“Condanna per l’assassinio di Kirk, aveva diritto di dire bestialità ma non era simbolo di libertà”: l’intervento di Cuperlo alla Camera
- Postato il 24 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Chi ha sparato a Charlie Kirk è un assassino. Per noi la condanna di quel crimine e la pietà verso quella vittima non sono in discussione. Chiunque fuori e dentro quest’Aula polemizzi su questo, taccia. Dinanzi alla morte chi non abbassa il capo coltiva i semi dell’odio. Non lo ha fatto la moglie al funerale. Lo ha fatto presidente degli Stati Uniti dinanzi a quella bara lui ha detto ‘io odio i miei avversari’ e ha aggiunto che Charlie Kirk è un simbolo della libertà”. È iniziato così in Aula, alla Camera, l’intervento di Gianni Cuperlo del Pd, durante la commemorazione per Kirk. Il deputato dem ha poi citato delle affermazioni dell’attivista politico, da “penso che Michelle Obama ha il cervello più piccolo di una donna bianca”, a “se stuprano mia figlia io le dico ti devi tenere il bambino, ti piaccia o no. Devi. Perché? Legge di Dio”, fino a “la pena di morte la mettessero in tv, la devono vedere anche i bambini”. Kirk, ha quindi detto Cuperlo, “era un uomo che, come tutti in democrazia, aveva il diritto di pronunciare anche delle bestialità” ma “chi ha parlato così non era un simbolo della libertà”.
Cuperlo ha quindi risposto agli attacchi della destra. “Solo una ignoranza colpevole può indicare in questa parte, non del parlamento, del paese, il terreno di coltura della violenza politica – ha proseguito – Solo il cinismo può calpestare la storia evocando il clima brigatista che abbiamo combattuto”.
E ha continuato: “La violenza politica ha ucciso Kirk e a giugno ha massacrato Melissa Hortman, deputata democratica, senza che noi alzassimo il dito contro qualcuno, senza che voi in quest’aula abbiate pronunciato una sola parola di condanna“.
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