Come sta Sinner dopo il ritiro a Shanghai, l'impatto inevitabile sulla programmazione e la corsa ranking ad Alcaraz

  • Postato il 6 ottobre 2025
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Il potere dell’immagine che ritrae Jannik Sinner che, accasciato sulla propria racchetta, cerca il sostegno fisico ha evocato le debolezze, insidiose, che nel tempo della sua ascesa si sono susseguite in una sequenza dolorosa ma altrettanto umana che lo ha reso vicino, prossimo, decisamente molto apprezzato dal pubblico. Un tratto unico del campione, amato e rispettato anche per quelle sue fragilità e la qualità nel risalire. Sarà così anche stavolta, ma con un fattore che impone scelte non contemplate. Anche se Carlos Alcaraz non c’è, la contrapposizione è inevitabile e presente pure quando si riflette sull’impatto iconografico. E la programmazione.

Il settimo ritiro di Sinner a Shanghai

Ancora una volta Sinner e il suo team si misurano con le domande relative all’accaduto, a come sia possibile che abbia dovuto optare per il ritiro a Shanghai, il torneo che avrebbe potuto garantirgli un discreto margine di risalita, un avvio di scalata su Alcaraz. Invece nulla, al di là del cavillo legato al medical timeout e alla natura del suo problema contro l’olandese Tallon Griekspoor. Crampi, così determinanti da impedirgli di proseguire.

I ritiri in carriera sono stati sette, ma dovuti a vesciche, il ginocchio e la caviglia, più altri problemi come anca e gomito. Tutti inconvenienti affrontati e risolti da un team sempre più strutturato e puntuale nel supportare Jannik.

Sinner

Il ruolo del team dopo il ko

E da loro, probabilmente, si dovrà ripartire per superare anche questo impasse. Perché se guardiamo oltre ma partendo da quella fragilità lui e il suo team sono già riusciti a individuare la via che, però, stavolta è costellata di non poche difficoltà legate a un fattore decisivo sulla corsa ad Alcaraz.

Il tempo incide su questo piano, sulla programmazione. Il distacco da Alcaraz, attuale numero 1 del ranking, è aumentato e la programmazione è molto, tanto fitta per chi come lui ha un problema di crampi.

Il fattore tempo e la programmazione

Shanghai, Six Kings Slam (sei milioni di dollari per il vincitore), Vienna (500 punti) e Parigi-Bercy (altri 1.000) prima delle ATP Finals di Torino ed eventualmente la Coppa Davis a Bologna.

  • Shanghai
  • Six Kings Slam
  • Vienna
  • Parigi-Bercy
  • ATP Finals
  • Coppa Davis

In questo day after possiamo ritenere praticabile un simile programma, pur consapevoli che Carlos potrebbe partire e prendere il largo? Ha senso spingere adesso o vale considerare uno stop utile a guardarsi dentro e fuori e a prendersi il tempo necessario a recuperare? Le opzioni non sono tante, ma ci sono. Il momento per valutare è adesso.

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Virgilio.it

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