Comunali Lamezia, Murone: «Resterò superpartes»

  • Postato il 21 maggio 2025
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Comunali Lamezia, Murone: «Resterò superpartes»

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Intervista al candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Lamezia Terme, Mario Murone: «Sono espressione civica di tutto il centrodestra»


CONTINUA il format delle interviste dei candidati a sindaco di Lamezia. Oggi è la volta di Mario Murone, candidato del centrodestra.

Lei, avvocato Murone, è stato qualche volta iscritto ad un partito politico?


«No. Non ho mai avuto una tessera di partito».

Per quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche?


«Per il centrodestra, adesso non ricordo quale partito del centrodestra, perché non ho una preferenza di partito. Ricordo però con certezza di aver votato centrodestra».

Se dovesse vincere le elezioni prenderebbe poi la tessera di un partito o resterebbe equidistante tra tutti i partiti?


«Tutti partiti del centrodestra si sono affidati a me, io li rappresento e li coagulo tutti; quindi, non farei un torto ad alcuno di loro. Resterei superpartes, una espressione civica però indirizzata alla politica unitaria del centrodestra».

C’è un politico nazionale del passato o anche di oggi di cui si sente particolarmente attratto?


«Dei politici di oggi apprezzo molto Giorgia Meloni, poi ho conosciuto in passato un politico molto bravo con il quale ho avuto un grande un rapporto d’amicizia, era Pino Leccisi, democristiano passato poi a Forza Italia. Un altro caro amico è stato Giuseppe Fioroni, anche lui democristiano passato poi al centrosinistra»

Murone, parliamo della sua vicinanza con Pino Galati. In città circola voce che è quasi un suo mentore. Cosa c’è di vero?


«Allora guardi, io le rispondo con una con una battuta. Ultimamente mi è stato contestato che sono troppo vicino a Furgiuele. E quindi… sii mettessero un attimo d’accordo. A prescindere di quello che si dice o non si dice, la verità è che io sono vicino e legato a tutti gli esponenti del centrodestra in modo fraterno, perché tutti si sono in coalizzati nel farmi sentire a mio agio in questa nuova esperienza politica».

Non c’è dunque un rapporto privilegiato con Galati?


«Assolutamente no. Le potrei fare vedere il mio telefono e potrebbe constatare che io mi sento quotidianamente con tutti, indifferentemente».

Politica regionale, che voto darebbe al presidente Occhiuto da uno a dieci?


«Ecco accanto a Giorgia Meloni metto tra i politici di riferimento ai quali dare un voto positivo anche il presidente Occhiuto. Credo che abbia dato una svolta all’immagine della Calabria. E se dovessi dargli un voto questo sarebbe dieci».

Passiamo, al governo cittadino. Sta per concludersi l’esperienza di centrodestra targata Mascaro che voto darebbe al sindaco uscente?


«Guardi a Mascaro, dò un voto di sufficiente, il motivo è perché è stato carente nella comunicazione nei confronti dei cittadini. E questo purtroppo oggi ci porta a fare un doppio sforzo per recuperare l’immagine del Comune dalle distanze dei cittadini. Sull’aspetto economico e finanziario, invece ha fatto bene».

Murone, lei si candida a sindaco. Quanto conosce i lametini? Se dovesse definirli con qualche aggettivo, quale userebbe?

«Disillusi nei confronti della politica, però disponibili e pronti per il cambiamento».

Teme l’astensionismo?


«Sicuramente c’è questo scollamento tra cittadini e partiti politici e non riguarda solo Lamezia, ma io ritengo che in questa tornata elettorale da noi ci sarà un incremento dei votanti».

Cosa le fa pensare a questo recupero di astensionismo. Perché i cittadini sarebbero oggi maggiormente attratti dalle urne?


«Perché credo che i partiti abbiano fatto un ottimo lavoro».

In che senso?


«Nel senso che hanno saputo rinnovarsi. Hanno saputo portare a conoscenza dei cittadini quelle che sono le loro intenzioni e con quale impegno vogliono portarle a compimento. Lo hanno fatto con una conversazione molto chiara».

Quale peso avrà il voto di opinione?

«Peserà sicuramente tanto. Non saprei quantificarlo, ma peserà parecchio».

