Conceição come Ancelotti? Così Furlani prende in giro il Milan: la stagione è un fallimento anche con la Coppa Italia
- Postato il 12 maggio 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ma davvero qualcuno al Milan pensa di salvare la stagione con la vittoria della Coppa Italia? L’ha detto l’amministratore delegato Giorgio Furlani, instaurando un bislacco paragone tra Conceição e Ancelotti (l’ultimo a vincere due trofei nella stessa stagione 17 anni fa, peccato che fossero titoli internazionali frutto della conquista della Champions e non due coppette nazionali). Magari lo dice, ma non lo pensa davvero, anche qualche tifoso, per mascherare l’amarezza della cavalcata europea dei cugini interisti, rinfacciandogli le vittorie nei derby. Non scherziamo: comunque vada, sarà un fallimento.
Mercoledì sera Milan e Bologna si giocano la finale di Coppa Italia. Titolo che sarebbe tanto storico per gli emiliani (non a caso l’ad Fenucci l’ha anteposto addirittura alla qualificazione in Champions, che pure economicamente varrebbe molto di più, per come manca alla città un trofeo, l’ultimo 51 anni fa proprio in coppa nazionale se escludiamo l’Intertoto del ‘98), quanto irrilevante per i rossoneri. Le dichiarazioni di Furlani sono l’ennesimo strafalcione comunicativo di un dirigente che ha sbagliato tutto quest’anno: non c’è modo che un successo all’Olimpico cambi la valutazione sull’annata rossonera.
Un trofeo è sempre un trofeo, nessuno vuole sminuire la Coppa Italia, che per altro al Milan manca da 22 anni, ragione in più per dare il giusto valore alla sfida dell’Olimpico. Sarebbe una consolazione, però, non una soddisfazione. C’è una bella differenza. Il Milan è una squadra costruita per lottare per lo scudetto e qualificarsi per la Champions League. Arrivare noni, o comunque fuori dalle prime quattro poco importa la posizione finale, senza mai essere realmente in corsa per il titolo (per un altro in una stagione in cui la quota scudetto è stata particolarmente bassa) è un disastro con pochi precedenti. Sportivo e anche economico, perché oggi la partecipazione alla Champions è il vero obiettivo irrinunciabile di qualsiasi club: averla mancata costituisce un danno devastante per il club e quindi per il futuro.
La bocciatura è totale e senza appello, per tutti, dirigenza, allenatori (compreso Conceição), calciatori. La Coppa Italia non farebbe alcuna differenza, come non l’ha fatta la Supercoppa di gennaio, altro trofeo artificiale che ha un valore solo per i milioni che gli arabi pompano nelle casse della Lega. E nemmeno aver vinto 3 dei 5 derby giocati in stagione, perché, con tutto il rispetto, Milan e Inter non sono Roma e Lazio, il derby della Madonnina non è quello della Capitale, che da solo vale una stagione perché spesso a Roma non ci sono altri obiettivi.
L’unico valore reale di questa finale di Coppa Italia, per i rossoneri, è che strapperebbero la qualificazione all’Europa League che probabilmente è sfumata in campionato (ma non è nemmeno detto dopo i risultati delle ultime gare). Quello sì che sarebbe un obiettivo concreto (mentre finire in Conference rappresenterebbe una sciagura visto il valore della competizione): una competizione europea che non sarà la Champions ma è comunque palcoscenico prestigioso da cui ripartire, uno stimolo vero per la prossima stagione (i rossoneri non l’hanno mai vinta), anche un discreto contributo economico (un percorso dignitoso può valere tra i 25 e i 30 milioni). Con una pesante controindicazione, però. La sfida scudetto di quest’anno tra Inter e Napoli dimostra quanto incide l’impegno in Europa: se vincerà Conte, come è ancora probabile nonostante il pareggio col Genoa, sarà proprio per aver avuto la possibilità di preparare una gara alla settimana, mentre i nerazzurri venivano sfibrati dalla Champions. Non c’è dubbio che, con il giusto allenatore e un mercato azzeccato, un Milan senza coppe sarebbe tra i principali candidati, se non il vero favorito del prossimo campionato. Il problema è che oggi della nuova guida in panchina e del direttore sportivo promesso da mesi, da cui passa la rifondazione rossonera, ancora non c’è traccia. Il Milan pensi al futuro, tanto questa stagione non la salva più nessuno.
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