Concorso guide turistiche, prova il 18 novembre tra polemiche e ricorso ancora pendente
- Postato il 16 novembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Manca poco ormai alla prova scritta del primo Concorso nazionale per l’abilitazione all’esercizio di guide turistiche. La prova scritta si svolgerà il 18 novembre. “Si tratta di una data storica e di un ulteriore passo avanti nell’attuazione della riforma della professione di guida turistica”, si spiega nella nota pubblicata il 21 ottobre sul Portale del Ministero. Per i 29.228 iscritti, l’attesa pare finita. Già, perché rimane in sospeso il ricorso al Tar promosso da ANGT, l’Associazione Nazionale Guide turistiche “per l’annullamento del bando di esame del concorso”, oltre che delle disposizioni applicative per l’attuazione di della legge del dicembre 2023 che Disciplina la professione di guida turistica. Si è in attesa che il tribunale amministrativo regionale pubblichi la sentenza della trattazione del ricorso che si è tenuta lo scorso 14 ottobre, come stabilito nell’ordinanza cautelare del 15 maggio scorso.
“Si tratta di una notizia che sconcerta. La scelta del Ministero di non attendere lo svolgimento dell’udienza per l’indicazione della data per lo svolgimento della prova scritta appare gravemente illegittima ed irrispettosa della funzione giurisdizionale del Tar”, ha scritto in una nota ANGT. Aggiungendo che “ha già dato incarico ai propri legali di studiare quali iniziative assumere per impedire al Ministero di perpetrare tale illegittima elusione del giudicato cautelare”. Anche perché, secondo l’Associazione, “con la fissazione della prova scritta in pendenza della decisione sta dimostrando una totale mancanza di rispetto nei confronti dei candidati cagionando, al contempo, un potenziale danno erariale”.
Il Ministero del turismo, contattato da ilfattoquotidiano.it più volte, in modalità differenti, in un arco temporale più che significativo, per avere una qualche dichiarazione sulla questione, non ha ritenuto di rispondere. In compenso nella nota del 20 maggio scorso il Ministero spiegava che “l’efficacia esecutiva del bando di concorso per guide turistiche, ad oggi, non risulta sospesa dai giudici amministrativi. Il Tar del Lazio, senza pronunciarsi sulla fondatezza delle questioni dedotte dall’associazione ricorrente, fissa l’udienza per il merito ad ottobre e peraltro afferma che resterà preliminarmente da valutare una possibile irricevibilità dell’impugnazione per tardività nella notifica del ricorso”. Motivo per il quale “il ministero proseguirà nelle attività preliminari alla preparazione delle prove. Le procedure di esame per l’abilitazione di nuove guide turistiche, infatti, vanno avanti”.
Così il 18 si terrà la prova scritta che il Ministero inizialmente prevedeva “entro la fine di luglio”. Prova alla quale saranno chiamati un numero rilevantissimo di aspiranti guide, tra cui, oltre che 339 da “Paesi UE e non UE”, 6058 dal Lazio, 5055 dalla Campania e 2618 dalla Sicilia. Nel complesso, molte di più delle quattromila ipotizzate il 28 gennaio 2025 quando il ministro Daniela Santanchè anticipa la pubblicazione del bando. “Un’altra promessa mantenuta, attesa da più di dieci anni, fondamentale per dare valore a una figura professionale essenziale per qualificare il comparto e raccontare, trasmettere e rafforzare l’identità italiana”. L’istituzione dell’esame e dell’elenco nazionale una “doppia garanzia: da un lato, per le guide stesse, naturalmente, perché ne riconoscono le professionalità e la specializzazione, ne conferiscono prestigio e, in generale, contrastano l’abusivismo; e, dall’altro lato, per i turisti, dal momento che si va a certificare le competenze di chi racconta il patrimonio artistico, culturale, naturale, storico della nostra splendida Penisola”.
La prova scritta costituita da 80 quesiti a risposta multipla da risolversi in 90 minuti. Le materie, anche quelle del colloquio, storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, disciplina dei beni culturali e del paesaggio. Completerà l’esame la prova tecnico-pratica, mediante simulazione di una visita guidata in lingua italiana e nella lingua straniera scelta dal candidato, “su una destinazione estratta a sorte tra quelle presenti nell’allegato A”.
Sulle competenze che l’esame certificherà esprime forti perplessità ANGT. “Vogliamo che si possano abilitare delle persone realmente competenti”, sostiene la Presidente Anna Bigai. “Ci siamo sempre battuti affinché ci fosse una specializzazione territoriale: perché va bene fare un esame con criteri omogenei a livello nazionale, ma serve poi una sezione, sempre in sede d’esame, in cui il candidato possa dimostrare di conoscere il territorio in cui andrà a operare”.
Insomma il Ministero sostiene che le guide debbano avere conoscenze sull’ambito nazionale, ANGT è convinta che sia imprescindibile padroneggiare le vicende e le testimonianze materiali di una singola Regione.
“Si pensi che, quando una guida straniera vuole che il suo titolo sia riconosciuto in Italia, fa domanda al Ministero specificando in quale regione desidera lavorare e, a fronte di ciò, affronta una prova compensativa inerente a quell’area geografica o un tutoraggio sul luogo”, dice la Presidente Bigai. Spiegando, “allora, se una guida che arriva dall’estero è tenuta ad avere una specializzazione, perché queste possibili nuove guide turistiche italiane devono farlo successivamente e a proprie spese?”.
Il 18 novembre, a meno che il Tar non pubblichi prima la sentenza e che questa sia favorevole all’ANGT, i candidati si riverseranno a Torino, Ferrara, Napoli, Roma, Chieti, Foggia, Catania e Cagliari per sostenere la prova scritta. Ognuno con il sogno di farcela. Consapevoli che per diventare una guida turistica, non basta “saper dare un paio di informazioni in modo superficiale. Bisogna conoscere il territorio”.
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