Computer quantici, l’ecosistema virtuoso di pubblico e privato

  • Postato il 30 giugno 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 2 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Computer quantici, l’ecosistema virtuoso di pubblico e privato

Share

NAPOLI sempre più capitale dei computer di nuova generazione basati sulla fisica dei quanti: è infatti all’Università Federico II che, un paio di anni fa, è stato realizzato il più potente tra i computer quantici italiani su piattaforma superconduttiva, oggi uno fra i principali in Europa. Si tratta di una macchina che ha velocità di calcolo inimmaginabili rispetto ai pc attuali. Secondo un report di Google, per l’esecuzione di determinate operazioni, un computer classico può impiegare anche 10mila anni contro i 200 secondi di un computer quantistico.

Ma un ulteriore passo avanti è stato compiuto con l’accordo siglato poche settimane or sono dal Centro di Computazione Quantistica QtLab dell’ateneo partenopeo con la Planckian, l’azienda di quantum computing nata nel 2023 come primo spin-off congiunto dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore. L’intesa crea un ponte strategico tra Napoli e Pisa, hub scientifici con una solida reputazione internazionale nel campo della fisica, che insieme mirano a consolidare la posizione dell’Italia nella corsa globale al quantum computing, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi definiti dalla strategia nazionale per le tecnologie quantistiche. Una delle principali sfide per rendere i computer quantistici più potenti è la scalabilità. Significa, cioè, passare dagli attuali pochi qubit (le unità di calcolo dei computer quantistici) a sistemi con milioni di qubit. Nei dispositivi a superconduttore, che operano a temperature prossime allo zero assoluto, il cablaggio è un limite critico: oggi ogni qubit richiede 2-3 linee di controllo, causando calore, errori e difficoltà di scalabilità in termini di costi, dimensioni e consumo energetico dei sistemi criogenici. Planckian sta affrontando questo problema sviluppando chip in cui più qubit condividono la stessa linea di controllo, riducendo così il cablaggio e migliorando l’efficienza complessiva.

L’accordo con l’università partenopea si inserisce in questo contesto e prevede la realizzazione di test di alcuni dispositivi Planckian all’interno delle infrastrutture criogeniche avanzate del Quantum Computing Center napoletano, oltre al possibile avvio di programmi congiunti di ricerca. «Questo accordo rappresenta l’esempio perfetto di come l’ecosistema italiano dell’innovazione possa generare valore attraverso la sinergia tra ricerca accademica d’eccellenza e imprese impegnate nello sviluppo di tecnologie strategiche avanzate», ha dichiarato Michele Dallari, Ceo e co-fondatore di Planckian. L’expertise dell’Università di Napoli Federico II darà, quindi, un contributo importante per accelerare lo sviluppo del processore quantistico italiano di nuova generazione.

«L’Italia ha tutte le carte in regola per diventare un hub europeo del quantum computing – ha commentato Francesco Tafuri, responsabile del Centro di Computazione Quantistica QtLab della Federico II – Questa partnership dimostra come la collaborazione tra industria e accademia possa dare vita a un ecosistema virtuoso, capace di attrarre investimenti internazionali e trattenere i nostri migliori talenti».

Oltre al pubblico, sulla strada dei computer quantici si muovono anche i privati. E sempre a Napoli è Felice Granisso, Ceo di TeaTek e Italian Green Factory, la società che ha rilevato l’ex stabilimento Whirlpool di via Argine, ad annunciare che il Gruppo punta a realizzare proprio qui il suo primo computer quantistico. «Vogliamo che l’area ex Whirlpool diventi un punto di riferimento tra lo straordinario mondo della ricerca che si muove tra le università di Napoli e Salerno, i centri di ricerca, l’associazionismo illuminato e le imprese che credono nel potenziale delle tecnologie quantistiche», ha dichiarato Granisso. Un piccolo miracolo nella zona industriale del capoluogo campano, segnata dall’abbandono della multinazionale americana, la Whirlpool, che proprio in via Argine produceva lavatrici. L’inizio di un calvario per oltre 300 operai e di una vertenza durata quattro anni, condita da proteste, blocchi stradali, incontri e confronti sui vari tavoli ministeriali. Poi la svolta con la cessione alla Zes, la zona economica speciale della Campania, e il bando vinto dalla TeaTek, azienda campana che realizza impianti per il trattamento delle acque, la produzione di energie alternative e sistemi industriali. E che guarda avanti e, per l’appunto all’informatica quantistica. Ed è così che il Gruppo guidato da Granisso ha dato vita, insieme con la Virtual IT Consulting e la Theia Innovation, alla QuantumValley srl, potente catalizzatore per lo sviluppo tecnologico e industriale. Con il supporto di partner internazionali e l’accesso a infrastrutture high-tech, il progetto punta a creare un ecosistema competitivo e integrato. Un’occasione per costruire un impianto di assemblaggio e testing di componentistica quantistica all’interno degli stabilimenti ex Whirlpool di Napoli e farne un hub tecnologico per l’intera area europea e mediterranea.

«La costituzione di Quantum Valley srl – ha aggiunto il Ceo di TeaTek – si innesta nella strategia di gruppo che ha visto la TeaTek Spa partecipare alla gara per la fornitura dei computer quantici di Salerno e che vede Italian Green Factory dedicare una parte del Green Innovation Center alla creazione del Quantum Hub Campano, luogo in cui far crescere l’ecosistema delle imprese del settore».

Share

Il Quotidiano del Sud.
Computer quantici, l’ecosistema virtuoso di pubblico e privato

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti