Coppa Davis, montepremi scandaloso per il trionfo di Berrettini, Cobolli e dell'Italia: -25% rispetto al 2024
- Postato il 24 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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Hanno vinto per le ragioni più belle che esistano: la gloria sportiva e la riconoscenza di un intero paese. I soldi, invece, possono attendere. Perché Matteo Berrettini, Flavio Cobolli e tutti gli altri Azzurri che, agli ordini di Filippo Volandri, hanno regalato all’Italia la terza Coppa Davis di fila, non godranno di un “cachet” particolarmente ricco per l’impresa compiuta. La ragione è tutta nel prize money “al ribasso” dell’edizione 2025, le cui Finals sono state ospitate per la prima volta da Bologna. Mentre i montepremi di tutti gli Slam e dei vari Masters 1000 crescono di anno in anno, quello della Davis diminuisce: ecco perché i vari Sinner, Alcaraz e gli altri big, chi per un (validissimo) motivo, chi per un altro, se la sono data a gambe.
- Davis 2025, il prize money mortificante delle Finals di Bologna
- Agli Azzurri due milioni di dollari: nel 2024 erano 700mila in più
- Davis senza Sinner, Alcaraz e gli altri big: cambio di format necessario
Davis 2025, il prize money mortificante delle Finals di Bologna
Basta confrontare le cifre che la ITF, l’International Tennis Federation che (ancora) organizza la kermesse, ha finalmente ufficializzato. Rispetto all’edizione del 2024, già in calo se si guarda al 2023, nel 2025 il montepremi complessivo delle finali di Davis è ulteriormente diminuito. Da otto milioni e mezzo di dollari è passato a sette milioni. Chi ha vinto a Malaga un anno fa, insomma, si è portato a casa qualcosa in più rispetto a chi ha fatto lo stesso quest’anno a Bologna. Non ne parliamo poi degli sconfitti in finale, in semifinale oppure già nei quarti: a questi ultimi, soprattutto, sono andate letteralmente le briciole.
Agli Azzurri due milioni di dollari: nel 2024 erano 700mila in più
All’Italia campione sono andati due milioni di dollari. Una cifra considerevole, indubbiamente. Da dividere però per tutti i componenti del team, compreso staff e tecnici. E non solo. Qualcosa in meno, circa 700mila dollari, rispetto ai due milioni e 678mila assicurati ai vincitori dell’edizione dell’anno prima a Malaga. Che poi tanto poco non è: il 25% circa. Più contenuti i tagli per le altre partecipanti. Alla Spagna finalista è andato un milione e mezzo di dollari, 750mila a testa alle sconfitte in semifinale: il Belgio di Bergs e la Germania di Zverev. Mezzo milione di dollari alle Nazionali sconfitte al primo turno: Austria, Francia, Argentina e Cechia.
Davis senza Sinner, Alcaraz e gli altri big: cambio di format necessario
Il paradosso è che questa Davis “del pueblo” piace perché estremamente equilibrata, incerta, appassionante: un torneo, però, sempre meno attrattivo per gli sponsor e sempre più marginale rispetto agli appuntamenti clou. Una Davis calendarizzata a stagione ormai finita e sempre più snobbata dai big, quelli veri. Sinner le ha preferito saggiamente una vacanza con papà Hanspeter, Alcaraz è stato “salvato” da un edema, gli americani da una “provvidenziale” eliminazione nei turni precedenti. Si parla di un ritorno al passato, o di una Davis biennale e strutturata come un Mondiale “vero”: quel che è certo è che bisogna riportare i top player in campo. E per farlo, serve un montepremi all’altezza.