Comunali, blitz nel centrosinistra: Acquarone in campo come “federatore” del fronte civico
- Postato il 11 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Mentre il centrodestra si compatta intorno al vicesindaco Pietro Piciocchi, un’altra pietra cade nello stagno del centrosinistra ancora fermo ai box in vista dell’appuntamento con le comunali a maggio. A lanciarla è il 41enne genovese Andrea Acquarone, prima firma e regista di un pamphlet che mette insieme altri dodici nomi della sinistra civica genovese dietro un titolo eloquente: Tocca a noi!. L’opera verrà presentata lunedì sera ai giardini Luzzati ed è probabile che non passi inosservata, visto che tra gli autori ci sono anche personaggi afferenti all’area civica di Andrea Orlando, mentre l’intervento conclusivo è quello dell’ex sindaco Marco Doria.
In realtà non è proprio una mossa a sorpresa. Si tratta dello stesso sottobosco estraneo ai partiti che negli scorsi mesi aveva fatto circolare un appello alle primarie riassumibile all’incirca così: “Se candidiamo un dirigente Pd siamo destinati a perdere“. Sulla scorta di quel monito – rimasto pressoché inascoltato da chi doveva intendere – era stata convocata un’assemblea pubblica al Teatro della Tosse, aperta e chiusa dallo stesso Acquarone, che aveva registrato anche la fugace partecipazione di alcuni esponenti dem tra cui il segretario metropolitano Simone D’Angelo oltre che il coordinatore provinciale pentastellato Stefano Giordano e altri esponenti della coalizione.
Ora i rappresentanti di quel movimento mettono nomi e cognomi su un libretto che ha quasi il sapore di un manifesto. Tra questi ci sono la prorettrice dell’Università di Genova Adriana Del Borghi con l’economista Maurizio Conti (entrambi coinvolti da Orlando negli ultimi eventi pubblici), lo storico presidente del Ce.Sto Marco Montoli, l’architetto e fotografo Emanuele Piccardo. E poi l’avvocata Ilaria Gibelli, attivista per i diritti Lgbtqi+ e candidata nella lista civica di Orlando alle ultime regionali; l’economista Gian Enzo Duci, già presidente di Federagenti; il presidente del Civ Sarzano Matteo Zedda; l’esperto di digital campaigning Pietro Mensi tra le menti della campagna di Elly Schlein per le primarie Pd.
Ci sono poi l’esperto di marketing politico Luigi Cornaglia che curò la campagna social di Marco Doria per le primarie nel 2012, l’architetta Camilla Ponzano già candidata presidente nel Municipio Medio Levante insieme alla consigliera ex Pd Elena Putti. Nella lista provvisoria c’era persino il consigliere comunale Stefano Costa, oggi nel gruppo misto dopo aver militato in Fratelli d’Italia e Forza Italia, insieme ad altri attivisti della galassia progressista. La postfazione, come detto, è del professor Marco Doria.
Un mondo variegato ed eterogeneo che va dalla sinistra riformista a quella ecologista, unito da un fil rouge generazionale oltre che di visione politica. Ma chi è Andrea Acquarone, deus ex machina dell’operazione? Laureato in economia, sposato con due figlie, una vita divisa tra la Superba e Barcellona, Acquarone si è occupato per diversi anni di teoria economica, in special modo delle visioni eterodosse ed ecologiste di Georgescu-Roegen.
Figlio di una famiglia di professionisti (suo padre fu l’inventore di Banca Ifis), si occupa di consulenze alle imprese in ambito strategico, finanziario e immobiliare. Nel 2013 ha fondato l’associazione Che l’inse! per la promozione della cultura e della lingua genovese, facendone anche un discorso politico, di cui recano testimonianza il libro Una tranquilla ora d’Europa (con prefazione di Giuseppe Pericu) e la manifestazione organizzata nel 2018 in seguito al crollo del ponte Morandi. Nel 2017 si era candidato con la lista Ge9Si di Arcangelo Merella (abbandonata cinque anni dopo in seguito all’apparentamento con Bucci). E negli ultimi tempi si sono moltiplicati i suoi interventi nel dibattito cittadino con critiche al centrodestra e proposte per lo sviluppo della città.
Di candidatura al momento non parla, ma l’intenzione sembra chiara: lavorare per federare il mondo civico progressista e continuare a pungolare i partiti. Del resto lo aveva detto nella serata di fine novembre: “Se serve un passo avanti lo faccio io, lo può fare chiunque. Possiamo vincere”. Alla base c’è l’idea di unire il più ampio fronte possibile (da Azione ad Alleanza Verdi Sinistra, in termini di area politica), concetto rimarcato ieri dallo stesso Orlando che a sua volta si è proposto nel ruolo di mediatore tra le varie anime progressiste con l’obiettivo di trovare un nome condiviso nel giro di un mese.
L’appuntamento è lunedì alle 18.45 ai Giardini Luzzati. Tra gli autori di quel pamphlet non c’è l’avvocato Filippo Biolé, che con Acquarone aveva condiviso l’organizzazione della manifestazione nel 2018, e che nel frattempo ha deciso di lanciare la propria candidatura col sostegno del presidente genovese di Italia Nostra Stefano Fera. L’aspirante federatore intanto lavora per rafforzare e ampliare un retroterra – quello rappresentato nella pubblicazione in uscita – che il Pd faticherà a non tenere in considerazione, a cominciare dall’area Luzzati, capace di muovere molto consenso in centro storico e non solo.
Dal canto loro i democratici, refrattari all’ipotesi delle primarie, vorrebbero finalmente capitalizzare il 30% delle ultime regionali a Genova e non vedono affatto di buon occhio lo “schema Doria”, ritenuto tra gli antefatti della sconfitta nel 2017. Sullo sfondo c’è pure l’incognita M5s, che al momento sembra guardare la partita con un certo distacco, così come il mondo centrista al quale mira con interesse anche Bucci: “Siamo aperti a tutti”, ha detto ieri il governatore annunciando la fumata bianca su Piciocchi che attende tuttavia il via libera dai tavoli romani. E poi, fattore non trascurabile, alle comunali esiste il doppio turno, circostanza che potrebbe favorire qualche corsa solitaria a discapito dell’agognata unità del campo largo progressista. Per poi recuperarla magari nell’eventualità di un ballottaggio.