Comunali, Kaabour (Pd): “Più partecipazione dei cittadini e potenziamento del welfare, così si inverte la rotta”
- Postato il 23 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Simohamed Kaabour, consigliere comunale uscente del Pd a Tursi, si ricandida alle elezioni comunali del 25 e 26 maggio deciso a “dare continuità a quanto fatto sino a oggi” in aula rossa. Nato a Casablanca, in Marocco, a 10 anni ha raggiunto i genitori a Genova e ne ha fatta la sua città: per 15 anni mediatore interculturale educativo, oggi è docente al liceo linguistico Grazia Deledda, dove insegna arabo ed educazione civica. E proprio i diritti civili sono al centro del suo programma.
Kaabour, quali sono i principali temi del suo programma?
Sicuramente do prelazione a quello che ho avviato nel tempo, in particolare negli ultimi tre anni, ovvero alimentare la partecipazione della cittadinanza ai processi decisionali. Poi tutto il tema riguardante le politiche educative e le politiche sociali, così come tutto l’aspetto legato alla valorizzazione e al coinvolgimento dei nuovi genovesi a Genova.
Quale sarebbe un tema che, una volta eletto, affronterebbe subito in Consiglio Comunale?
Ripartirei da un tema centrale che a volte esce ma non ha il giusto spazio, ovvero la partecipazione. Noi ci accingiamo ad affrontare queste elezioni e sappiamo che la grande incognita è l’astensionismo. Ecco, affrontare questo tema, anche ridando potere anzitutto ai municipi che sono l’ente più vicino ai cittadini, così come aprire tutti quegli spazi che sono stati chiusi dall’amministrazione precedente come l’ufficio cittadinanza e partecipazione, consentirebbe finalmente di colmare quel vuoto e soprattutto di dare risposte ai cittadini che negli ultimi anni hanno perso la fiducia.
Parliamo delle politiche scolastiche. A Genova si discute molto della carenza di posti per i bambini nelle scuole dell’infanzia. È un tema centrale per lei?
Assolutamente, è l’altro tema di cui mi sono occupato in questi tre anni, mi sono fatto portatore più volte di alcune condizioni, in primis quella della risposta alle famiglie che cercano posti per inserire i propri figli, e credo che questa sia un’urgenza se vogliamo anche invertire la rotta per la nostra città, che è tra le città con meno bambini in Italia.
Sicuramente lavoreremo sul numero dei posti di scuola per i bambini, soprattutto nella scuola dell’infanzia, ma è importante anche sensibilizzare i genitori a inserire i figli già nella fase 0-3 e soprattutto tutelare e dare dignità al lavoro sia dei docenti che degli operatori e operatrici socioeducative che sono coinvolte. Discutere di scuola significa guardare a tutte quelle figure che animano la scuola, quindi a chi conduce le attività didattiche educative così come alle famiglie che cercano in qualche maniera di trovare una risposta adeguata, anche per essere libere ed emancipate.
Possiamo anche guardare in uno specifico alla figura femminile. Se vogliamo in qualche maniera anche consolidare le pari opportunità per qualsiasi donna, qualsiasi madre, è chiaro che dobbiamo offrire e dare sostanza ai servizi di welfare della nostra città, di cui le politiche educative sono parte importante.
Ultima domanda: Genova è tra le città più anziane d’Italia. Il tema dei nuovi genovesi è centrale per il futuro della città?
Il tema del numero di anziani a Genova l’ho sempre proposto e affrontato leggendolo in maniera positiva, perché secondo me bisogna anche invertire un atteggiamento e una lettura culturale che vive l’anziano come fosse un problema. Non lo è, gli anziani oggi in realtà colmano un vuoto per certi versi di servizio istituzionale e dell’ente comunale, perché sono i nonni che si prendono cura dei nipoti, sono i nonni o i genitori che in qualche maniera aiutano i figli anche dal punto di vista economico, quindi è importante valorizzarli in questo senso e soprattutto ragionare sul fatto che anche la presenza dei nuovi genovesi è uno strumento per invertire la rotta e far crescere la presenza dei giovani a Genova.
Io ho avviato già questo percorso in questa consiliatura, portando una mozione e un’impegnativa che è stata votata da tutto il Consiglio Comunale per dare vita a quello che si chiama il coordinamento dei nuovi genovesi ,che è uno strumento e uno spazio per dialogare con le organizzazioni, i rappresentanti delle varie comunità nazionali per ragionare su una serie di azioni e politiche che non si limitano solo al concetto vuoto di integrazione ma di partecipazione nel processo decisionale.