Comunali Genova, Salis in scena: “Genova non è destinata al declino”. E svela i punti del programma

  • Postato il 16 marzo 2025
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Generico marzo 2025

Genova. Il video emozionale sulle note di Le elezioni di Giorgio Gaber, la musica di Marrakech, mezz’ora di discorso al centro della scena interrotto da numerosi applausi, un migliaio di persone stipate nella Sala Grecale dei Magazzini del Cotone e decine rimaste fuori perché non c’era più posto. Silvia Salis scalda i cuori nella prima uscita veramente pubblica con cui ha lanciato la campagna elettorale da candidata sindaca del centrosinistra e illustrato i punti salienti del programma. Una convention in stile americano, nessun discorso introduttivo, nessun leader politico sul palco, se non nelle foto di gruppo a metà monologo e al termine dell’evento, tra abbracci e sorrisi.

Il discorso

“Genova è la mia città, la città che ha inventato il commercio quando il mondo era ancora fermo“, è l’incipit del suo discorso, un manifesto della sua candidatura, fatto di richiami sentimentali più che di linee programmatiche. Nessun passaggio a braccio, Salis legge dall’inizio alla fine e tradisce una certa emozione. Genova “è la luce della nostra lanterna. il faro più alto del Mediterraneo. Oggi però qualcuno ha provato a spegnere quella luce. Hanno provato a chiudere Genova in una gabbia, a farle credere che il meglio fosse ormai alle sue spalle. Hanno provato a convincerla che solo un porto dove altri decidono quando partire e quando restare. La nostra città è stata ferita più volte dalla storia, dal tempo, dalla negligenza di chi l’ha tradita. Eppure ogni volta si è rialzata”.

Comunali Genova, la convention di Silvia Salis ai Magazzini del Cotone

E poi un passaggio che indirettamente vuole testimoniare una cesura netta rispetto al passato, rispondendo anche a chi, nel centrodestra, accusa gli avversari di voler “tornare indietro“, chiamando in causa la “gestione del declino” di Marco Doria, l’ultimo sindaco progressista: “Oggi io sono qui, noi siamo qui, perché sappiamo che Genova merita di più, perché sappiamo che non possiamo restare immobili a guardare. Siamo qui per dire che Genova non è destinata al declino“. Ripete il suo slogan più volte, Silvia Salis: “Siamo qui per dire a tutti e tutte che Genova ha un futuro e quel futuro lo inventeremo insieme perché, anche se alcuni non se ne sono accorti, è già domani“.

Il futuro è infatti il principale tema conduttore: “Genova resiste. Eppure resistere non basta più. Resistere ciò che fai quando sei in mezzo alla tempesta. Ma noi ora dobbiamo fare di più. Dobbiamo tornare a navigare, dobbiamo prendere il timore della nostra città e portarla verso un orizzonte nuovo”. Salis chiede il coraggio di credere in una “Genova che non guarda con nostalgia al passato, ma che costruisce con passione il futuro“. Ribatte a chi la accusa di avere poca esperienza: “Ma esperienza di cosa? Di un sistema che non ha funzionato, di amministratori che hanno lasciato indietro più deboli, di una politica che si è rifugiata nell’abitudine”. Poi cita Vecchioni: “Il futuro non è un regalo, è una conquista”. Quindi una frase che suscita il primo grande applauso: “Vogliamo essere la città che non si lascia comprare dai soliti pochi. Non ci faremo comprare, è vero”.

Il programma

Dopo aver invitato sul palco le “delegazioni” delle forze politiche, Salis passa in rassegna i dieci punti del programma. Non è una presentazione dettagliata, ma una presentazione delle linee guida. Al primo posto c’è il lavoro con la proposta di “un nuovo patto per il lavoro”. Quindi la “Genova inclusiva” con welfare e sostegno per chi non può pagare l’affitto. In tema di sicurezza Salis respinge un modello basato “soltanto sulla repressione dell’attività criminale” e parla di illuminazione e aumento delle attività sociali e di comunità nelle ore più critiche. Al quarto posto la cultura, “diffusa in tutti i quartieri” con “spazi gratuiti per i creativi”.

