Comunali Lamezia, Bevilacqua: “Certo di arrivare al ballottaggio”

  • Postato il 19 maggio 2025
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Comunali Lamezia, Bevilacqua: “Certo di arrivare al ballottaggio”

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Giampaolo Bevilacqua, candidato civico alle elezioni comunali di Lamezia Terme: “Cose da fare? Piano spiagge e assessorato all’Agricoltura”


CON Giampaolo Bevilacqua comincia una serie di interviste ai candidati alla poltrona di sindaco a Lamezia. Si vota il 25 e 26 maggio col ballottaggio l’8 e 9 giugno.

Lei Bevilacqua è un ex Forza Italia che si presenta oggi come candidato civico. Quale partito ha votato alle ultime elezioni politiche?

«Forza Italia. Ho sempre votato per Forza Italia».

C’è un politico nazionale del presente o del passato del quale si sente particolarmente attratto o che le piace prendere come riferimento?

«Se dovessi pensare ad un personaggio politico nazionale non avrei dubbi. Sono sempre stato legato a Silvio Berlusconi. Ci sono stati altri esponenti di rilievo, ma Berlusconi è stato il top».

Quanto conta per lei la fedeltà e la coerenza in politica? Insomma cosa pensa dei cambia di casacca?

«Sono contrario al trasformismo. Da trent’anni milito in Forza Italia, non ho mai cambiato casacca. Sono sempre stato uno coerente. Sia quando abbiamo vinto e anche quando abbiamo perso».

Politica regionale: quale è il suo giudizio sul governo di Roberto Occhiuto? Sulla scorta di quanto prodotto finora, che voto darebbe al presidente della Regione da uno a dieci?

«Al presidente Occhiuto darei un sette. Certo, devo dire che il governo regionale ha dei problemi, ma ci sono interventi che hanno bisogno di tempi lunghi».

Dove ha fatto di più o meglio Occhiuto e dove è maggiormente carente?

«Ritengo che ha dato una buona immagine della Calabria sul Turismo e sull’Ambiente, mentre la Sanità rappresenta il punto più debole, ma devo dire che non lo è solo per il Presidente Occhiuto, lo è stato in passato per tutti. Ecco, penso che per la Sanità sicuramente si deve fare di più».

Amministrazione Comunale uscente, quale è il suo giudizio? Che voto darebbe al sindaco Paolo Mascaro da uno a dieci?.

«Dico che Paolo Mascaro ha fatto un grande lavoro. Ritengo però che, come sindaco, non ha saputo valorizzare e comunicare quanto ha fatto. Come dire; non è riuscito ad avere un rapporto con i cittadini, ma il lavoro lo ha fatto. E poi, tanti progetti sono già partiti ed altri devono partire. Certo, si poteva fare di più. Come voto a Mascaro amministratore darei tra sette e mezzo e otto, a Mascaro politico invece darei di meno».

Lei si presenta come candidato sindaco di questa città. Quanto conosce i lametini? Se dovesse definirli con qualche aggettivo, quali userebbe?

«Penso di avere un bel rapporto con tutti i cittadini. I lametini sono persone perbene e lavoratori. Userei questi aggettivi. Sono molto legato a quanti si occupano del mondo produttivo, ai commercianti, al settore agricolo, etc., che rappresentano il volano della città».

Quanto pensa che pesi il voto di opinione a Lamezia Terme?

«Secondo me ci sarà un voto di opinione molto alto che si riverserà su di me. Sarà questo il motivo del mio successo».

Perché secondo i lametini dovrebbero votare Bevilacqua? Perché si dovrebbero fidare proprio di lei?

«Perché sono sempre stato sul territorio. Una città e un territorio che ho vissuto ogni giorno, l’ho fatto quotidianamente. Con la gente ho un rapporto bellissimo. Questa fiducia che mi riconoscono me la sono conquistata negli anni. Quando ho fatto il consigliere comunale, quello provinciale. Sono sempre stato accanto ai cittadini per risolvere i loro problemi, i problemi della città e non i miei personali».

Quanto contano per i lametini i partiti politici? E ancora lei teme l’astensionismo causato dal disamore per la politica?

«Certo tanta gente ormai ha il disamore per i partiti politici e per la politica. Devo però dire che, onestamente, in questa campagna elettorale noto un atteggiamento diverso. Ho incontrato molte persone che dopo tanti anni anche dieci o quindici mi hanno assicurato che andranno a votare per me».

Quale è la richiesta più pressante che viene dai cittadini che incontra nel suo tour?

«Sicuramente l’attenzione verso il territorio, verso le periferie, le frazioni. Tanti cittadini si sentono abbandonati specialmente nei quartieri come Zangarona, Fronti Bucolia e chiedono una considerazione diversa da parte dell’amministrazione».

Del suo programma elettorale quale ritiene sia il punto maggiormente caratterizzante e originale rispetto a quello degli altri due competitors?.

«Se dovessi essere io il futuro sindaco di Lamezia istituirei un assessorato all’Agricoltura. Questo è un volano che nessuno conosce e nessuno vi presta attenzione, ma è un settore che rappresenta quasi il 70% a Lamezia Terme. Non solo, ma l’assessore all’Agricoltura lo farei scegliere al mondo agricolo e alle associazioni del settore».

Se vincerà le elezioni cosa pensa di fare nei primi 100 giorni. Ha già in mente un provvedimento urgentissimo? Sicuramente dovrebbe affrontare la questione mare e stagione estiva alle porte. Come la imposterebbe?

«Secondo me la prima cosa da fare su questo aspetto è mettere mano al piano spiaggia che è abbandonato e fermo dal 2015. Poi farei un incontro con la Regione Calabria per chiedere che si attivino i controlli degli scarichi abusivi al mare».

La campagna elettorale volge al termine. Cosa le è piaciuto di più e cosa non ha gradito anche nel rapporto con gli altri due candidati.

«Mi sono piaciute le liste. Sono composte da giovani professionisti imprenditori. Ragazzi pieni di entusiasmo e determinazione. E poi mi è piaciuta la campagna elettorale. Stiamo facendo, secondo me, la più bella delle campagne elettorali. Per quanto concerne il rapporto con gli altri candidati a sindaco posso dire che tra di loro ho notato che ci sono stati screzi, io non sono abituato a parlare male di nessuno, non mi piace, dunque quanto è successo in alcune situazioni dove si è andati un po’ oltre le righe».

Se potesse scegliere, chi preferirebbe incontrare in caso di ballottaggio dei suoi competitor?

«Sono sicuro che io andrò al ballottaggio, poi non so con chi. Chiunque sia, mi è indifferente la scelta».

Se le dovessero chiedere un pronostico sul risultato finale della competizione?

«Allora, le dico che io sono sicuro che andrò al ballottaggio, poi non lo so con chi farò il ballottaggio».

Se non dovesse andare al ballottaggio farebbe opposizione in Consiglio ? E ancora al secondo turno darebbe indicazione di votare al suo elettorato a Doris Lo Moro o Mario Murone, oppure lascerebbe libertà di voto?

«Non me lo sono chiesto perché sono sicuro di andare al ballottaggio, però se dovessi scegliere uno dei due lo farei solo dopo averli ascoltati entrambi e dopo avere ascoltato anche le mie liste. Quanto al ruolo di eventuale opposizione certo io continuerei a fare politica».

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