ il cuore del dialogo intercettato dagli uomini dell’Ufficio Nazionale Anticorruzione tra quello che considerano il capo della banda al centro dell’inchiesta “Midas” e l’ex ministro della Difesa, oggi capo del Consiglio nazionale di sicurezza di Kiev. La prova, secondo gli inquirenti, che l’ex socio di Volodymyr Zelensky oggi latitante in Israele esercitava la sua influenza sul ministero e gli appalti militari.

Il dialogo è dell’8 luglio 2025 ed è riportato nell’avviso di garanzia consegnato a Mindich il 10 novembre. L’imprenditore parla con Umerov e spinge perché l’Operatore statale della logistica, l’ente statale responsabile delle forniture delle forze armate, accetti una partita di giubbotti antiproiettile che non avevano superato i controlli di qualità. “Per favore, non te ne andare… i giubbotti antiproiettile sono un sacco di soldi!“, dice Mindich che sembra avere necessità e urgenza che la questione venga risolta. “Fai solo in modo che firmino la ricezione, tutto qui. Per te è solo una chiamata… Basta che dici: ‘non voglio più sentire Timur parlare dei giubbotti, e io lo incontro due volte a settimana’”. “Risolvila, ti prego, altrimenti sarà un casino”, insiste Mindich preoccupato per aver investito nell’affare “metà dei miei soldi”. Umerov a quel punto sembra accettare: “Ho capito… richiamerò e dirò di nuovo: ‘guardate, cosa devo fare perché lo facciate?'”.

Il pm della Procura specializzata anticorruzione Serhiy Savytskyy aveva parlato delle accuse rivolte a Mindich e Umerov martedì 11 novembre dinanzi all’Alta Corte che decide sulle misure cautelari. Poche ore dopo l’ex ministro aveva confermato su Facebook di aver incontrato il faccendiere per parlare della fornitura: “C’è stato un incontro con Timur Mindich, durante il quale è stata sollevata la questione dei giubbotti antiproiettile previsti dal contratto. Alla fine, il contratto è stato risolto a causa della non conformità del prodotto ai requisiti e nessun prodotto è stato consegnato”.

I giubbotti in questione sono prodotti da un’azienda israeliana e il contratto, si legge sul sistema elettronico nazionale per gli appalti pubblici, aveva un valore di “224.990.000,00 grivne”, circa 4,6 milioni di euro. Senza la firma dell’Operatore statale della logistica, che aveva emesso il bando, le consegne non sono formalmente riconosciute e non possono essere pagate. Secondo l’indagine, al 20 agosto la merce non era stata consegnata e il 29 agosto l’Operatore ha informato l’azienda distributrice che il contratto era stato annullato. Umerov, quindi, non è intervenuto o non è riuscito a farsi ascoltare, ma per i magistrati ha accettato di farlo.

L’ex ministro è fuori dal paese da quando l’inchiesta “Midas” è venuto alla luce e i media ucraini hanno ipotizzato che potesse essere fuggito. Il 15 novembre aveva fatto sapere di essere impegnato in viaggi in Turchia e negli Emirati Arabi per favorire lo scambio di prigionieri con la Russia. Nelle scorse ore è ricomparso in un foto diffusa da United24 Media, profilo di X legato alla piattaforma di raccolta fondi creata da Zelensky per ricevere donazioni a sostegno dell’Ucraina, che lo vede in Turchia accogliere in aeroporto il presidente con una stretta di mano al suo arrivo nel paese, dove si trova in visita ufficiale. Il suo entourage ha fatto sapere che Umerov tornerà in Ucraina oggi, 20 novembre.

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