Come si sono evoluti i pronostici nel calcio: dalle schedine alla data analysis

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Lifestyle
  • Di Blitz
  • 1 Visualizzazioni

I pronostici calcistici accompagnano la passione per lo sport da decenni, ma con il tempo sono cambiati tantissimo. Dalle schedine cartacee compilate a penna nelle ricevitorie ogni fine settimana, si è passati ai sistemi computerizzati sofisticati basati su data analysis e algoritmi predittivi. In questo articolo, esploriamo questa evoluzione, dalle origini popolari del Totocalcio fino alle moderne piattaforme di analisi dei dati. Oggi, ci sono delle realtà che si occupano di fornire dei contenuti sempre aggiornati dedicati ai bookmaker. I pronostici calcio oggi vengono elaborati con degli strumenti avanzati e vengono condivisi online in tempo reale, tutto questo era impensabile fino a pochi anni fa!

Vediamo come si è passati dal rito collettivo della schedina alla rivoluzione digitale delle statistiche.

L’era delle schedine: il pronostico era un rito della domenica

Tutti abbiamo sentito parlare del Totocalcio, la leggendaria schedina 1X2. È da qui che sono iniziati i primi e rudimentali pronostici calcistici in Italia. Non tutti, però, conosciamo la sua storia.

Ufficialmente, il Totocalcio è nato nel 1946 dall’idea di Massimo Della Pergola, un giornalista sportivo. Inutile dire che la schedina ebbe un successo nazionale e divenne un vero e proprio fenomeno di costume. Tutte le settimane, milioni di appassionati si accingevano a compilare la colonna con i pronostici sulle partite di Serie A e di Serie B. Con quale obiettivo? Fare tredici, cioè indovinare tutti i risultati.

Non era solo un gioco: il Totocalcio scandiva il weekend sportivo, era argomento di discussione al bar e diventò anche parte del linguaggio comune. Per esempio, ancora oggi “fare tredici” significa avere successo e fortuna. Compilare la schedina era quasi un rito sacro. Ci si affidava all’istinto, alle statistiche rudimentali disponibili o addirittura alla scaramanzia.

Ognuno aveva la sua strategia:

  • C’era chi giocava sempre la stessa combinazione
    Qualcuno si lasciava ispirare dai pronostici pubblicati sui giornali sportivi
    Altri studiavano con grande attenzione i risultati delle partite precedenti

Senza internet, le informazioni erano limitate. Come si poteva sapere se un bomber fosse infortunato? Bisognava leggere le pagine sportive o ascoltare la radio. E poi c’era l’attesa: le partite si giocavano tutte in contemporanea la domenica pomeriggio e solo al fischio finale si scopriva l’esito di quella colonna giocata con tanta speranza.

totocalcio
Come si sono evoluti i pronostici nel calcio: dalle schedine alla data analysis (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Come si giocava al Totocalcio: le regole

Dal punto di vista tecnico, le regole del Totocalcio rimasero le stesse per decenni. All’inizio, l’obiettivo era quello di pronosticare l’esito (1, X o 2) di 12 incontri di calcio, ma nel 1950 gli incontri furono portati a 13. Molti giocatori compilavano più colonne per aumentare le chance di vittoria, sfruttavano le cosiddette doppie e triple (cioè indicavano due o tre possibili segni per alcuni match, con dei costi di giocata maggiori). Azzeccare tutti i risultati era difficilissimo, ma anche chi faceva “12” vinceva delle somme considerevoli.

Alla fine degli anni ’90 questo rito cominciò a risultare obsoleto. Il mondo del calcio stava cambiando:

  • Le partite iniziavano a essere in giorni diversi
    Le informazioni erano più veloci

All’orizzonte stava per affacciarsi un nuovo modo di scommettere e di fare pronostici, spinto dalla liberalizzazione del settore e soprattutto dalla tecnologia.

Dalla schedina all’online: la svolta delle scommesse digitali

La fine degli anni ’90 rappresenta uno spartiacque nell’evoluzione dei pronostici calcistici. Il 2 giugno 1998 il governo italiano approvò un decreto che di fatto legalizzò le scommesse sportive a quota fissa sulle partite di calcio. Per la prima volta fu possibile puntare legalmente sul risultato dei singoli match. Il debutto fu immediato: in occasione dei Mondiali di Francia ’98 gli italiani poterono scommettere sull’esito delle partite della Coppa del Mondo. Da un giorno all’altro, accanto alla vecchia schedina comparvero i centri scommesse con le quote per ogni evento e la possibilità di giocare degli importi liberi. In pochi anni il settore del betting calcistico crebbe a dismisura e l’interesse verso il Totocalcio svanì.

Poi, all’inizio degli anni 2000 arrivò internet. Il Decreto 128 del 31 maggio 2002 sancì ufficialmente la nascita delle scommesse online in Italia, autorizzò i bookmaker ad accettare le giocate anche via telefono e via web. Da quel momento, bastava avere un computer (e poi via via un cellulare) per piazzare delle scommesse senza doversi recare fisicamente in agenzia. Da qui in poi il settore ebbe un successo travolgente e continuò a innovarsi, per esempio arrivarono anche le scommesse live (in tempo reale durante le partite) e il betting exchange (modalità in cui gli scommettitori possono puntare quote tra di loro).

Come sono cambiati i pronostici nel corso degli anni

Se prima le dritte arrivavano al massimo dall’esperto sul giornale o dal barista di fiducia, nel 2000 esplosero i siti web e i forum dedicati ai pronostici calcistici. L’informazione sportiva si adeguò: le testate giornalistiche aprirono delle rubriche sulle scommesse, fornirono quote e percentuali e iniziarono ad analizzare le statistiche per ogni incontro. Ancora oggi, i pronostici calcistici sono dei contenuti mainstream e alimentano un flusso di dati e di notizie costante.

