Contratti prematrimoniali: dagli USA all’Italia, la nuova frontiera dell’amore blindato

  • Postato il 6 settembre 2025
  • Di Panorama
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Si dice «finché morte non vi separi» ma la data di scadenza di un’unione sempre più spesso non coincide con la dipartita a miglior vita. L’amore è eterno finché dura, è la nuova formula, sicché quando ci sono di mezzo grossi capitali, la cautela è d’obbligo.

Gli accordi prematrimoniali, i prenup, negli Usa sono la normalità soprattutto se uno dei due coniugi ha un portafoglio a nove zeri. Anzi si può dire che non c’è unione felice senza essersi messi al sicuro da eventuali addii anticipati. Potrà sembrare una pratica poco romantica ma è l’unica in grado di tutelare i partner in caso di separazione. Ne sa qualcosa Jeff Bezos, patron di Amazon, tra i primi quattro uomini più ricchi al mondo, che nel 2019, al momento della rottura dalla storica moglie, MacKenzie Scott, in assenza di clausole contrattuali ha dovuto cederle un sostanzioso 4 per cento delle azioni totali di Amazon, per una cifra intorno ai 40 miliardi di dollari. Bruciato da questa esperienza, prima di convolare a nuove nozze con l’ex giornalista Lauren Sánchez, il plurimiliardario ha messo attorno a un tavolo i migliori studi legali del Paese per blindare il proprio patrimonio (circa 200 miliardi, si favoleggia). Il documento che ne è uscito è così dettagliato che è stato definito una «fortezza legale». In caso di separazione, Lauren riceverebbe “solo” un assegno forfettario di 50 milioni di dollari che è poco più di quanto speso per il sontuoso matrimonio a Venezia. In questo modo tutto ciò che Bezos ha acquisito prima dell’unione è stato messo al riparo da qualsiasi rivendicazione futura della consorte.

Ma il prenup tra le due celebrities è solo uno dei tanti, con in ballo cifre da capogiro. Tra i più famosi ricordiamo quello storico tra Jackie Kennedy e l’armatore greco Aristotele Onassis che prevedeva ben 170 clausole tra le quali una dote di 600 mila dollari per viaggi e regali costosi, camere da letto separate e un lascito di 42 milioni di dollari in caso di morte del marito. Ma alla scomparsa di Onassis, Jackie ottenne “solamente” 26 milioni di dollari poiché la legislazione greca imponeva un tetto alla somma che un cittadino straniero poteva ereditare. L’accordo tra Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones prevede che l’attrice, in caso di divorzio, percepisca 2,8 milioni di dollari per ogni anno di matrimonio più 5 in caso di infedeltà del marito. In alcuni prenup sono inserite clausole insolite. Mark Zuckerberg (patron di Meta) e Priscilla Chan hanno concordato il diritto ad almeno un appuntamento intimo a settimana e un minimo di 100 minuti di tempo da trascorrere da soli, lontano da casa o dal lavoro.

Gli accordi servono anche a garantire la stabilità di grandi società che verrebbe messa in crisi da cessioni o divisioni di azioni con diritto di voto capaci di spostarne il controllo. Spesso gli asset non possono essere facilmente frazionati o venduti, come il capitale azionario di start-up non negoziabile sui mercati pubblici; i carried interest in fondi di private equity; i flussi di royalties derivanti dalla proprietà intellettuale e i trust familiari con complesse regole di distribuzione.

Senza un’adeguata pianificazione di un contratto prematrimoniale, l’illiquidità di questi asset può portare a compromessi dolorosi. Servono quindi strumenti legali sofisticati per proteggere beni, imperi commerciali e dinastie. Quando le proprietà sono allocate in Paesi diversi, serve maggior scrupolo: l’intesa deve poter essere applicabile indipendentemente dal luogo in cui avviene il divorzio.

Il Wall Street Journal, intervistando alcuni avvocati specializzati sul tema, ha rivelato condizioni anche curiose. Robert Cohen, legale di New York con uno studio che gestisce decine di accordi prematrimoniali all’anno per clienti con patrimoni superiori ai 100 milioni di dollari, ha riferito che alcuni richiedono al coniuge di non ingrassare troppo – per esempio, entro 9 chili rispetto al giorno delle nozze – o di fare attività sportiva quattro volte a settimana. Altri fissano sanzioni pecuniarie per l’infedeltà. Un avvocato ha ricordato che un cliente chiedeva un risarcimento di un milione di dollari per ogni tradimento. Randall Kessler, divorzista di Atlanta, ha raccontato allo stesso giornale che un giocatore di basket professionista ha rifiutato di stabilire sanzioni in caso di tradimento perché «è noto che i giocatori Nba hanno relazioni extraconiugali».

