Consiglio comunale, incognita sul voto per la presidenza: Villa in pole, Caputo e Canessa possibili capogruppo Pd

  • Postato il 16 giugno 2025
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Generico giugno 2025

Genova. Le riunioni sono proseguite per tutto il fine settimana e anche se sono servite a dipanare alcuni dubbi il Partito Democratico di Genova si trova ancora una volta in prossimità di una scadenza con più incognite che certezze.

La deadline è questo mercoledì 18 giugno, prima seduta del consiglio comunale. Durante la quale, oltre all’insediamento della sindaca Silvia Salis, sarà votato il presidente o la presidente del consiglio (e dei due vice).

Il consiglio comunale elegge il presidente con votazione segreta e a maggioranza dei due terzi dei componenti. Se dopo due votazioni nessun candidato ha ottenuto la maggioranza dei due terzi, si procede a una votazione di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto nella seconda votazione il maggior numero di voti.

La maggioranza del Pd nei giorni scorsi sembra avere trovato una convergenza sul nome di Claudio Villa, decano dell’aula rossa – quarto mandato per lui – e fra i consiglieri più votati. Villa, rimasto escluso dalla partita della giunta, potrebbe essere indicato per via dell’esperienza a Tursi.

L’altro nome in ballo è quello di Vittoria Canessa Cerchi, esponente della minoranza del partito, 35 anni, già più volte “inviata” dalla sindaca Salis a rappresentare il Comune a eventi e appuntamenti istituzionali in questi primi giorni di mandato.

Ora, il problema è che non è escluso che durante la prima votazione, mercoledì, i consiglieri di Linea Condivisa (forza politica esclusa dall’assegnazione di posti in giunta) e quelli di Avs (parzialmente delusi per la mancanza di un terzo assessorato) possano esprimere il proprio malcontento non votando il nome proposto dal Pd.

Tecnicamente ai dem basterebbero i propri 14 voti per raggiungere l’obiettivo ma sia l’ipotesi di defezioni, sia quella di franchi tiratori, impone di trovare un accordo prima del voto. E, a quanto sembra, il fronte degli scontenti sarebbe più propenso all’ipotesi Canessa anziché Villa sulla poltrona del presidente del consiglio.

Che, ricordiamo, è una carica di prestigio e potere visto che dirige i lavori e gli interventi in aula, e – per fare i conti della serva – retribuita circa 6000 mila euro al mese. Ricordiamo anche che il presidente del consiglio eletto non si dimette da consigliere e può esercitare il diritto di voto.

Oggi ci sarà una nuova riunione del Pd in consiglio regionale, visto che i big della segreteria e delle varie mozioni sono in gran parte consiglieri in via Fieschi. In quel frangente si capirà se il Partito Democratico tenterà di forzare la mano e proporre Villa senza se e senza ma o se cercherà di giocarsi la carta Canessa sperando nella collaborazione degli alleati.

La partita, ad ogni modo, si gioca contemporaneamente su due campi. Perché Claudio Villa e Vittoria Canessa, insieme (ma in posizione più defilata) a Martina Caputo – giovane avvocata, neo eletta in consiglio comunale, anche lei esponente della maggioranza – sono in ballo per il ruolo di capogruppo del Pd, primo partito del consiglio comunale. Anche se l’onore e onere di capogruppo per un esponente della minoranza del partito – Canessa – potrebbe essere di non facile gestione in una compagine così vasta.

Nel frattempo Linea Condivisa non ha perso del tutto la speranza di far eleggere il suo recordman, Filippo Bruzzone. Ma è più verosimile che possa ottenere invece una vicepresidenza.

Autore
Genova24

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