Coldiretti Alessandria mette in guardia: va contrastata la proliferazione dei piccioni con un piano provinciale

  • Postato il 1 novembre 2025
  • Alessandria
  • Di Quotidiano Piemontese
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ALESSANDRIA – Ad Alessandria cittadini e agricoltori hanno a che fare ormai da anni con una proliferazione eccezionale di piccioni. Dal 2024 il Comune ha avviato un piano di contenimento numerico attraverso un metodo non cruento, che consiste nella distribuzione di mangime antifecondativo in grado di ridurre progressivamente il numero di questi volatili; per chi alimenta i piccioni o non adotta le misure necessarie per prevenire la nidificazione scatta la multa di 100 euro. Per il mondo agricolo, però, il vasto numero di piccioni è una vera e propria emergenza, come sottolineato da Coldiretti Alessandria.

Forse sorprendentemente per i non addetti ai lavori,  questi animali sono secondi solo ai cinghiali nella conta dei danni nei campi, e sono da tempo fonte di grande preoccupazione per Coldiretti Alessandria che sottolinea la necessità di procedure più snelle per consentire agli agricoltori di difendere i propri terreni.

Il problema dei piccioni si fa sentire specialmente in concomitanza con il completamento delle semine, quando centinaia di volatili fanno razzia di sementi e recano gravi danni alle produzioni, infestano i centri abitati, insudiciano abitazioni private e monumenti.  I danni, quantificati a livello regionale, tra agricoltura e allevamento, ammontano a circa 5 milioni di euro all’anno, che si possono tradurre in 400mila quintali di cereali, soia, girasole, tra perdite in campo, germogli appena nati e mangimi animali becchettati. A ciò si deve aggiungere la distruzione di colture, la contaminazione di mangimi e il rischio di trasmissione di malattie al bestiame e all’uomo.

«Soia e girasole sono le colture preferite dai piccioni. Servono delle soluzioni per frenare la proliferazione di queste specie poiché gli agricoltori debbono poter difendere il proprio lavoro. Abbiamo bisogno di strumenti normativi più efficaci, perché se in un campo gli animali mangiano tutto, l’imprenditore perde tutto quello che ha investito, dalla semina, alle ore di lavoro per finire con un mancato reddito a fine stagione» spiega il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Ma per l’allevamento i danni potrebbero essere ancora maggiori. Il piccione rappresenta, infatti, una possibile fonte di trasmissioni di patologie o di malattie gastrointestinali nel bestiame nelle stalle. Il loro guano costituisce inoltre un pericolo per la possibile trasmissione di patologie all’uomo attraverso la zecca molle del piccione (Argas reflexus) che è un suo parassita che può attaccare le persone che vivono in prossimità di siti di nidificazione o colonie di questi uccelli e trasmettere infezioni batteriche e shock anafilattici.

«Il piccione è una specie che non può essere gestita dai singoli comuni. Serve l’adozione di un piano coordinato su scala provinciale. Una problematica sulla quale abbiamo puntato l’attenzione anche nel recente incontro con il presidente della Provincia di Alessandria, ribadendo l’importanza di riportare il numero di presenze a livelli compatibili con l’agricoltura e con la sicurezza sanitaria, anche alla luce delle preoccupazioni legate alle emergenze sanitarie come l’influenza aviaria» afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

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Quotidiano Piemontese

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