I concorsi tradizionali come il Totocalcio hanno vissuto un declino impietoso. I numeri parlano chiaro: il fatturato del Totocalcio è passato da circa 800 milioni di euro nel 2000 a soli 17 milioni nel 2017, con un calo inarrestabile anno dopo anno. Al contrario, il segmento delle scommesse online ha continuato a crescere: già nel 2015 il volume di gioco sui siti di betting superò quello delle agenzie fisiche e segnò il sorpasso definitivo della dimensione digitale su quella tradizionale. Gli scommettitori del nuovo millennio preferiscono l’online perché:

  • Offre più opzioni
    C’è la possibilità di giocare 24 ore su 24
    Si può reagire in tempo reale agli eventi

Anche i pronostici si adeguano a questi ritmi frenetici: oggi si discute del possibile risultato in diretta sui social, si aggiornano le previsioni appena escono le formazioni ufficiali, si tengono d’occhio quote che oscillano di minuto in minuto. È un cambiamento grandissimo rispetto alla schedina consegnata il sabato pomeriggio e immutabile fino alla domenica sera.

Data analysis e algoritmi: la rivoluzione dei pronostici moderni

Se la prima ondata di cambiamento è arrivata con internet, la seconda, tutt’ora in corso, è spinta dalla data analysis avanzata e dall’intelligenza artificiale. Oggi, dietro un pronostico calcistico può celarsi il lavoro di complessi algoritmi capaci di elaborare immense moli di dati: statistiche di rendimento, precedenti storici, modelli matematici predittivi e apprendimento automatico. In altre parole, i pronostici nel calcio sono diventati più “scientifici” che mai, anche se sono rimasti legati all’imprevedibilità tipica dello sport.

Se nei primi anni 2000 i pronostici pubblicati online si limitavano spesso alle informazioni di base, oggi invece si parla comunemente di:

  • Expected goals (xG)
    Indici di performance
    Ranking ELO
    Probabilità percentuali di vittoria o pareggio

Gli appassionati possono accedere liberamente a database sterminati di dati calcistici e possono perfino usare dei software per simulare migliaia di volte l’esito di una partita. Gli strumenti che una volta erano riservati ai bookmaker o agli “addetti ai lavori” sono ora alla portata di chiunque voglia cimentarsi con i pronostici in modo serio.

L’entrata in campo dell’intelligenza artificiale era prevedibile perché esistevano già tanti software in grado di analizzare le scommesse sportive tramite le statistiche. In pratica, sia i bookmaker sia i sistemi di intelligenza artificiale sfruttano degli algoritmi che macinano i dati storici (reti segnate, tiri in porta, rendimento casa/trasferta, ecc.) e li combinano con le informazioni aggiornate (forma attuale, condizioni meteo, ecc.) per stimare le probabilità di ogni esito.

L’imprevedibilità del calcio sfida gli algoritmi

Rimane però verità fondamentale: il calcio resta imprevedibile. Anche i modelli più sofisticati non possono eliminare l’incertezza ed è proprio questo l’elemento che mantiene intatta la passione per il pronostico. Un rimbalzo sbagliato o un’espulsione inattesa possono mandare all’aria qualunque calcolo statistico. Ma poter quantificare meglio i fattori in gioco aiuta senz’altro a formulare delle previsioni più informate e ragionevoli.

L’evoluzione tecnologica ha portato anche alla nascita di nuove figure professionali legate ai pronostici e all’analisi dei dati nel calcio. Ad esempio, presso molti club sportivi sono stati inseriti i data analyst e i match analyst, degli esperti che utilizzano i software e l’IA per analizzare le prestazioni e le tendenze. La richiesta di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per le previsioni sportive è in piena crescita: è stata valutata a 1,2 miliardi di dollari nel 2024 e si stima che registrerà un CAGR del 14,7% tra il 2025 e il 2034.

Dal taccuino al computer, la passione continua

È evidente come i pronostici nel calcio abbiano saputo adattarsi ai tempi mantenendo intatto il loro fascino. Siamo passati dal taccuino degli scommettitori incalliti che annotavano a mano i risultati, ai computer che macinano big data e che sputano le percentuali di vittoria. Eppure, che si tratti di mettere una crocetta su una schedina o di analizzare un grafico di probabilità generato da un algoritmo, l’emozione alla base del pronostico resta la stessa: la sfida di anticipare cosa accadrà sul campo.

Oggi possiamo dire addio all’epoca romantica della schedina scritta a penna e salutare un futuro in cui l’analisi predittiva avrà un peso sempre più grande. Ma questo futuro non deve spaventare: il bello del calcio è che riesce a conservare un margine di imprevedibilità, ogni pronostico, per quanto basato sui dati, non è mai del tutto scontato.

L’evoluzione dei pronostici calcistici, dalle schedine alla data analysis, riflette l’evoluzione della nostra società verso il digitale e i dati. Il calcio, specchio dei tempi, ha saputo integrare la tecnologia mantenendo viva la tradizione del pronostico, che continua a essere parte integrante dell’esperienza di ogni tifoso. Che siate nostalgici delle vecchie schedine o estimatori dei modelli matematici, una cosa è certa: la voglia di prevedere il risultato non tramonterà mai, cambieranno solo gli strumenti con cui cerchiamo di farlo al meglio. E chissà quali altre innovazioni ci attendono nei prossimi anni, in un settore, quello dei pronostici calcistici, dove la passione popolare e la ricerca tecnologica si incontrano in modo sempre più affascinante.

L'articolo Come si sono evoluti i pronostici nel calcio: dalle schedine alla data analysis proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti