Come la Toscana ha investito nel turismo sostenibile che rispetta l’ambiente e le comunità locali

Articolo tratto dal numero di novembre 2024 di Forbes Italia. Abbonati!

È famosa nel mondo per le bellezze storico-artistiche, per i paesaggi e per le eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche. Ma non è solo su questi aspetti che la Toscana del turismo e della ricettività riesce a essere all’avanguardia. La regione si è ritagliata un ruolo di primo piano anche sul fronte dell’accoglienza sostenibile, offrendo una varietà di esperienze nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Grazie all’impegno del suo braccio operativo, Toscana Promozione Turistica, nonostante le diversità dei territori la regione si muove all’unisono, mettendo a sistema una rete di attori per raggiungere un risultato d’insieme.

Ad esempio, con i suoi 15mila chilometri di percorsi ciclabili, la Toscana è perfetta per gli amanti della bicicletta, che possono ammirare borghi pittoreschi e soggiornare in 6.500 strutture ricettive con servizi pensati per i ciclisti. Per i camminatori, invece, ha sviluppato oltre 1.500 km di sentieri ben segnalati che attraversano la regione da nord a sud, toccando città d’arte come Siena e Firenze, parchi naturali e borghi medievali.

Promuovere la sostenibilità

La Toscana non ha investito solo a livello regionale per promuovere la sostenibilità, ma anche a livello locale, in città come Grosseto, premiata come Pioniere verde del turismo intelligente 2024. La regione ha inoltre sei siti Unesco, tra cui le Riserve della biosfera e la Rete mondiale dei geoparchi, mentre l’Arcipelago Toscano da anni tutela il patrimonio naturale e culturale, migliorando la gestione del turismo e favorendo la collaborazione tra realtà e attori locali.

Infine, nel panorama di best practice regionali c’è il Parco delle Colline Metallifere, che collabora con un official tour operator che offre pacchetti turistici ecocompatibili, reinvestendo parte del ricavato in progetti di miglioramento ambientale e valorizzazione del patrimonio culturale.

Accessibilità senza barriere

Un volto meno conosciuto della Toscana è poi quello legato all’accessibilità senza barriere, come segno di rispetto e impegno per tutti i viaggiatori, inclusi quelli con disabilità fisiche, sensoriali e intellettive, ma anche invisibili, come le intolleranze o il diabete, che rappresentano una fetta di turismo sempre più ampia.

Secondo un recente studio Eurostat, la domanda potenziale di turismo accessibile in Europa è stimata in circa 127,5 milioni di persone, di cui 46 milioni con qualche forma di disabilità, più circa 81 milioni di over 65. Numeri che smentiscono l’immaginario che fa del turismo accessibile un settore di nicchia, laddove invece interessa il 17% della popolazione europea.

L’esperienza della Toscana dimostra che viaggiare quando si ha una disabilità non è un sogno proibito. Sfogliando la pagina ‘Toscana accessibile’ del sito Visit Tuscany è possibile trovare idee per itinerari di viaggio, esperienze ed eventi e scaricare guide e mappe.

Luoghi inclusivi

C’è, per esempio, il Castello dell’Imperatore a Prato, costruito per ordine di Federico II di Svevia attorno al 1240, che i disabili visivi possono visitare grazie alla guida tattile ‘Un castello da toccare’, creata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. La guida si compone di dieci tavole con la storia e l’architettura del monumento, sia in braille che in testo a elevato contrasto visivo, mentre un qr code consente di attivare un audio di spiegazione. Una sessantina di musei toscani aderisce invece al progetto ‘L’arte tra le mani’, che consente alle persone affette da demenze senili come l’Alzheimer di avvicinarsi alla storia e alle collezioni.

Anche il mare può diventare uno strumento di integrazione e abbattimento delle barriere: accade con le green beach ecologiche e accessibili che – a Castiglione della Pescaia, Montignoso e San Vincenzo – facilitano l’accesso alle spiagge libere a chi ha problemi motori, grazie a rampe e accessi per disabili e anziani, grandi punti ombra con gazebo raggiungibili con pedana, cartellonistica e indicazioni in braille per non vedenti, servizi igienici con doccia e la carrozzina reclinata in tela con ruote grosse adatte al trasporto su sabbia, che permette l’immersione e il bagno in mare a chi non è autosufficiente.

Inoltre, sul fronte naturalistico, diverse aree protette – in primis il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, il Monte Falterona, Campigna e il Parco dell’Orecchiella – hanno migliorato la fruibilità dei sentieri e creato percorsi e servizi per un’utenza con particolari fragilità.

La Carta dei valori

A fare da ombrello a tutte le iniziative di turismo sostenibile c’è una Carta dei valori voluta da Toscana Promozione Turistica: non solo un manifesto teorico, ma un manuale pratico che fornisce indicazioni sulle azioni quotidiane e gli interventi a lungo termine.

Il documento si basa su cinque principi cardine, tra cui la collaborazione tra operatori pubblici e privati, cittadini e turisti per creare un sistema più sostenibile, la conservazione del patrimonio naturale e culturale della Toscana, il rispetto per l’ambiente, le persone e le culture locali. Ma anche responsabilità da parte di tutti gli attori e trasparenza nelle comunicazioni e nelle azioni. Sono già 400 gli operatori che hanno aderito alla carta, di cui la metà riferibili alla ricettività in senso ampio (hotel, b&b, agriturismi, appartamenti, etc.), per mappare, monitorare e portare alla Borsa Internazionale del Turismo 2025 le best practice presenti sul territorio. È questa la missione che Toscana Promozione Turistica illustra e promuove alle fiere di settore più importanti, sia in Italia che all’estero.

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L’articolo Come la Toscana ha investito nel turismo sostenibile che rispetta l’ambiente e le comunità locali è tratto da Forbes Italia.

Autore
Forbes Italia

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