Comunali Lamezia, Lo Moro: «Preferirei vincere al primo turno»
- Postato il 20 maggio 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Comunali Lamezia, Lo Moro: «Preferirei vincere al primo turno»
Intervista a Doris Lo Moro, candidata a sindaco per il Centrosinistra alle prossime elezioni comunali: «In campagna elettorale mi è piaciuto aver ritrovato amicizia e l’entusiasmo tra i giovani»
CONTINUA la carrellata di interviste ai candidati a sindaco alle ormai prossime elezioni a Lamezia Terme. È la volta di Doris Lo Moro.
Per quale partito ha votato alle ultime politiche?
«Per il Partito Democratico»
C’è un politico nazionale del presente o del passato al quale lei si sente particolarmente vicina o comunque vede come riferimento?
«Diciamo che dal punto di vista umano sì, ho avuto rapporti politici di adesione al progetto politico di Romano Prodi nel passato, però poi negli anni comunque un rapporto più di frequentazione è stato quello che mi ha legato a Luciano Violante. Però non ho mai fatto parte di correnti politiche».
Lo Moro, quanto conta per lei la fedeltà e la coerenza in politica? Insomma, cosa pensi del cambio di casacca?
«Se ci sono delle spaccature in un partito e si creano degli organismi si possono capire. Penso anche che cambiare idea è possibile, però è accettabile quando si vede che c’è un travaglio. Io sono una donna di sinistra e sono sempre stata a sinistra. Però non mi scandalizzo per esempio se una persona di centro sia passata altrove. Invece credo che non sia ammissibile che nel corso, per esempio, di una legislatura, un mandato, uno venga eletto in un modo e si ritrova in un altro».
Politica regionale: Quale è il suo giudizio sul presidente Occhiuto e il governo regionale, che voto gli darebbe?
«Credo che sulla Sanità stenti troppo e credo anche che le condizioni oggettive siano particolarmente difficili. Poi non vedo nel centrodestra una compagine così qualificata. Ho sempre stimato Occhiuto come persona e anche come politico, però lo vedo abbastanza in difficoltà e non riuscirei a dargli la sufficienza».
Politica comunale. Sta concludendosi l’esperienza targata Paolo Mascaro. Se dovesse dare anche qui un voto o un giudizio?
«Dovrei dire insufficiente, perché comunque la sua è stata una legislatura veramente complicata e questo non è un’attenuante, ma è un fatto. È stata un’amministrazione costellata in disavventure, però anche nella fase in cui ha governato non ho visto risultati e per la verità anche adesso, prendendo contatto con la città ho avuto difficoltà a vedere le cose nuove che sono state create. Si parla più di finanziamenti ottenuti che di opere realizzate e del resto anche dei finanziamenti c’è poco da vantarsene perché stiamo in una in una fase in cui c’è un’onda finanziaria che riguarda il dopo Covid con il PNNR e arriva a tutte le amministrazioni pubbliche, sarebbe stato grave non partecipare a questa ondata, non è questo dunque un merito particolare».
Lei si ripresenta come candidata a sindaco, quanto conosce i lametini? Che rapporto hanno con il voto di opinione?
«Credo nei lametini, penso che siano persone capaci di avere un’opinione, quindi anche sul voto e conto molto su di loro. In questi giorni che ho girato la città l’ho riconosciuta come una città capace di scelta».
Perché i lametini dovrebbero fidarsi nuovamente di Doris Lo Moro?
«Perché si sono già fidati in passato, perché mi conoscono, perché sanno che non potrebbero avere piani negativi, ma solo positività».
Che cosa sta dicendo ai cittadini, per quale motivo lei è ritornata?
«Tante cose. Ma la cosa principale è che questa città si deve rialzare. Deve ripartire e questo non è solo un’operazione amministrativa. Non sono tornata per la manutenzione delle strade che pure va fatta o per il verde pubblico che è importante, sono tornata per tentare, anche con la mia esperienza, di aiutare la politica amministrativa a trovare un’anima che non si riscontra più in questa città. Occorre recuperare credibilità dell’istituzione comunale che deve essere un avamposto riconosciuto di legalità, trasparenza ed efficienza».
