Come Intesa Sanpaolo forma i professionisti del futuro con programmi internazionali

  • Postato il 29 luglio 2025
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La Divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, dedica molta attenzione a formazione, crescita internazionale e sviluppo di nuove competenze. Dalla nascita di Imi Cib Next Generation Executive Program alle nuove iniziative come FutureCraft e i progetti di mentoring al femminile e internship all’estero. L’idea è quella di costruire nuove generazioni di professionisti. Forbes Italia ne ha parlato con Roberta Accettura, responsabile human resources & change management della Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo

Imi Cib Next Generation Executive Program. Nel mese di luglio ha chiuso la seconda edizione del programma che dal suo lancio ha visto 100 “under 36” concludere il percorso. Ci spiega di cosa si tratta esattamente?

È un programma formativo biennale realizzato in collaborazione con una business school che ogni anno si conferma ai vertici delle classifiche internazionali (Sda Bocconi); tratta competenze tecniche trasversali al mondo Cib, trend emergenti (nuove tecnologie) e competenze manageriali/relazionali. Le classi sono internazionali poiché vedono la partecipazione di giovani della Divisione under 36 che operano nei 25 paesi in cui siamo presenti. Prevede un mix di taglio accademico e professionale garantito da faculty prestigiosa e da professionisti senior del gruppo ed in particolare della divisione. Il coinvolgimento dei partecipanti in reali progetti strategici per la Divisione che vengono poi presentati al top management. Questo coinvolgimento dura anche oltre il termine del corso se la realizzazione del progetto lo richiede.

Quali i punti di forza di questo programma e su cosa si potrebbe ancora migliorare, secondo la sua esperienza?

Uno dei principali punti di forza è la creazione di un network solido tra colleghi provenienti da contesti diversi: strutture, background culturali e professionali. Questo si traduce in sinergie concrete e durature, che valorizzano sia l’interculturalità sia il dialogo intergenerazionale. Un altro elemento distintivo è lo sviluppo della capacità di leggere i trend emergenti e di applicare uno spirito critico utile ad anticipare i segnali di cambiamento. Questo è uno dei maggiori vantaggi che possiamo dare ai nostri clienti in modo distintivo rispetto ai competitor. Naturalmente, un programma così ambizioso è in continua evoluzione. Stiamo già lavorando alla quarta edizione, con l’obiettivo di individuare le evoluzioni in ambito geopolitico, regolamentare, tecnologico rendendo il programma sempre aderente al contesto in rapida trasformazione. Più che di aree di miglioramento parlerei di un programma che per sua natura necessita continua evoluzione.

Intanto in queste settimane è stato inaugurato un programma formativo di approfondimento dei settori industriali dedicato ai colleghi della Divisione, FutureCraft. Ce lo racconta e quando partirà?

Partiamo dal nome che è la fusione di due concetti chiave “futuro” e “artigianalità’”, a rappresentare la necessità di mantenere alti standard qualitativi di fronte a un futuro la cui accelerazione è esponenziale: innovazione tecnologica e cambiamenti geopolitici. FutureCraft è stato lanciato lo scorso giugno ed è un programma formativo rivolto in particolare ai colleghi che si occupano di relazione e prodotto, pensato per rafforzare la nostra capacità di comprendere l’evoluzione del contesto macroeconomico e dei principali settori industriali facendosi sempre guidare dalla volontà di anticipare e rispondere al meglio ai fabbisogni dei nostri clienti. Peraltro, il nostro modello organizzativo dà importanza alla conoscenza verticale dei principali settori che serviamo con un coverage commerciale organizzato per Industry. Il programma valorizza competenze trasversali e voci eterogenee, in un ambiente di confronto in cui viene dato spazio a speaker, rappresentanti dei nostri clienti e consulenti. FutureCraft diventerà uno spazio stabile di approfondimento, dialogo e collaborazione all’interno della Divisione.

Voi lavorate molto anche sulla formazione degli studenti. In base al programma Employer Branding & People Attraction da questa estate è stata inaugurato un programma di Summer Internship sulle piazze di NY e Londra. Studenti delle più prestigiose università che passeranno tre mesi nelle due vostre realtà estere. Che ricadute hanno questi progetti per voi? 

Il nostro obiettivo è entrare in contatto con giovani talenti appassionati di finanza con una mentalità internazionale e progetti come questo rappresentano un investimento in questa direzione. È un’iniziativa che offre ai ragazzi/giovani studenti un’esperienza professionalizzante nel mondo dell’investment banking, con momenti di confronto e accompagnamento continuo. Per noi ha un duplice valore: ci consente da un lato di attrarre e valutare giovani di alto profilo, dall’altro di rafforzare la reputazione della Divisione all’estero come ambiente aperto, inclusivo e orientato alla crescita, grazie all’affiancamento dei nostri professionisti internazionali. L’ambizione è quella di costruire nel tempo una community globale di giovani che possano mantenere un legame attivo con noi anche oltre il periodo di internship. Ci tengo a sottolineare che oltre a questa iniziativa specifica abbiamo stretto partnership con prestigiose università perché crediamo nel valore dello scambio tra mondo accademico e mondo del lavoro. Ricerca, innovazione, e talenti sono il grande valore offerto dalle università, il confronto professionale e la declinazione aggiornata delle competenze chiave sono invece il nostro contributo in un approccio di complementarietà.

L’articolo Come Intesa Sanpaolo forma i professionisti del futuro con programmi internazionali è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia

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