Consiglio di Stato: Lucano resta incandidabile. Rischia un nuovo procedimento penale
- Postato il 19 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Consiglio di Stato: Lucano resta incandidabile. Rischia un nuovo procedimento penale
Il Consiglio di Stato ha confermato: Mimmo Lucano è incandidabile e adesso potrebbe rischiare un nuovo procedimento penale per la sua dichiarazione.
Anche il Consiglio di Stato conferma l’esclusione dalla competizione elettorale della Regione Calabria di Mimmo Lucano. Ieri la Sezione V del massimo organo di giustizia amministrativa ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Lucano e confermato in via definitiva le sentenze impugnate dei giorni scorsi, del Tar di Catanzaro e quella della sezione staccata di Reggio Calabria. Il nome di Domenico Lucano non comparirà nelle liste di Avs delle prossime regionali calabresi. L’attuale sindaco di Riace ed europarlamentare del partito di Bonelli e Fratoianni aveva firmato la sua accettazione di candidatura per la Circoscrizione nord (Cosenza e provincia) e per quella sud (Reggio Calabria e provincia), ma è stata fin da subito accertata la sussistenza di una causa d’incandidabilità, ai sensi della Legge Severino, una volta depositate le liste.
Nello scorso mese di febbraio era divenuta definitiva una condanna a 18 mesi di reclusione per falso ideologico, pena comminata dai giudici della Corte di Cassazione a conclusione della vicenda giudiziaria derivante dall’operazione Xenia, sui fondi per la gestione dei progetti di accoglienza nel Comune di Riace, risalente al 2017, quando lo stesso Lucano era sindaco del centro dell’Alta Locride.
LUCANO INCANDIDABILE E ORA RISCHIA UN’ALTRA CONDANNA
E per Lucano, dopo l’esclusione dalle liste di Avs, potrebbe arrivare un’altra condanna penale. All’atto della presentazione delle liste, ogni candidato deve presentare, tra tutta la documentazione, una dichiarazione sostitutiva attestante l’insussistenza della condizione d’incandidabilità. E la legge prevede che «chiunque – nella dichiarazione autenticata di accettazione della candidatura – esponga fatti non conformi al vero è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni».
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