Dal suo tour elettorale quale è la richiesta più pressante che ha sentito dai cittadini?
«Il servizio alla persona, quindi il sociale. Poi i giovanissimi che chiedono spazi, lavoro, oppure persone e madri di famiglia che chiedono servizi alla persona, anziani che chiedono di essere assistiti, ecco, per esempio l’assistenza domiciliare è una carenza. Ottantenni devono aiutarsi l’uno all’altro».
Lo Moro, nel suo programma quale ritiene sia il punto maggiormente caratterizzante e originale risposto a quello dei suoi competitors?
«Il punto più innovativo, anche rispetto al mio passato di amministratore e al passato del centrosinistra, è quello che delinea le aree tematiche, nel senso che noi abbiamo sostituito al concetto di comprensorio, quello di area territoriale».
Se vincerà le elezioni cosa farà nei primi 100 giorni? Si occuperà subito della stagione estiva?
«Questo aspetto certo lo dobbiamo programmare e farlo con la Regione. Immagino che qualcosa la stiano già facendo perché fine maggio è già tardi. Comunque di priorità ce ne sono tante altre. Per esempio siamo stati commissariati sulle politiche sociali su cui insisto molto. Quindi bisogna capire che cosa fare. Le priorità vanno segnate nel piano del sindaco che è il primo atto amministrativo serio che deve fare un’amministrazione. Ora, siccome le esigenze sono enormi noi dobbiamo dire al cittadino da dove cominciamo, perché capisca che stiamo mantenendo l’impegno preso e quindi ha la fiducia e la pazienza di aspettare un’altra priorità che magari lo coinvolge di più».
Che cosa le è piaciuto di più di questa campagna elettorale? E invece che cosa non ha gradito anche rispetto ai suoi competitors?
«Quello che mi è piaciuto di più è aver ritrovato tanta amicizia. C’è l’entusiasmo, soprattutto tra i tra i più giovani che sono tantissimi. E anche io sono entusiasta. Ci contagiamo. È davvero un bel momento. Quello che non mi è piaciuto del confronto è un atteggiamento che è serpeggiato nella città di insinuazioni e malevolenza su sciocchezze come la vendita dell’ospedale o sull’accampamento Rom. L’ho già vissuta in passato questa storia di cattiverie, la prima volta che sono stata candidata ho dovuto fare delle querele, che poi ho rimesso. Io quello che dovevo dire l’ho detto in pubblico come nel mio stile. Poi, forse non ho gradito l’insistenza eccessiva sul discorso dell’accorpamento dell’Asp, che la dice lunga sul fatto che non hanno niente da dire, ma anche sul fatto che si continua a insistere sulle bugie, sapendo che sono tali. Devo dire che anche da parte dei giornalisti si è continuato sempre con la stessa domanda, come se non bastasse mai, alla fine ho dovuto dire i nomi e cognomi di chi ha proposto e chi ha voluto l’accorpamento. E ho dovuto acquisire il verbale di quella notte da cui risulta che io non c’ero. Ecco tutta questa storia l’ho trovata di cattivo gusto perché parla alla pancia dei cittadini, spesso di quei cittadini che hanno bisogno e che io vorrei riscattare».
Se potesse scegliere chi preferirebbe incontrare nel possibile turno di ballottaggio?
«Non avrei preferenze. Comunque, preferirei vincere al primo turno».
Lo Moro, il suo pronostico della competizione?
«Per quello che si muove direi che ai punti stiamo vincendo. Ma non sono in grado di fare una previsione, perché le mie supposizioni sono solo sul voto d’opinione, su quello che mi viene dichiarato, sulle persone che incontro, ma so che ci può essere un sottobosco. So benissimo che il voto si muove anche ad altri livelli».
LEGGI ANCHE: Comunali Lamezia, Bevilacqua: “Certo di arrivare al ballottaggio”
Il Quotidiano del Sud.
Comunali Lamezia, Lo Moro: «Preferirei vincere al primo turno»