Cometa 3i-Atlas, il terzo oggetto interstellare diretto verso il nostro Sistema Solare
- Postato il 6 luglio 2025
- Di Panorama
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Una nuova cometa è stata avvistata il 1° luglio scorso dal telescopio Atlas (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System) di Río Hurtado, in Cile. La sua insolita traiettoria ha immediatamente fatto sorgere il sospetto che provenisse dallo spazio interstellare e ciò è stato successivamente confermato dagli astronomi di tutto il mondo e all’oggetto è stata assegnata la sua designazione ufficiale: 3i/Atlas, per indicare il suo status di terzo oggetto interstellare conosciuto. Si trova a circa 670 milioni di chilometri dal Sole e raggiungerà il suo punto di massimo avvicinamento alla fine di ottobre 2025, passando appena all’interno dell’orbita di Marte. Si stima che abbia una larghezza di circa 20 chilometri e viaggi a circa 60 km al secondo rispetto al Sole. Non rappresenta un pericolo per la Terra, non avvicinandosi a meno di 240 milioni di chilometri, ovvero oltre 1,5 volte la distanza tra noi e il Sole. L’Ufficio di Difesa planetaria dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ha risposto prontamente alla scoperta: i sistemi di rilevamento automatico hanno allertato gli astronomi che stanno contribuendo agli sforzi globali per tracciare il percorso della cometa e trovare prove della sua esistenza in osservazioni e dati più vecchi. Gli astronomi dell’Esa stanno ora utilizzando i telescopi posizionati alle isole Hawaii, in Cile e in Australia per tenere sotto controllo il percorso della cometa. Alcuni di questi impianti sono di proprietà dell’Esa, altri sono messi a disposizione dalle singole proprietà nell’ambito di partnership di lunga data. Gli scienziati saranno ora interessati a saperne di più sulla composizione e il comportamento di 3i/Atlas, che è una cometa attiva. Se si riscalda a sufficienza avvicinandosi alla nostra stella potrebbe iniziare a sublimare, un processo in cui i gas congelati si trasformano direttamente in vapore trasportando polvere e particelle di ghiaccio nello spazio per formare la caratteristica coda luminosa. Tuttavia, secondo i calcoli, quando la cometa raggiungerà il punto più vicino alla Terra sarà nascosta dietro il Sole e si prevede che riapparirà entro l’inizio di dicembre, offrendo agli astronomi un’altra finestra per il suo studio. Ciò che rende straordinari oggetti interstellari come 3i/Atlas è la loro natura estranea. Mentre ogni pianeta, luna, asteroide, cometa e forma di vita formatasi nel nostro Sistema Solare condivide un’origine comune, questi visitatori interstellari sono dei veri e propri outsider e resti di altri sistemi planetari che portano con loro indizi sulla formazione di mondi sconosciuti. Potrebbero essere necessari migliaia di anni prima che gli esseri umani visitino un pianeta in un altro sistema solare e le comete interstellari ci offrono l’allettante opportunità di toccare qualcosa di veramente extraterrestre. Questi vagabondi ghiacciati offrono una connessione rara e tangibile con la galassia più ampia, con materiali formatisi in ambienti completamente diversi dal nostro. Visitarne uno significherebbe connettere l’umanità con l’Universo su una scala molto più ampia. A tal fine, l’Esa sta preparando la missione Comet Interceptor. La sonda verrà lanciata nel 2029 in un’orbita di parcheggio al Punto di Lagrange L2 Sole-Terra, in attesa di un bersaglio adatto: una cometa incontaminata proveniente dalla lontana Nube di Oort che circonda il nostro Sistema Solare, o, improbabile ma molto interessante, un oggetto interstellare. Ogni nuovo visitatore interstellare ci ricorda che facciamo parte di una galassia vasta e dinamica e che, a volte, è l’Universo a venire da noi.