Conclave, è il tempo di manovre e veleni: dagli Usa la notizia del malore di Parolin. Poi la smentita del Vaticano

  • Postato il 3 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Che il conclave sia alle porte si percepisce ormai dal clima che si respira. Non solo perché è già visibile il comignolo istallato sul tetto della Cappella Sistina – dal quale usciranno le fumate per annunciare gli scrutini a vuoto o l’elezione del successore di Papa Francesco – ma siamo nel pieno delle manovre per sollevare dubbi su chi, fino a oggi, è sempre stato inserito nella lista dei favoriti. È il caso del cardinale Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha il compito di presiedere il conclave in qualità di porporato vescovo elettore più anziano di nomina, da subito dato come papale (si vocifera che possa contare su un pacchetto iniziale di 40 voti)

La notizia viene diffusa il primo maggio dal sito cattolico conservatore Usa, Catholicvote.org: Parolin “sarebbe svenuto al termine della sessione” della Congregazione generale del 30 aprile, scrive il sito, facendo anche riferimento a un presunto “episodio di ipertensione“. Il messaggio sembra essere chiaro: le condizioni di salute del favorito all’elezione a nuovo Pontefice non gli consentono di guidare la Chiesa. Dubbi e illazioni che costringono la sala stampa vaticana a intervenire per smentire la notizia, ormai rilanciata sui social statunitensi e su altre testate. “No, non è vero“, ha tagliato corto il portavoce Matteo Bruni, sottolineando anche che “non si è verificato nessun intervento di medici e infermieri”.

Quella che per la sala stampa è solo una fake news, è stata diffusa dalla destra cattolica statunitense: una fronda che non sarebbe favorevole all’elezione del “moderato” Parolin, perché considerato troppo “progressista” e criticato anche per essere stato il protagonista del miglioramento dei rapporti tra la Santa Sede e la Cina. Secondo altri, queste mosse potrebbero essere anche una vedetta dei fan del cardinale Becciu, costretto a non partecipare al conclave dopo la presa di posizione dello stesso Parolin, che ha mostrato al confratello sardo due lettere dattiloscritte e siglate da Francesco con la “F” con la disposizione di non considerare Becciu un cardinale elettore.

Il clima di veleni e trame pre-conclave è il segno che manca ormai poco all’Extra omnes, che darà il via alle votazioni dei cardinali. Da mercoledì pomeriggio si passa ai fatti: una prima conta su quelli che appaiono come i 4 principali candidati (oltre a Parolini anche i cardinali Pizzaballa, Erdoe e Grech) suddivisi in due “blocchi”. Ma se si dovesse creare una situazione di stallo allora tutto si ribalterebbe e, al posto dei favoriti (tra loro ad esempio c’è anche il filippino Tagle), potrebbe essere il turno degli outsider. E non sarebbe la prima volta. Intanto, tra veleni e manovre, il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli.

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