Commercio, candidati a confronto tra grande distribuzione, parcheggi e incentivi: le proposte di Salis, Piciocchi e Crucioli
- Postato il 15 aprile 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Il commercio è città”, questo il titolo del convegno proposto questa mattina da Confesercenti Genova per fare il punto sul tessuto commerciale della città in vista della prossima tornata elettorale che vedrà i genovesi scegliere il futuro sindaco e, quindi, la “visione” per la Genova dei prossimi (almeno) cinque anni. All’incontro erano presenti anche i candidati sindaco Mattia Crucioli, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, invitati a dire la loro sul tema e su come affrontare le criticità che da tempo oramai attraversano il settore del commercio genovese “assediato” dalla grande distribuzione.
Durante l’incontro Confesercenti ha presentato due studi, fra loro complementari, finalizzati alla valorizzazione del commercio urbano e alla riqualificazione dei contesti territoriali: più nel dettaglio, un’analisi urbanistica e commerciale dei Centri integrati di via e un progetto pilota di marketing territoriale rivolto a otto Civ strategici, con azioni su identità visiva, comunicazione, promozione e fidelizzazione.
“Serve metodo – ha dichiarato Massimiliano Spigno, presidente di Confesercenti Genova – La nostra città sta cambiando come giusto che sia ma i processi devono essere governati con confronto per evitare che le esternalità negative pesino come sta succedendo in prima battuta sui commercianti”. Commercianti che sono e devono essere considerati “parte viva del tessuto urbano, che tengono vivi i quartieri e le strade, diventando presidio economico, sociale e di sicurezza. Serve ascolto, analisi e pianificazione condivisa. C’è bisogno di una città pensata anche per il commercio di prossimità, con scelte urbanistiche coerenti, una mobilità accessibile e una gestione integrata dei servizi”.
Poi la volta dei candidati, che hanno portato sul tavolo la propria visione e le proprie intenzioni per quanto riguardo il commercio di vicinato. Al centro del programma di Silvia Salis sul commercio, candidata sindaca per la coalizione di centrosinistra, la rivalutazione del ruolo dei municipi “Tema per noi fondamentale perchè possono arrivare dove l’amministrazione comunale non può”, ha spiegato rilanciando poi la propria visione sulla grande distrubuzione: “Serve sicuramente una moratoria, perché grande distribuzione ce n’è a sufficienza – ha sottolineato – E ogni volta che si apre un esercizio di grande e media distribuzione c’è un impatto che sul commercio, sulla viabilità, sui tessuti commerciali. Serve un tavolo permanente con i commercianti, che funzioni e che sia implementato, e che dia risposte puntuali alle esigenze, che possono essere esigenze a lungo termine, quindi una visione a 10-20 anni di quello che deve essere commerciato in questa città, ma anche emergenze che vanno gestite appunto nell’immediato. Per cui da noi c’è intenzione di portare avanti una collaborazione quotidiana, che parta appunto dal territorio, che parta dai civ, che parta da un rapporto quotidiano e costante con dei municipi che devono essere diciamo al vostro fianco, insieme al Comune, per una pianificazione commerciale urbana di questa città“.
A seguire l’intervento di Pietro Piciocchi, candidato per il centrodestra, che è partito dall’approvazione del recente Piano del Commercio: “Portato avanti e definito con il continuo confronto con le associazioni di categoria, con 15 intese commerciali che sono stati molto importanti per cercare di salvaguardare il commercio di vicinato e il commercio in prossimità”. E poi il piano della mobilità: “Con risorse che non hanno precedenti nella storia della città per opere che rivoluzioneranno la mobilità dei genovesi. Opere, come ad esempio quello degli assi di forza, sul quale abbiamo fatto delle modifiche per tenendo conto del dialogo costante con le varie categorie“. Trasporto pubblico ma non solo: “Il tema dei parcheggi è fondamentale – ha aggiunto Piciocchi – nei mesi scorsi abbiamo deliberato la proposta di grandi parcheggi in centro in piazza Dante, Via Fiasella e piazza Colombo“. E poi il cardine del programma del vicesindaco uscente: “Genova deve diventare una città universitaria con un grande campus diffuso nel centro storico. Una città che sa attrarre i giovani e che rilancerà il tessuto commerciale”.