E se io le chiedessi invece perché lametini la dovrebbero votare Cioè, perché dovrebbero fidarsi proprio di lei?


«Perché sono l’unico nuovo in politica dei tre candidati. Perché i cittadini si lamentano del modo in cui è stata fatta la politica in questi anni. E allora dovrebbero essere conseguenziali e non votare gli altri».

Lei sta girando in lungo e largo la città per il suo tour elettorale, quale è la richiesta più pressante che ha ascoltato? Cioè, quando parla con la gente che cosa le chiede? Di cosa ha bisogno?


«Allora io ho registrato due fenomeni, uno di questi mi ha meravigliato tanto. Ed è stata una sorpresa bellissima. Sono andato in una contrada, ho chiesto quali erano le esigenze della loro zona e mi è stato risposto: “la raccolta differenziata”. E allora li ho veramente misurato il grado di civiltà che questa città è riuscita a raggiungere. Non lo immaginavo, sono rimasto meravigliato. L’altro fattore è il disagio sociale che è veramente diffusissimo. Contraltare forse, da un lato la raffinatezza del pensiero, dall’altro invece l’oscurantismo della mancanza della materialità dei beni».

Murone, cosa contiene di particolare, di originale e caratterizzante il suo programma rispetto a quello dei suoi competitors?


«Il decoro urbano, inteso nel senso come noi lo abbiamo voluto intendere, che ha creato qualche ilarità in qualche competitor, cioè questo nuovo modo di far partecipare i cittadini all’amministrazione in una sorta di condivisione con il comune su quelli che sono i diritti e i doveri».

Se dovesse vincere le elezioni, ci può dire una delle primissime cose che farebbe nei primi cento giorni?


«La prima cosa è quella di capire in quali condizioni versa l’ente dal punto di vista economico e finanziario; quindi, dopo agire subito con immediatezza sui problemi più gravi che sono: i cittadini che hanno maggior difficoltà e il decoro ambientale, in questo caso, non urbano. Dobbiamo dare una visione della città un po’ diversa da quella che abbiamo avuto in questi anni. Ci stiamo avviando al termine della campagna elettorale. Volendo fare un bilancio di questa esperienza per lei nuova, che cosa le è piaciuto di più e cosa non le è piaciuto anche nel rapporto con gli altri competitor La cosa che mi è piaciuta di più è stata la possibilità di avere conosciuto tante persone, il legame e l’affetto che mi si è creato intorno soprattutto da parte di tantissimi giovani e non solo quelli che sono candidati, ma anche quelli che ruotano intorno la nostra compagine politica. Mi piace definire questa esperienza come una magnifica e interminabile cavalcata, stancante ma bellissima, ricca di esperienze e implementazioni di conoscenze che altrimenti non avrei avuto. La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata l’aggressione personale nei miei confronti da parte di competitor che probabilmente non hanno argomenti da far valere, che all’inizio mi ha frastornato, ma che con il passare del tempo ho trovato la forza di reagire per far capire che la gentilezza paga ma fino ad un certo punto».

In un possibile ballottaggio chi preferirebbe incontrare Lo Moro o Bevilacqua?


«Per me è indifferente, anche perché io li considero entrambi due competitors oggi e li considererò tali anche dopo. Non ho alcuna intenzione di legarmi con alcuno perché dobbiamo rispettare la scelta degli altri, ognuno ha fatto una sua scelta politica e se la tiene fino alla fine».

Non farebbe alcun apparentamento al secondo turno quindi?


«Sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei miei elettori e in quelli degli altri».

Murone, qual è il suo pronostico sul risultato finale?


«Quello che penso in questo momento è che noi vinceremo al primo turno».

Se dovesse perdere le elezioni, farebbe opposizione? Continuerebbe, insomma a fare politica o abbondonerebbe per la delusione?


«Continuerei a fare politica. Ho svolto questo ruolo, ho avuto l’opportunità di entrare in questo agone elettorale, mi hanno dato un ruolo di primario rispetto, sarebbe una forma di mancanza di riconoscenza verso chi mi ha investito di questo incarico e soprattutto nei confronti dei cittadini che mi hanno dato fiducia».

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