Cop30, i leader indigeni del Brasile aprono l’evento parallelo al vertice sul clima: chiedono la protezione delle foreste – Video
- Postato il 12 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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In un’iniziativa senza precedenti, il movimento indigeno brasiliano, col sostegno del governo federale, ha reso possibile la presenza di quasi 400 leader negli spazi ufficiali dei negoziati della COP30 sui cambiamenti climatici. A Belém è stato inoltre allestito un villaggio con la presenza di 3mila indigeni, compresi i popoli nativi di altre regioni dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia.Il capo tribù Raoni Metuktire, principale leader indigeno del Brasile, ha criticato il progetto della Petrobras di estrarre petrolio al largo della foce del Rio delle Amazzoni – iniziativa che gode del sostegno del presidente Luiz Inácio Lula da Silva – e il piano per grandi opere infrastrutturali nella foresta amazzonica.
“Questi progetti distruggono fiumi e terre e continuano ad avanzare, non mi piacciono. Avevo detto molto tempo fa che ci sarebbero state conseguenze molto negative per noi e anche per voi. State causando voi stessi queste conseguenze“, ha detto Raoni in un’intervista alla Reuters.”Voi, non indigeni, forse avreste dovuto ascoltare e pensare ai vostri figli, pensare ai vostri nipoti, affinché la foresta potesse vivere e contribuire alla vita delle nuove generazioni”, ha avvertito il capo del popolo indigeno Kayapó. Raoni, 93 anni, già candidato al Premio Nobel per la Pace per il suo impegno a favore dell’Amazzonia, ha anche chiesto al governo Lula di proseguire con la demarcazione delle terre indigene affinché i popoli originari possano finalmente avere ciò che è loro “di diritto”. “La demarcazione è molto importante per la protezione delle terre”, ha sottolineato. Raoni partecipa all’Incontro dei Popoli, che si svolge a margine della COP30 e riunisce 400 leader indigeni.
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