Consiglio regionale, Pastorino con la bandiera palestinese: “È il simbolo di un popolo oppresso”

  • Postato il 3 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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pastorino

Liguria. Si è presentato nell’aula del Consiglio regionale avvolto da una bandiera palestinese, poi l’ha mostrata per alcuni secondi. È il gesto eseguito oggi da Gianni Pastorino, esponente della Lista Orlando e di Lista Condivisa, che ha presentato anche un ordine del giorno in funzione anti-Israele nella stessa seduta in cui l’assemblea è chiamata a votare, tra gli altri documenti, una mozione di Forza Italia sulle azioni di contrasto all’antisemitismo.

Non la sto sventolando, la sto indossando come un indumento”, ha rivendicato Pastorino in replica al presidente del Consiglio Stefano Balleari che gli chiedeva di togliere la bandiera secondo quanto previsto dal regolamento, minacciando in caso contrario l’allontanamento dall’aula. “È una questione di dignità”, ha sottolineato Balleari. “Non è dignitoso il simbolo di un popolo oppresso?”, ha ribattuto Pastorino ricordando che in aula erano state esposte “altre bandiere”, riferimento implicito a quella di Israele stesa da Angelo Vaccarezza tre giorni dopo il massacro del 7 ottobre.

“Cosa resta di Gaza oggi? Una popolazione massacrata. Un silenzio che urla complicità. Siamo di fronte a un assedio che colpisce scientificamente i più fragili: donne, bambini, anziani, malati. È un disastro umanitario senza precedenti, ed è sotto gli occhi di tutti – dichiara Pastorino – Si muore di fame, di sete, di bombardamenti. Ma soprattutto si muore nel silenzio colpevole dell’Europa e dell’Occidente. È finito il tempo delle parole ambigue. Non ci sono più sfumature possibili. Quello che sta avvenendo è un genocidio. Il mondo lo vede ma volta lo sguardo”.

L’ordine del giorno fuori sacco presentato da Pastorino – che difficilmente otterrà le firme di tutti i capigruppo per approdare subito in aula – impegna la giunta regionale a “sospendere ogni rapporto istituzionale, promozionale o economico tra la Regione Liguria – incluse agenzie, enti e società partecipate – e i rappresentanti del Governo israeliano attualmente in carica o soggetti a esso direttamente riconducibili, salvo quelli motivati da chiara volontà di cessazione del conflitto in atto e dal rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale”.

“Chiedo da consigliere, da cittadino: basta. Basta con l’indifferenza. Basta con le relazioni istituzionali che diventano complicità – prosegue Pastorino -. Chi tace è complice. Questa non è una posizione contro il popolo israeliano, né contro la comunità ebraica. Ma è una presa di distanza netta da un governo che ha superato ogni limite, che ha scelto la via dell’annientamento, della vendetta, della distruzione sistematica”.

L’ordine del giorno si inserisce nel solco già tracciato da Regione Puglia, Regione Emilia Romagna e Comune di Bari, che nei giorni scorsi hanno formalmente interrotto i rapporti con il governo israeliano, fino alla cessazione delle operazioni militari e alla ripresa del rispetto del diritto internazionale. “La Regione Liguria deve fare la sua parte – conclude Pastorino – Non possiamo dirci umani se restiamo in silenzio. Non possiamo restare immobili davanti a questo orrore. Oggi chiediamo un atto di dignità e di giustizia”.

“Chiediamo alla giunta regionale ligure di interrompere ogni forma di relazione istituzionale col governo di Israele. Questa posizione è già stata adottata da Puglia ed Emilia-Romagna: auspichiamo che anche la Liguria abbia il coraggio di seguire questo esempio” aggiunge Selena Candia, capogruppo di AVS in Consiglio regionale.

“Il nostro obiettivo è promuovere ogni iniziativa pacifica per fermare il genocidio in atto. Fino a quando il diritto internazionale non sarà ripristinato, chiediamo che sia bloccato ogni rapporto con tutti i soggetti riconducibili al governo israeliano”, afferma Selena Candia.

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Il Vostro Giornale

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