Comunali, Salis diserta un confronto e il centrodestra si scatena: “Piena di spocchia e incompetente”
- Postato il 17 aprile 2025
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- Di Genova24
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Genova. È polemica sull’assenza di Silvia Salis, candidata sindaca di Genova per il centrosinistra, al confronto organizzato da Ande (Associazione nazionale donne elettrici) nel tardo pomeriggio di ieri al BiBi Service di via XX Settembre.
“Ma come? Non era Silvia Salis quella che pretendeva di insegnarci il rispetto delle donne e le soluzioni per Genova nel campo del sociale? La stessa che questa sera non ha partecipato a un incontro a cui era stata invitata da un’associazione di donne che le avrebbe chiesto quali idee ha su temi come la conciliazione vita lavoro, i giovani, gli anziani – accusa la deputata di Ilaria Cavo, candidata vicesindaca e capolista di Orgoglio Genova – Bucci – Noi Moderati -. Tutti temi che sentiamo spesso a spot sui suoi social ma che evidentemente sono più difficili da declinare con concretezza trovandosi in un confronto con un candidato come il nostro Pietro Piciocchi. Chi è preparato e competente, ai confronti si presenta e non scappa”.
Più dure le parole dell’assessora leghista Paola Bordilli: “Al momento di confronto organizzato dall’Associazione nazionale donne elettrici la candidata a sindaco del centrosinistra, che inizialmente aveva dato la sua adesione, a differenza di Pietro Piciocchi non si è presentata e senza addurre alcuna motivazione. Non si tratta soltanto di una mancanza di rispetto verso una storica associazione femminile attiva a livello nazionale nell’ambito delle pari opportunità da parte di chi, peraltro, si attribuisce in modo ipocrita la figura di ‘paladina’ delle donne. Essendo vuota di contenuti, piena di spocchia e del tutto impreparata, la candidata del Pd e compagni teme il confronto con gli altri candidati e fugge”.
“Certo, è facile partecipare a un incontro con domande e interventi già previsti in anticipo e leggere la velina, ma in questo caso il pubblico delle Donne Elettrici avrebbe fatto domande anche a sorpresa – continua Bordilli -. L’episodio di oggi fa capire a tutti, ancora una volta, quanto questo specchietto per le allodole sia pilotata dai partiti. Altro che candidata civica. Dopo avere lanciato il discriminatorio e anacronistico Sportello dei diritti civili per i diritti civili e Lgbtqia+ , non si è presentata a un momento di condivisione con altri candidati con le Donne Elettrici, di fatto escludendole. Le genovesi e i genovesi non meritano il vuoto, le ipocrisie e le contraddizioni, ma trasparenza, serietà, impegno e onestà intellettuale per un prospero futuro e un concreto sviluppo della nostra città”.
Le repliche del centrosinistra
Passa al contrattacco Cristina Lodi di Azione: “Fa sorridere che chi si è sottratto al dialogo per otto anni ora prova a costruire la propria campagna elettorale proprio su quel confronto a loro sconosciuto. Questa destra, che tanto oggi si riempie la bocca con questa parola, in tutto questo tempo ha rifiutato qualsiasi incontro con i cittadini e li ha accettati solo quando i cittadini davano loro ragione. Il confronto è stato sempre e solo a senso unico. Per non parlare delle discussioni in aula, che erano praticamente impossibile (basterebbe riguardare le registrazioni dei consigli per averne la conferma). Le commissioni chieste dalla minoranza sono sempre state messe tra le ultime o addirittura mai convocate come la commissione sullo Skymetro, la funivia o il forno crematorio. Temi importanti per la città che non sono mai stati affrontati, soprattutto negli ultimi mesi decisivi”.
“Silvia Salis è in tutte le piazze, in tutti i quartieri, sempre in ascolto – continua Lodi -. Questa è la campagna elettorale di cui abbiamo bisogno. I cittadini non hanno bisogno di bagarre, di modalità violente e pretestuose. Hanno bisogno di certezze, di speranza e di un clima sereno. Ma la consapevolezza di questa destra di essere indietro non fa trovare loro altra modalità che l’attacco per provare a primeggiare. Ma hanno già fallito. I candidati di destra attaccano Silvia Salis sempre e solo con modalità e parole violente e inaccettabili. Chiaro sintomo di chi sa che sta perdendo attacca il più forte. Visto che per gli altri candidati assenti non è stato riservato lo stesso trattamento”.
“Non stupisce, considerato l’eccessivo nervosismo che trapela nell’ultimo periodo, che l’assessora Bordilli utilizzi un linguaggio decisamente sgradevole nei confronti della nostra candidata sindaca Silvia Salis – aggiunge Rita Bruzzone, consigliera comunale del Pd -. Stupisce invece che utilizzi il verbo sottrarsi. Già, perché l’esercizio di sottrarsi a qualsiasi discussione sul commercio lo ha esercitato proprio lei e molto bene, ne è dimostrazione il piano del commercio che e stato portato in discussione all’ultimo consiglio utile dopo anni di richieste di commissioni e discussioni”.
“Stupisce – prosegue Bruzzone – che si sia sottratta alla discussione sulla fabbrica dei cassoni e l’espansione portuale, perché la scelta era stata fatta da Bucci, che neanche in un concitato consiglio di fronte ai suoi concittadini ha proferito parola, per poi scoprire che in una lettera agli elettori durante la campagna delle regionali aveva scritto abbiamo evitato la costruzione dei cassoni a Pegli. Ecco, non la definirei spocchia ma sicuramente qualcosa che le si avvicini. Ma sarebbe facile cadere nelle provocazioni – osserva Bruzzone – di una assessora che doveva fare la vicesindaca e che invece, a proposito di scelte calate dall’alto, ha dovuto fare un passo indietro. Penso che sia una campagna elettorale impostata più che sul confronto, che viene continuamente evocato, sullo scontro verbale con alcune cadute di stile. Quello che si legge sembra un disperato tentativo di metterla in cagnara per provocare una reazione analoga”.
“Silvia Salis sta letteralmente correndo, e bene fa a non cadere nella provocazione di chi sta perdendo terreno, motivo per cui forse la Bordilli usa l’espressione scappa perché la nostra candidata corre troppo veloce per loro. Comunque sarebbe interessante scoprire quale titolo viene riservato agli altri candidati non presenti, visto che ad essere assenti erano in tanti”, conclude Bruzzone.