Colf e badanti, aumenti fino a 230 euro al mese. Ecco come cambiano stipendi e tutele

  • Postato il 29 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, siglato a Milano da sindacati e associazioni datoriali, rappresenta un punto di svolta per colf, badanti e baby sitter, ma anche un aumento concreto per chi assume. Dal 1° novembre 2025, con l’entrata in vigore dell’accordo, la spesa media per le famiglie potrà salire fino a 230 euro al mese tra nuovi minimi salariali, rivalutazione Istat e oneri contributivi aggiuntivi.

Secondo le nuove tabelle, il livello medio BS vedrà un incremento di 100 euro lordi mensili, a cui si aggiunge il recupero di 135,75 euro per l’adeguamento al costo della vita registrato tra il 2021 e il 2025. L’aumento complessivo supera quindi i 230 euro mensili, incidendo in modo significativo sui bilanci delle famiglie che impiegano personale domestico, soprattutto in presenza di rapporti a tempo pieno o multipli.

Un settore che vale oltre 817mila lavoratori

L’intesa, firmata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federcolf e dalle associazioni Fidaldo e Domina, coinvolge oltre 817mila lavoratori del comparto domestico. L’obiettivo è quello di valorizzare il ruolo di queste figure fondamentali nella vita quotidiana di milioni di italiani, riconoscendo per la prima volta aumenti strutturali e nuovi diritti contrattuali.

Nuove tutele per genitorialità e disabilità

Tra le novità più significative ci sono i permessi retribuiti per l’assistenza a familiari con disabilità gravi, una conquista storica per il settore, finora escluso dai benefici della legge 104/92. Il contratto introduce anche maggiori tutele per maternità e paternità e misure per favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata.

Sul fronte della formazione, viene rafforzato il ruolo di Ebincolf, l’ente bilaterale del settore, con un contributo che passa da 11 a 30 euro, per promuovere corsi di qualificazione e professionalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori domestici.

Detrazioni e bonus per compensare gli aumenti

Per attenuare l’impatto economico sui datori di lavoro, restano attive le principali agevolazioni fiscali. Le famiglie potranno continuare a beneficiare delle detrazioni per le spese di colf e badanti fino a 1.549,37 euro l’anno e dedurre i contributi previdenziali versati fino a un massimo di 1.549 euro per collaboratore.

Rientrano inoltre nella legge di bilancio 2025 il bonus baby sitter e i crediti contributivi per l’assistenza agli anziani, che mirano a sostenere le famiglie con contratti regolari e duraturi.

La soddisfazione dei sindacati

“È un passo avanti verso il riconoscimento del valore sociale e professionale di chi lavora nelle case italiane”, hanno dichiarato Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf in una nota congiunta.

La segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha definito l’accordo “un riconoscimento sociale importante per un comparto essenziale nella vita di milioni di famiglie”, sottolineando che il nuovo contratto “rafforza il valore del Ccnl come strumento di inclusione, equità e progresso sociale”.

Cosa cambia dal 2025

Dal 1° novembre 2025, i datori di lavoro dovranno adeguare i contratti in corso, aggiornare le tabelle retributive e pianificare i nuovi costi. La rivalutazione annuale dei minimi passerà dall’80% al 90% dell’indice Istat, assicurando un aggiornamento più rapido al variare dell’inflazione.

Oltre agli aspetti economici, l’intesa segna un’evoluzione culturale: il lavoro domestico diventa sempre più riconosciuto, regolato e dignitoso. Un passo avanti per chi ogni giorno assiste, accudisce e sostiene la vita di milioni di famiglie italiane.

Autore
Panorama

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