In occasione del matrimonio tra Jennifer Lopez e Ben Affleck, nel 2022, durato poco più di due anni, era circolata la voce che il prenup contenesse una clausola hot: sesso obbligatorio quattro volte a settimana. C’è chi preferisce l’assegno scadenzato: 5 milioni di dollari in caso di divorzio dopo cinque anni di matrimonio e 20 milioni di dollari dopo 10. Molto diffuse sono le clausole di riservatezza per impedire agli ex di condividere con i media dettagli intimi, documenti finanziari o storie imbarazzanti.

Ovviamente questi accordi non riguardano soltanto i vip. Costano, certo, e per questo è stato creato HelloPrenup, un sito web – subito gettonatissimo – in cui vengono fornite consulenze a quegli americani che non possono permettersi uno studio legale blasonato.

Fin qui si è parlato del roboante mondo americano. Ma da noi invece che accade? «Negli Stati Uniti e anche in Francia, Germania, Spagna, i patti prematrimoniali sono riconosciuti, regolamentati, soggetti a criteri di equità e trasparenza, in Italia invece manca ancora una disciplina organica», commenta l’avvocato Paola Macchi di BSVA Studio legale associato – Team family, esperta nel settore. «Il nostro ordinamento non riconosce validità agli accordi prima delle nozze che abbiano a oggetto la regolazione preventiva delle conseguenze del divorzio o della separazione.

Lo afferma l’articolo 160 del Codice civile: i diritti e doveri derivanti dal matrimonio, quali l’obbligo di fedeltà, l’onere di assistenza morale e materiale, l’obbligo di coabitazione, non possono essere oggetto di rinuncia o patti preventivi. Insomma, non si possono stabilire prima né un assegno di mantenimento né una rinuncia allo stesso, ancora meno regolamentare aspetti attinenti alla futura gestione dei figli. È vietato qualsiasi accordo che possa condizionare il trattamento economico a favore dell’altro coniuge a eventuali comportamenti (come per esempio la fedeltà), o ancora obbligare il coniuge a mantenere tale status, vale a dire a non domandare il divorzio».

Eppure la giurisprudenza sta prendendo atto dell’aumento delle separazioni e quindi della necessità di proteggere i patrimoni. L’ha fatto il 21 luglio scorso la Cassazione, con un’ordinanza. «Ha ammesso la validità di accordi idonei a regolamentare rapporti patrimoniali tra i coniugi in caso di fallimento del matrimonio, ovvero accordi stipulati tra coniugi in fase di crisi a separazione già avviata ove non lesivi dei diritti fondamentali e adeguatamente proporzionati» continua Macchi.

C’è poi un’altra norma fondamentale indicata dall’avvocato: «Grazie al Regolamento Ue, il 2016/1103, se uno dei coniugi è straniero o ha doppia cittadinanza si può scegliere la legge applicabile al regime patrimoniale del matrimonio. In quel caso, un prenup firmato all’estero potrebbe avere effetti anche in Italia, se conforme all’ordinamento straniero di riferimento e non in contrasto con i principi di ordine pubblico italiano».

Insomma, qualcosa si muove. E l’avvocato ricorda come nel 2013 e nel 2018 siano stati presentati progetti di legge sul tema, «ma sono rimasti lettera morta. Eppure in un contesto di crescente mobilità internazionale, un intervento legislativo è ormai necessario».

Quindi torniamo alla domanda iniziale: si potrebbe replicare da noi il modello del patron di Amazon? «Se firmato in Italia, l’accordo prematrimoniale tra Bezos e Sánchez sarebbe, quantomeno in parte, nullo. Gli obblighi di comportamento, le penali e le rinunce preventive al mantenimento non supererebbero il vaglio dei giudici». Il pronunciamento della Cassazione rappresenta un passo in avanti ma sempre due passi indietro agli Stati Uniti e alla modernità delle nuove tendenze.

Che piaccia o no, le unioni saltano con più frequenza, e alla legge non resta che tutelare le parti. Come si dice: nella buona e nella cattiva sorte.

Autore
Panorama

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