Poi è stata la volta di Mattia Crucioli. “Io ho votato a favore del Piano del Commercio, perchè credo che vada nella direzione giusta, sebbene con grave ritardo. Ma negli anni precedenti sono state prese decisioni che vanno nella direzione opposta, si è chiusa la stalla quando i buoi erano già scappati“. Il tema è quello della grande distribuzione: “Penso che l’amministrazione debba in qualche modo incentivare le botteghe e disincentivare la grande e media distribuzione – ha sottolineato il candidato sindaco di Uniti per la Costituzione – l’obiettivo deve essere quello di drenare fondi dalle grande distribuzione in maniera tale da reinvestirli per le migliorie del piccolo commercio, nella sicurezza, nella logistica, nell’ecologia urbana e, a mio giudizio, anche nella distribuzione della ricchezza”.
Dopo il primo giro di dichiarazioni, i commenti incrociati. Per Salis il “piano del commercio è arrivato troppo tardi” mentre l’amministrazione civica dovrebbe “fare da regia per la programmazione nel lungo periodo della città con una visione complessiva”. Secondo Piciocchi “la moratoria è possibile solo sulle grandi strutture di vendita mentre per le medie il comune può far davvero poco per via della liberalizzazione voluta dai governi di sinistra. Il piano del commercio è lo strumento perché le medie strutture diano un contributo al commercio di vicinato e alla riqualificazione dei quartieri. Con il centro destra sono stati previsti fondi per i Civ prelevati dai contributi pagati dalla media e grande distribuzione”. Inoltre quello che può fare il comune “è sostenere la popolazione più anziana della città e renderla parte integrante del tessuto cittadino anche sul piano commerciale”. Poi Crucioli che ha definito “ideologiche” le impostazioni dei suoi avversari: “Sono fieramente protezionista, tutto quello che l’amministrazione può fare per salvare il tessuto commerciale deve essere utilizzato proprio per una scelta di campo, proprio perché è interesse della città, interesse della collettività”.
“Noi chiediamo al futuro sindaco che quando vengono prese decisioni che riguardano viabilità, mobilità, cantieristica e tutto ciò che serve a sviluppare la città, venga tenuto in considerazione quello che è l’anello debole di questa cosa, cioè il piccolo commercio – ha aggiunto a margine il presidente Massimiliano Spigno – Sappiamo benissimo che ogni movimento che possa essere un cambio di viabilità, un parcheggio non più esistente, la cantieristica, sappiamo che in automatico si riflette sul piccolo commercio. Il piccolo commercio è un tessuto molto debole che soffre ogni piccolo cambiamento, quindi quello che chiediamo alle amministrazioni presenti e future è proprio quello di concertare con noi tutti i cambiamenti della città, perché poi quello che paga in maniera diretta è proprio il piccolo commercio. Vediamo chiusure, vediamo vie completamente desertificate, proprio perché magari nel tempo sono state fatte scelte azzardate e non concertate con noi. Ci troviamo in situazioni dove non riusciamo a far andare avanti le nostre attività non per incapacità imprenditoriale, ma proprio perché avvengono delle cose, come dicevo prima, che possono essere il cambio di una viabilità, la mobilità, il mancato flusso del trasporto pubblico. Poi il tessuto commerciale soffre per alcune cose che sono oltre le scelte che può fare un’amministrazione come la crescita del commercio online – conclude Spigno – quello che chiediamo noi è proprio concertare con noi le scelte del futuro della città. La città deve crescere, deve modernizzarsi e migliorare, però vogliamo che venga tenuta in considerazione proprio quello che secondo noi è l’anello debole di questa situazione che è il piccolo commercio”.