Comunali, Piciocchi: “La Genova che lasciamo è migliore di quella che abbiamo trovato”
- Postato il 26 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. E’ arrivato al point per mano con la moglie Emma Costa ed è stato accolto da un abbraccio della sorella Gigliola e da un applauso dei suoi sostenitori, di coloro che lo hanno seguito passo per passo in questi tre mesi di campagna elettorale e, ancora prima, nel periodo da vicesindaco reggente, ma quando ha iniziato a parlare, Pietro Piciocchi, non ha nascosto una forte emozione, soprattutto nel ringraziare chi gli è stato vicino: la famiglia, i collaboratori, i volontari, i candidati ma anche i dipendenti comunali e quelli delle partecipate.
Poi la parte più dura, il riconoscimento della sconfitta e i complimenti “vivissimi” a Silvia Salis che chiama “il nuovo sindaco di Genova” – come tutti gli esponenti del centrodestra non ce la fa a usare il sostantivo al femminile – “Le auguro di lavorare sempre per il bene di questa città, lei è il nostro sindaco e sicuramente sapremo tutti collaborare con lei con uno spirito di lealtà in maniera assolutamente costruttiva mettendo al centro solo ed esclusivamente il bene di Genova. Quindi complimenti ancora e ovviamente avrà tutta la mia disponibilità i prossimi giorni per il passaggio di consegne“.
“Ovviamente è una sconfitta che ci amareggia – continua Piciocchi – questo certamente sì. Lascio alle persone più esperte di me le analisi del caso. Sappiamo che non era una campagna elettorale facile, intervenuta in un mandato sciolto anticipatamente per vicende che tutti sappiamo“, il breve accenno all’inchiesta che ha fatto cadere il governo Toti e quindi alle Regionali vinte da Marco Bucci.
Il candidato sconfitto, per mesi vicesindaco reggente, fa un bilancio di questi otto anni al governo: “Lascio questo incarico, che ho cercato di portare in questi anni con onore, con grande orgoglio. Sono riconoscente per questa opportunità straordinaria che ho avuto di servire la città. Credo onestamente di avere dato un contributo, di non avere lesinato sforzi, mettendo sempre al centro il bene di Genova e credo che chiunque, al netto della sconfitta di oggi, debba riconoscere che la Genova del 2025 e il comune di Genova che lasciamo è molto diversa ed è molto migliore della Genova che abbiamo ereditato nel 2016″.
Piciocchi ripercorre il recente passato: “Sono tante le immagini che passano nella mia mente in questo momento penso ai momenti tragici del crollo del ponte Morandi, la ricostruzione, questo scatto di orgoglio straordinario che la nostra città ha saputo offrire al mondo, i momenti terribili della pandemia, tante situazioni difficili nelle quali, credetemi, ho sempre veramente cercato di profondere ogni energia e ogni sforzo”.
Precede le domande dei giornalisti su quale sarà il suo futuro: “Non ho ancora deciso e rivendico il diritto di prendermi alcuni giorni per una riflessione insieme alla mia famiglia, certamente continuerò a servire questa città, in questi anni ho maturato delle competenze, delle conoscenze che cercherò sempre di mettere al servizio delle persone”.
Pietro Piciocchi aveva chiuso la campagna elettorale sottolineando l’unità del centrodestra ma a chi gli ha chiesto se non si sia sentito utilizzato come capro espiatorio, come “carne da macello” dicono alcuni, in una battaglia difficile, non ha mancato di notare come alcuni partiti della coalizione – Fratelli d’Italia e Forza Italia – abbiano avuto risultati “inferiori alle aspettative”. Di contro si lancia in un “ringraziamento particolare soprattutto alle liste civiche che hanno fatto la differenza nel centrodestra e credo che questo significhi che il futuro del centrodestra sia sempre di più guardare a quel centro moderato che guarda credo con grande interesse il nostro progetto”.
Dice di non aver sentito alcun leader politico nazionale ma di aver parlato con Marco Bucci: “Ho sentito solamente il Presidente della Regione che desidero ringraziare perché mi è sempre stato vicino, mi ha accompagnato in questi anni e mi ha aiutato molto a crescere. L’ho sentito poco fa, chiaramente per un momento di amicizia, di incoraggiamento nei miei confronti e di solidarietà”.
Sul Comune che Silvia Salis si troverà da gestire, afferma: “Sicuramente c’è un tema che riguarda la gestione del personale comunale in una congiuntura di vincoli di bilancio, di tetti, di spesa che riguardano le assunzioni che indubbiamente destano preoccupazioni, non l’avevo mai negato, tanto che avevo anche affermato che in caso di vittoria avrei tenuto quella delega – aggiunge – e c’è poi sempre un tema che riguarda il Comune di Genova come tanti altri comuni italiani di sostenibilità finanziaria rispetto a dei servizi che in questi anni oggettivamente sono cresciuti”.
“L’auspicio che formulo – è il messaggio che lancia ai vincitori – è che tutto questo non venga sprecato, che questo patrimonio che noi lasciamo alla nuova amministrazione non venga dilapidato e disperso nell’interesse dei cittadini genovesi”.
Pietro Piciocchi ha concluso con una riflessione personale: “Sono molto sereno, sono molto tranquillo e vi sembrerà strano, ma io in questo momento ho anche un animo molto grato. Per tutto quello che ho ricevuto in questi anni, per il grandissimo arricchimento personale che mi porto nel cuore e che credo sinceramente vi abbia migliorato come persona, come lavoratore, come professionista”.