Consulenze in Regione, Bucci: “Abbiamo bisogno di loro, decideranno i direttori come inquadrarli”
- Postato il 16 gennaio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Noi abbiamo deciso che abbiamo bisogno di loro, come inquadrarli lo decideranno i direttori”. Il governatore Marco Bucci taglia corto sulla vicenda delle consulenze da 182mila euro complessivi al sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro e all’ex sindaca di Santo Stefano d’Aveto Maria Antonietta Cella, candidata alle ultime elezioni col Partito Popolare del Nord. E smentisce le voci secondo cui l’incarico affidato dal direttore generale Nicola Giancarlo Poggi all’ex parlamentare della Lega sarebbe stato revocato in quanto non consentito dalla legge: “Non mi risulta nulla di tutto questo”.
“Se non si può affidare la consulenza lo vedranno i direttori, io non sono competente – ha spiegato Bucci -. I compiti sono divisi, mi sembra molto semplice: questo spetta alla parte amministrativa. Io so solo che abbiamo chiesto di fare queste due cose, i direttori vedranno come fare”. In altre parole il governatore da un lato rivendica Di Muro e Cella come scelte politiche, e dall’altro lascia alla struttura dell’ente il compito di tradurle in fatti restando nell’alveo della legalità.
Martedì scorso, rispondendo a un’interrogazione di Enrico Ioculano (Pd), l’assessore Paolo Ripamonti aveva riferito di “verifiche” in corso sulla compatibilità tra la carica di sindaco di Flavio Di Muro e la consulenza in Regione, precisando che ancora non era stato firmato alcun contratto.
Il direttore generale lo aveva scelto sulla base della necessità di “individuare una figura professionale in grado di svolgere attività a favore della Suar nel supporto alla gestione dei rapporti tra la Regione Liguria e il Governo, con particolare focus sull’autonomia differenziata, la gestione delle società controllate e la disciplina degli appalti pubblici”. Ioculano lo aveva definito un “contesto di vassallaggio“.
Oltre al tema delle consulenze, Bucci ha preannunciato una separazione più netta tra la parte politica e quella amministrativa, sancita da un’apposita delibera di giunta in materia di “razionalizzazione e semplificazione”. “Ci sono molte pratiche che possono essere gestite direttamente dai direttori perché riguardano procedure amministrative – ha spiegato – mentre in giunta porteremo pratiche che riguardano indirizzi politici, gestione, management per investimenti, eccetera. Le pratiche fatte dai direttori avranno un’interlocuzione con l’assessore competente, questo non vuol dire ci debba essere l’approvazione giunta regionale”.