Come cambiano le regole sulla Cannabis light ora che il Decreto Sicurezza è legge
- Postato il 6 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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Il decreto Sicurezza è diventato legge da poche ore. Tra i tanti nuovi reati inseriti nel codice penale italiano e le tante aggravanti c’è il divieto di vendita della cannabis light. Vediamo nello specifico cosa cambia e cosa prevede la nuova legge.
Malgrado la cannabis light abbia un bassissimo contenuto di Thc e che quindi non possa essere considerata una droga, il divieto è in tutte le sue forme: sarà illegale venderne le infiorescenze anche seccate o tritate, e anche se sono contenute in sostanze come oli ed estratti.
L’unica cosa che resterà legale è la produzione industriale per gli usi consentiti dalla legge come la produzione per l’industria tessile e la produzione agricola di semi che vengono utilizzati a questo scopo.
La legge, secondo il Governo, eviterà che l’assunzione della cannabis light possa portare a “alterazioni dello stato psicofisico”, evitando così di mettere “a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica” o “la sicurezza stradale”. Nel decreto sicurezza viene anche stoppata la promozione di questa sostanza, cosa prevista da una norma approvata nel 2016. Da oggi in poi, viene specificato, la promozione riguarderà soltanto la filiera industriale.

Cosa è vietato fare con la cannabis light
La legge appena approvata vieta le infiorescenze della canapa, la loro “importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna”. Ciò comporta che non possono essere comprate, vendute, spedite o portate da qualche parte.
Vietato anche il consumo privato, malgrado sia comprovato che l’assunzione non abbia effetti dannosi sulla salute come avviene invece con l’assunzione della cannabis con alti livelli di Thc.
Le infiorescenze sono vietate anche se essiccate o triturate. Stessa cosa per i semilavorati della canapa e i vari prodotti che contengono cannabis light come oli, estratti, resine e prodotti alimentari. Le uniche eccezioni permesse sono la lavorazione industriale e la produzione agricola dei semi che servono a questo scopo.
Sulla cannabis light le stesse sanzioni previste per gli stupefacenti
Se qualcuno viola i nuovi divieti sulla cannabis light, “si applicano le sanzioni previste in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope”. Tra queste c’è il reato di produzione, traffico e detenzione illecita con una sanzione che parte da 26mila euro e arriva a 260mila. In questo caso si finisce in carcere con una pena da sei anni.
La cannabis light rientra anche nel reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze, con pene per chi gestisce e finanzia il traffico anche in questo caso fino a 20 anni. Per chi invece fa parte dell’associazione, la pena scende a 10 anni.
Tra gli altri reati è previsto che chi compra o riceve cannabis light per uso personale potrà vedersi sospesa la patente. Poi ci sono le aggravanti: se la sostanza viene consegnata a un minorenne o se si è in vicinanza di scuole, carceri e ospedali, la pena aumenta.
Si tratta, in conclusione, delle stesse regole che vengono applicate per lo spaccio della droga, per un prodotto che fino a pochi giorni fa veniva venduto all’interno di normali esercizi commerciali presenti in tutte le città italiane.
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