Consorzio universitario di Crotone, i motivi dell’assoluzione dell’ex presidente Intrieri
- Postato il 16 ottobre 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 2 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Consorzio universitario di Crotone, i motivi dell’assoluzione dell’ex presidente Intrieri
Crac del Consorzio universitario Crotone, l’ex presidente Intrieri assolta perché non coinvolta nella gestione. Gli ex amministratori condannati per il “lassismo gestorio” e l'”indifferenza” alle sorti dell’ente.
CROTONE – L’ex deputata Marilina Intrieri aveva lasciato la carica di presidente alla fine del 2010 e non poteva ingerirsi nella gestione del Consorzio universitario di Crotone. Le nomine e i pagamenti durante la sua presidenza erano stati disposti «prima che la società versasse in una condizione di crisi definitiva». Il compenso di una consulente poi finita sotto accusa era peraltro «di gran lunga inferiore rispetto a quanto maturato successivamente». Si conoscono i motivi per cui è stata assolta l’ex presidente Intrieri, che rivestì la carica dal 2003, anno della costituzione dell’ente, al 2011. La società fu dichiarata fallita nel 2017.
IL PROCESSO
Il Tribunale penale di Crotone aveva condannato, invece, a tre anni di reclusione ciascuno la consulente e “amministratrice di fatto” Maria Pecoraro Mercogliano, che incassò oltre 100mila euro a fronte dell’inattività della società, e Giuseppe Antonio Bianco, presidente del cda del Consorzio dal 2011 al 2013.
Era il nome dell’ex deputata ed ex consigliera regionale che faceva più scalpore, tra quelli finiti al centro della vicenda giudiziaria scaturita dalla bancarotta del Consorzio da tempo inattivo. Il pm Alessandro Rho aveva chiesto due anni per Intrieri e tre anni a testa per gli altri due imputati. In particolare, Bianco e Mercogliano sono stati assolti per la bancarotta documentale ma condannati per quella fraudolenta e preferenziale. La condanna al risarcimento del danno è stata disposta nei confronti di Mercogliano.
LASSISMO GESTORIO
Per il collegio giudicante presieduto da Edoardo D’Ambrosio, i due imputati condannati erano «dolosamente indifferenti alle sorti della società». I giudici parlano, tra l’altro, di «lassismo gestorio» e di una scarsa inclinazione all’home banking. A fronte di una serie di esercizi in perdita, che riducevano il capitale sociale, «i soci risultavano recalcitranti alla contribuzione, con una Regione Calabria defilata e inadempiente e sino a giungere al recesso del Comune di Crotone».
SQUILIBRIO STRUTTURALE
Fu proprio l’erosione del capitale sociale a portare alla trasformazione da società per azioni a società a responsabilità limitata. Secondo l’accusa, gli imputati non avrebbero reso possibile la ricostruzione dei mandati di incarico nei confronti di numerosi professionisti che hanno assistito la società dal 2010 al 2013, per un importo di oltre 244mila euro, pari al 224% del passivo fallimentare. L’ente sarebbe sprofondato in una situazione di «squilibrio strutturale» non essendo più capace di conseguire minimi ricavi neanche a copertura dei costi, versando quindi in stato di insolvenza. A fronte di una serie di spese “allegre”, neanche un euro veniva accantonato per il lavoratore Antonio Macrì, la cui denuncia innescò l’inchiesta.
VERSO l’APPELLO
Non finisce qui. Hanno preannunciato appello sia la difesa degli imputati condannati che la parte civile. Si erano associati alle richieste del pm l’avvocato Giuseppe Trocino, che rappresenta il lavoratore costituitosi parte civile, e l’avvocato Enzo Vrenna per la curatela fallimentare. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Fabrizio Criscuolo, Cataldo Intrieri, Michele Filippelli, Enzo Ioppoli e Francesco Verri. Ormai definitiva l’assoluzione per l’oncologo Ubaldo Prati, l’unico imputato che scelse il rito abbreviato.
LEGGI ANCHE: Crac Consorzio Universitario a Crotone, assolta l’ex deputata Intrieri – Il Quotidiano del Sud
Il Quotidiano del Sud.
Consorzio universitario di Crotone, i motivi dell’assoluzione dell’ex presidente Intrieri