Come fa la canocchia a sopravvivere al suo pugno?

  • Postato il 18 marzo 2025
  • Di Focus.it
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Nonostante il nome buffo, la canocchia è uno degli animali più pericolosi del mondo – almeno in proporzione alle sue dimensioni. Quest'ordine di crostacei, chiamato Stomatopoda, comprende infatti 200 specie caratterizzate dalla presenza di due appendici simili a veri e propri pugni, che vengono usate per cacciare: sono talmente potenti che sono in grado di perforare una conchiglia e persino il vetro di un acquario. Un superpotere che fa sorgere però una domanda: come fa la canocchia a resistere al contraccolpo del suo stesso pugno? La risposta è nel suo "scudo fononico", come spiega uno studio pubblicato su Science.. Il pugno più forte del mondo. La canocchia protagonista dello studio è la canocchia pavone, Odontodactylus scyllarus, un crostaceo multicolore che può raggiungere i 20 centimetri di lunghezza. Il suo pugno è da record anche tra le altre canocchie: la forza generata dal movimento è paragonabile a quella di un proiettile calibro 22, e durante l'atto le "mazze" si muovono a 23 metri al secondo – 50 volte più rapidamente di un battito di ciglia.. Lo scudo. Un pugno così potente, però, genera anche un contraccolpo altrettanto pericoloso; nel caso della canocchia pavone, il colpo è così veloce da creare le cosiddette bolle di cavitazione (sacche di gas che si formano dentro l'acqua), che quando esplodono generano ulteriori onde d'urto, di fatto raddoppiando l'impatto del pugno. Per resistere a questo contro-urto, la canocchia pavone durante la sua evoluzione si è dotata di uno scudo.. Copiamo la canocchia! Scudo che è nascosto nei pugni stessi, che sono stati analizzati con l'uso di un laser per studiare il movimento attraverso la struttura di onde d'urto a diverse frequenze. L'analisi ha rivelato la presenza di un doppio strato protettivo: il primo si trova proprio in cima ai pugni, dove avviene l'impatto, e ha la forma di uno strato di fibre di chitina organizzate a spina di pesce, che servono a mantenere più solida la struttura e ad assorbire parte del contraccolpo. Dopodiché, il resto della "mazza" è fatto ancora di chitina, ma organizzata in forma elicoidale (la cosiddetta "struttura di Bouligand"), che filtrano e disperdono le onde a frequenza più alta, che sono quelle più pericolose per la stabilità dell'intera struttura. Secondo gli autori dello studio, si potrebbe copiare questo "scudo fononico" nella creazione di materiali fonoassorbenti, ma anche di divise militari che proteggono contro le esplosioni..
Autore
Focus.it

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