Condannato a Torino a quattro anni e mezzo per abusi sulla figlia: le violenze erano iniziate quando lei aveva 9 anni

TORINO – Il tribunale di Torino ha condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione un uomo di quarant’anni, residente nella provincia, riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata ai danni della figlia. Gli abusi sarebbero cominciati nel 2017, quando la bambina aveva solo nove anni, e sarebbero proseguiti fino all’autunno del 2020.

La pena è risultata inferiore ai sette anni richiesti dalla sostituta procuratrice Livia Locci, titolare dell’inchiesta.

Gli abusi e la denuncia

Secondo quanto ricostruito durante il processo, le violenze sarebbero avvenute nell’abitazione dell’uomo, dove le due figlie erano solite dormire nel letto matrimoniale insieme al padre. Proprio in quel contesto, l’imputato avrebbe approfittato della maggiore delle bambine.

La vittima ha raccontato i fatti solo nel 2020. Durante la pandemia, si è confidata per la prima volta con la madre, che inizialmente non aveva creduto alle sue parole. Dopo alcuni mesi, quando la figlia ha ripetuto il racconto in lacrime, davanti anche a un’amica, la donna ha deciso di rivolgersi alla polizia, facendo partire le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio.

Il processo

L’imputato, difeso dall’avvocato Roberto Saraniti, ha sempre respinto ogni accusa, dichiarandosi innocente. Ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario. Nel corso del procedimento, la figlia è stata ascoltata in incidente probatorio, mentre la difesa ha tentato di mettere in luce presunte contraddizioni nei racconti della madre e delle bambine.

Nonostante ciò, i giudici hanno ritenuto attendibile la testimonianza della vittima e le conclusioni dell’accusa, pronunciando la condanna. L’uomo potrà impugnare la decisione presentando ricorso in appello.

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