"Con la destra più repressione": Acab, la sparata del "papà" della serie e firma di Repubblica
- Postato il 15 gennaio 2025
- Di Libero Quotidiano
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"Con la destra più repressione": Acab, la sparata del "papà" della serie e firma di Repubblica
Domani esce la serie tivù “Acab” (“All cops are bastards”, Tutti i poliziotti sono bastardi). C'è già stato il film, con protagonisti, tra gli altri, Marco Giallini. La serie, che andrà in onda su Netflix, è tratta dal libro di Carlo Bonini, il quale è anche lo sceneggiatore della serie. Bonini, ieri in conferenza stampa, è tornato sul caso Ramy: «Bisogna solo capire se chi ha inseguito il ragazzo si è comportato secondo le regole oppure no. Il punto è che chiunque appartenga alle forze dell'ordine quotidianamente si trova a dover affrontare il tema se superare o no il confine dell'uso legittimo della forza. Il fatto», ha aggiunto Bonini, «è che devi fare una scelta in pochi secondi. Io penso che, proprio perché lo Stato ha il monopolio della forza, dev'essere rigoroso nel punire laddove l'esercizio di quel monopolio è illegittimo. Se non avviene, abbiamo un problema. Spesso l'idea dell'omertà che protegge è la peggiore condanna per chi fa quel mestiere in modo corretto».
Bonini ha continuato: «È del tutto insensato ogni volta che accade qualcosa come questa che si creino degli schieramenti, chi sta con la polizia e chi sta contro. Non ha senso», ha ripetuto. Si dovrebbe parlare della serie, degli attori, della trama, e però il caso del giovane egiziano morto mentre scappava dall'alt dei carabinieri ha monopolizzato l'incontro coi giornalisti: «La gestione dell'ordine pubblico risente sempre del contesto politico del momento, perché le forze dell'ordine sono strumento del potere esecutivo e questo accade sia con un governo di destra che con un governo di sinistra. Io non dimentico che le prove generali delle violenze della Diaz al “G8” di Genova avvengono a Napoli con un governo di sinistra. Non è automatico» - attenzione - «che la gestione delle forze dell'ordine sia espressione del governo, anche se, ovviamente, con un governo di destra e con la maggioranza di destra, la gestione delle forze dell'ordine risente di questo». Non è chiaro sulla base di quali elementi. E però riportiamo la presa di posizione dello scrittore, il quale ha continuato: «Oggi, rispetto a quattordici anni fa quando uscì il mio libro, c'è una diversa consapevolezza e ci sono strumenti diversi. Non c'erano donne in polizia, bodycam e altro».
Veniamo alla serie. Giallini è l'unico del film a comparire anche su Netflix. «Il mio personaggio è decontestualizzato rispetto al film. Mi sono sentito diverso da quel personaggio, mi sono allontanato mentalmente da quel ruolo». Interpretava Mazinga, uno dei celerini. C'è da scommetere, al di là del gradimento o meno della serie - sicuramente molto attesa- che qualcuno la prenderà a modello per continuare ad attaccare, non solo verbalmente, le forze dell'ordine.
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