Al punto mobilità Salis propone più integrazione ferro-gomma, “sistema tariffario legato alla distanza percorsa”, accelerare sul prolungamento della metropolitana a Rivarolo e San Martino, investimenti sulla sicurezza stradale. Poi la città a misura di studenti e ricercatori, “più servizi doposcuola”. E ancora le politiche della casa: “Acquistare immobili e destinarli ad affitti a canone calmierato. Genova, la nostra casa, ripartirà dalle sue case”.

Ma è sulle infrastrutture, argomento caldissimo della campagna elettorale, che l’ex atleta suscita le reazioni più appassionate. Cita il piano regolatore portuale che “non deve fare solo gli interessi parziali del sistema economico”, parla di “fine della logica commissariale” e strappa risate con una battuta: “C’è una passione per il rendering pazzesca”. E scatta l’ovazione quando pronuncia chiaramente i due no alla funivia del Lagaccio, “un’opera devastante”, e allo Stymetro in Valbisagno: “Per il trasporto pubblico in vallata è necessario un progetto sostenibile di trasporto in sede ferroviaria che non impatti sul Bisagno e non preveda lo smantellamento di scuole e la desertificazione urbanistica”.

Altro tema sentito, la pulizia: “Obiettivo riportare la Tari a un livello sostenibile per famiglie e imprese, rilanceremo Amiu, aumentare raccolta differenziata e centralità dell’economia circolare”. E infine partecipazione e diritti con due promesse: cancellare la riforma dei Municipi “che torneranno ad avere capacità decisionale e autonomia decisionale” e il ripristino del patrocinio per il Pride, “se ce lo chiederanno”, più la proposta di un nuovo ufficio contro le discriminazioni.

Facce “nuove” ma pochi giovani

In sala ci sono tutti i leader regionali dei partiti del centrosinistra, esponenti dei territori, qualche bandiera. Militanti, simpatizzanti, “facce note” ma anche decine di cittadini comuni, che però sfoggiano perlopiù capelli bianchi o grigi. “Come coinvolgerò i giovani? Andando a parlare direttamente e facendogli capire che in questo programma c’è tanto spazio per loro e c’è grande attenzione a loro – risponde Salis dopo l’evento .- Una città con l’età media così alta come Genova è una città che non si può permettere di non inserire in maniera forte e decisa dei programmi per la gioventù, per gli universitarie per gli studenti, per i bambini. Sono tutti i temi che devono essere al centro del rilancio di genere”.

Comunali Genova, la convention di Silvia Salis ai Magazzini del Cotone

Salis insiste più volte sul concetto di “nuovo inizio” e prende le distanze anche dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra. “Continuare a parlare di cose che sono successe 10 anni fa e a parlarne una candidata civica di 39 anni sia un veramente un esercizio stancante di chi non ha altro da dire. Io l’ho sempre detto, io non porto le croci della sinistra, chiaramente dal mio interno è una coalizione molto ampia, fatta di forze progressiste, però devo dire che se pensano di continuare a farmi rispondere di cose che sono successe quando io addirittura andavo alle elementari, alle medie, al liceo, penso che sia un po’ anche l’emblema del fatto che hanno pochissimi argomenti. E credo che questa sala stracolma e il fatto che tante persone, con le quali mi scuso, siano dovute tornare a casa perché non c’era posto, voglia dire che questa città ha voglia di cambiare“.

Comunali Genova, la convention di Silvia Salis ai Magazzini del Cotone

Alla fine scorpacciata di foto e clima festoso intorno alla candidata. A raggiungerla quasi subito per un bacio e un abbraccio è il marito Fausto Brizzi, regista d’esperienza e deus ex machina dell’evento, col piccolo Eugenio che porta il cognome della madre. Tutti e tre si prestano volentieri agli obiettivi prima dell’affollato punto stampa davanti al pannello allestito sul palco. Una partenza in grande stile della campagna elettorale, che si estenderà per oltre due mesi prima del voto fissato al 25-26 maggio con eventuale ballottaggio l’8-9 giugno. Domani sarà il turno del candidato del centrodestra Pietro Piciocchi che presenterà al point di via Ceccardi il ticket con Ilaria Cavo, proposta dalla coalizione come vicesindaca in caso di vittoria.

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Genova24

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