Comunali, Toscano (Dsp) su ex Ilva: “Genova non può diventare la nuova Taranto
- Postato il 15 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. “La notizia della possibilità che Acciaierie d’Italia (ex Ilva) possa trasferire parte delle attività di Taranto a Genova, inclusa la logistica e la movimentazione delle lamiere, è l’ennesimo campanello d’allarme su una gestione industriale e politica dissennata, che continua a scaricare sulle comunità locali i costi sociali, sanitari e ambientali delle proprie scelte fallimentari”.
Così Francesco Toscano, candidato sindaco per Democrazia sovrana e popolare, si inserisce su uno dei temi caldi del territorio.
“Chi oggi celebra la presunta ‘opportunità occupazionale’ per Genova omette di dire che l’intero comparto, da Taranto a Cornigliano, è un disastro industriale pianificato, frutto di decenni di privatizzazioni, svendite e subalternità ai diktat dell’Unione Europea, che ha imposto tagli, riduzioni produttive e smantellamenti strategici del settore siderurgico nazionale”.
Trasferire da Taranto a Genova non significa creare lavoro, ma semplicemente spostare problemi, licenziamenti e contraddizioni, sottolinea Toscano: “È lo stesso schema che ha devastato Taranto: una città sacrificata in nome di un modello industriale estrattivo, che ha distrutto l’ambiente, ucciso migliaia di cittadini e precarizzato i lavoratori. Vogliamo davvero replicare questo modello a Cornigliano?” continua Toscano “Il governo Meloni, con la complicità silenziosa del PD e dei sindaci che fanno da passacarte ai piani delle multinazionali, continua a prendere in giro lavoratori e cittadini. Il cosiddetto “Piano Nazionale per la Transizione Industriale” è carta straccia se non include la difesa della produzione pubblica, il controllo democratico delle filiere strategiche e il rispetto per i territori”.
“Noi diciamo no a una Genova ridotta a retroporto industriale d’Italia, senza regole né garanzie. “La città ha bisogno di un piano per la piena e buona occupazione, per una siderurgia pubblica, sicura sul piano ambientale e pianificata, non di essere il terminale di decisioni prese altrove. Serve una riconversione vera, governata dallo Stato, non dalle logiche speculative di Mittal o dei fondi stranieri. Democrazia Sovrana e Popolare è l’unica forza politica che da sempre denuncia il tradimento della sovranità industriale italiana. Come sindaco di Genova, sarò al fianco dei lavoratori e dei cittadini per impedire che la nostra città diventi la nuova Taranto. Genova merita sviluppo, ma non a qualsiasi costo”.